Caccia in Piemonte: manifestazione dei cacciatori contro le politiche dell'assessore Ferrero

Da Fidc. In verità con l’amministratore astigiano, eletto nel “listino” bloccato che due anni fa ha portato Sergio Chiamparino al governo del Piemonte, i rapporti non sono mai stati molto sereni, e questo sin da subito, quando l’assessore chiuse di fatto al prelievo di pernice bianca e lepre variabile, le cacce più tradizionali degli appassionati subalpini. Ne nacquero due consecutivi ricorsi al Tar, entrambi vinti, ma senza che questo facesse lui cambiare idea, tanto che il pessimo calendario venatorio della passata stagione le ignorava. Anche in questo caso Federcaccia Piemonte, insieme altre associazioni, propose e vinse un terzo ricorso che restituì la pernice bianca ai cacciatori alpini, unitamente ad un calendario più accettabile per tutti. 

Nemmeno quello bastò, e venne vietata la caccia a pernice bianca, allodola e lepre variabile, con un “collegato” alla legge finanziaria (l.r.26 del 22/12/15).

Era troppo, e così quando uscì il nuovo calendario venatorio 2016/17, e ci si accorse come i cacciatori piemontesi sarebbero stati nuovamente penalizzati, il mondo venatorio insorse, chiedendo rispetto. Due le iniziative: il deposito di un nuovo ricorso al Tar, e questa volta con un’appendice che porterà la questione delle tre specie vietate all’attenzione della Corte Costituzionale, ed una grande manifestazione di protesta. 

E così il 10 giugno, in piazza Castello, non meno di 3500 cacciatori, ma secondo il quotidiano “La Stampa” potrebbero essere anche 5000, si sono dati appuntamento per un corteo che partendo da Piazza Castello, sede di Regione Piemonte, ha raggiunto il Consiglio Regionale, dove una piccola delegazione è stata ricevuta dal vicepresidente e da alcuni consiglieri regionali ed a loro ha rappresentato il disagio del mondo venatorio.

Al gran completo Federcaccia Piemonte, con il presidente Bruno Morena, i vice Alessandro Bassignana e Bepi Audino, presidenti e consiglieri provinciali e comunali, guardie volontarie FIdC in divisa di rappresentanza e, naturalmente, tantissimi federcacciatori. Presente anche il vicepresidente nazionale Massimo Buconi.