Diffamò morto a caccia: la sentenza della Cassazione

I fatti

Presidente del Consiglio Regionale del Trentino Diego Moltrer
Il Presidente del Consiglio Regionale del Trentino Diego Moltrer, morto durante una battuta di caccia.

Il 17 novembre 2014 moriva, stroncato da un infarto durante una battuta di caccia, l’allora Presidente del Consiglio Regionale del Trentino Alto Adige Diego Moltrer. Enrico Rizzi, presidente del partito animalista europeo, come ben s’addice a chi ha piena la bocca di parole sconnesse e le dita logorate non dal duro lavoro ma dal semplice ticchettare sullo schermo del proprio smartphone adornato da una criniera da buon “leone da tastiera”, decideva di pubblicare un bel post sul proprio profilo Facebook tacciando Diego Moltrer d’essere assassino, infame e vigliacco. Nei giorni successivi il Rizzi, invitato a parlare e a dire la sua al programma radiofonico “La Zanzara”, ribadiva in modo deciso quanto già scritto su Facebook, non mostrando minimamente cenno di redenzione circa le pesantissime parole utilizzate nei confronti di un essere umano morto. Rizzi viene così condannato in primo grado ad una ammenda di euro 5.000. Rizzi impugna quanto stabilito in primo grado e la sua difesa eccepiva come il diritto di critica fosse diritto sacrosanto dell’essere umano. Addirittura sosteneva che a fondamento di cotanta durezza nelle parole dal Rizzi usate vi fosse l’intento di un “rimprovero morale”. 

La decisione dei giudici

La Corte di Cassazione sceglie di non dare ragione a Rizzi. In particolare, si legge nella sentenza, “Nel caso di specie, è ben vero che l’odierno ricorrente ha inteso esprimere una critica piuttosto aspra nei confronti del Moltrer. Tuttavia, se può ritenersi rispettoso del criterio della continenza l’utilizzo a tal fine del termine “assassino” rivolto ad un cacciatore, ossia ad un soggetto che si diletta ad uccidere animali, da parte di un fervente animalista, che ritiene che debba essere accresciuta la tutela giuridica degli animali, in quanto idoneo ad esprimere, dal punto di vista del Rizzi, il disvalore dell’attività venatoria esercitata dal defunto, certamente altrettanto non può dirsi per i termini “vigliacco” ed “infame” che esprimono un attacco gratuito alla dignità del defunto come persona e non risultano necessari e nemmeno utili ad esprimere le ragioni del dissenso del Rizzi per le idee propugnate dal Moltrer.”

Stando a quanto stabilito dai giudici il Rizzi avrebbe dovuto sostanzialmente non rincarare la dose. Se si fosse fermato ad additare come “assassino” il Mortler probabilmente la vicenda non avrebbe nemmeno avuto un seguito. Certamente, ed è  opinione di chi scrive, anche l’epiteto di “assassino” non avrebbe di certo rappresentato un bel titolo per un cacciatore.

La condanna

Rizzi viene condannato dalla quinta sezione penale della Corte Di Cassazione al pagamento di euro 34.000 per i danni morali richiesti dai parenti di Diego Moltrer. Si aggiungono spese legali di primo e secondo grado, 3.000 per il procedimento davanti la Corte di Cassazione e 4.500 euro di ammenda.


Corrado Maria Petrucci

Consulente Legale

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