Comi, Briano, Galletti e i cacciatori intorno a un tavolo

È la vittoria delle larghe intese, c’è poco da dire. Un ministro di centro tra un’europarlamentare di destra e una di sinistra. O, per non ricadere nelle categorie politiche del Novecento, l’UDC tra Partito Democratico e Forza Italia. Con i centristi nell’inconsueta posizione di potere, peraltro. Renata Briano e Lara Comi, deputate a Bruxelles ed esponenti dell’Intergruppo su biodiversità, caccia e attività rurali, sono riuscite a mettere intorno allo stesso tavolo il ministro Gianluca Galletti, Maria Carmela Giarratano, dirigente del Dicastero dell’Ambiente, e i principali esponenti delle associazioni venatorie. E finalmente Gianluca Dall’Olio (Federcaccia), Massimo Zanardelli (ANUU Migratoristi), Lamberto Cardia (Enalcaccia), Carlo Bravo (Associazione Cacciatori Lombardi), Sergio Sorrentino (Arcicaccia), Paolo Sparvoli (Libera Caccia), Gianni Corsetti (Italcaccia) e Alessandro Fiumani (Caccia Pesca Ambiente) sono riusciti a interloquire con i rappresentanti delle istituzioni. Affrontando finalmente i due nodi che poi sono un nodo solo. Le mancanze dell’ISPRA nei censimenti sulla migratoria e lo stallo nell’aggiornamento di Key Concepts e calendari venatori. Con tutti i loro corollari: timore di una procedura d’infrazione europea, esercizio dei poteri sostitutivi da parte del governo, peraltro dichiarato illegittimo da due diverse sentenze della giustizia amministrativa.

“Calendari venatori certi, determinare le piccole quantità”

Quanto filtrato dalla discussione parla di un Galletti disposto ad affrontare i problemi e soddisfatto per il lavoro svolto a livello europeo dalla strana coppia Comi – Briano; e però il Ministro dell’Ambiente è convinto che il mancato aggiornamento dei Key Concepts impedisca al governo italiano qualsiasi intervento normativo in termini di prelievo e date. Perché poi ormai i punti focali sono chiari a tutti. E anche le possibili modalità d’intervento. Numero uno: ottenere calendari venatori certi per tordo e beccaccia. Numero due: determinare la piccola quantità prelevabile nel regime di deroga, a partire dalla caccia allo storno.

Il Ministero ha dato la propria disponibilità a lavorarci. E probabilmente è questo il risultato più rilevante della riunione. Non solo il segno che i problemi e la volontà di risolvere i problemi uniscano dove la filosofia divide. E nemmeno il sintomo che siano due donne a far da motore alla soluzione di una questione venatoria e più in generale politica. Ma soprattutto l’essere riusciti a parlarsi. Non tanto Comi e Briano, che a quanto sappiamo si interfacciano continuamente. Ma Galletti e le associazioni venatorie. Perché è un primo passo, certo; ma c’è più distanza tra il non parlarsi e il parlarsi poco che tra il parlarsi poco e risolvere insieme le questioni. O quantomeno provarci.

(esseti)