Friuli, riabilitato il Piano faunistico venatorio

Il punto messo a segno dalla Giunta Serracchiani cambia ancora una volta i connotati della legislazione venatoria in Friuli Venezia Giulia, riportando la situazione a poco più di due settimane fa: con una scarna nota sul proprio sito ufficiale, la Regione comunica che il presidente del Consiglio di Stato ha sospeso provvisoriamente l’esecutività della sentenza rilasciata dal Tar che il 23 maggio aveva annullato il Piano Faunistico. Dopo l’approvazione del provvedimento circa un anno fa, la Federcaccia nella persona di Paolo Viezzi, le Riserve di caccia di Forgaria del Friuli, Trasaghis e Ragogna e Sandro Levan, consigliere regionale di Pro Segugio, avevano presentato ricorso al tribunale amministrativo e le loro eccezioni erano state accolte per difetto d'istruttoria e violazione del procedimento di approvazione del Piano; la Fidc aveva incentrato il suo ricorso soprattutto sulle presunte disparità dei 15 Piani venatori distrettuali.

Delibera sospesa, caccia regolare

La Regione Friuli fa trapelare la propria soddisfazione per la nuova decisione, dopo aver considerato l’impugnazione un atto dovuto ed essersi detta eventualmente pronta a superare l’impasse con un nuovo provvedimento normativo che reiterasse la disciplina transitoria utilizzata fino a quel momento. In ballo c’erano per l’appunto anche i Piani venatori distrettuali e i decreti d’abbattimento, bloccati dalla sentenza del Tar e adesso di nuovo efficaci.

Certo, la decisione del Consiglio di Stato è provvisoria e la valutazione collegiale è rinviata alla prima Camera di Consiglio utile, ma in concreto la delibera permette ai cacciatori la regolare prosecuzione delle attività faunistico-venatorie. In attesa di un’altra battaglia.