Armi e restrizioni antiterrorismo: il punto sulla normativa da parte di FACE

In seguito all’allarme terrorismo sembra che saranno ulteriori le restrizioni per i possessori di armi annunciate dal nostro Governo e dalla Commissione Europea. Limitare al massimo la detenzione ed esasperare i controlli dei regolari fruitori di armi sportive sembra essere ormai una routine per garantire più sicurezza nella prevenzione di atti terroristici che di certo non prevedono l’uso nè tantomeno l’acquisto di armi regolari in comuni armerie. 

FACE (Federazione delle associazioni di caccia e di conservazione dell’Unione Europea) si dimostra favorevole alla ferma reazione della Commissione europea contro il terrorismo sostenendo l’adeguato controllo delle armi da fuoco, comprese le restrizioni giustificate ed equilibrate alla loro acquisizione e detenzione,  ma si oppone alla limitazione indebita  dei diritti degli utilizzatori legali, come i cacciatori e i tiratori sportivi.

La Direttiva Armi è lo strumento giuridico che regola l’acquisizione legale e la detenzione di armi da fuoco nella UE. Secondo le norme vigenti, solo le persone che hanno una buona ragione per l’acquisizione o la detenzione e non rappresentano un pericolo per se stessi o per gli altri hanno il diritto di possedere un’arma da fuoco. In questo senso l’obiettivo principale della Direttiva Armi è quello di garantire il funzionamento del mercato interno. Non esiste alcun nesso tra il possesso legale di armi da fuoco civili per la caccia e il tiro e il manifestarsi di comportamenti criminali e terroristici. Inoltre, non è stato dimostrato che le armi legali alimentino il mercato illegale, come è stato talvolta suggerito.

Pertanto, FACE chiede alla Commissione europea di rispettare i diritti dei cacciatori e tiratori sportivi, che rappresentano il più grande gruppo di utilizzatori legali e responsabili di armi da fuoco civili nell’Unione europea e che sono tra i gruppi sociali più intensamente controllati e rispettosi delle leggi della UE.

FACE sottoscrive diversi aspetti della proposta della Commissione, tra cui il miglioramento della tracciabilità delle armi da fuoco, gli standard di disattivazione e il migliore scambio di informazioni tra gli Stati membri, necessari per proteggere adeguatamente i cittadini dell’Unione europea. Tuttavia, FACE dubita che misure che rendono più difficile per cacciatori e tiratori sportivi acquisire armi da fuoco legali nell’Unione europea impediranno a criminali e terroristi di ottenere armi illegali e commettere atrocità.

I terroristi coinvolti negli attentati di Parigi hanno ottenuto illegalmente i fucili automatici d’assalto dal mercato nero della UE o al di fuori dell’Unione europea. Di conseguenza, e logicamente, gli sforzi per combattere il terrorismo devono essere diretti a impedire a terroristi, estremisti e criminali di ottenere tali armi da fuoco illegali, non ai cittadini che rispettano la legge e che sono già sottoposti a modelli di licenza rigorosi e gravosi e ad approfonditi controlli.

FACE dubita che i controlli medici standardizzati impediranno ai criminali di ottenere armi da fuoco da fonti illegali. Inoltre, imponendo tali norme l’UE ostacola le competenze degli Stati membri. FACE critica inoltre l’inclusione di armi da fuoco semi-automatiche nella categoria delle armi proibite per la loro somiglianza alle armi automatiche. Il criterio non è chiaro, è soggettivo e sproporzionato e impone agli Stati membri di confiscare a costi enormi armi da fuoco che hanno le stesse caratteristiche tecniche delle altre armi da fuoco di categoria B, che sono già soggette ad autorizzazione in licenza.

Ad essere contestata da FACE è anche la proposta della Commissione di vietare la vendita privata di armi da fuoco legalmente acquisite mediante tecniche di comunicazione a distanza. Tale definizione ha implicazioni su ogni vendita tra le parti e potrebbe avere un impatto profondo sulla libertà fondamentale dei cittadini dell’Unione europea e il loro diritto alla parità di trattamento. Sono da accogliere invece favorevolmente secondo FACE le proposte per combattere il traffico illecito dando alle autorità gli strumenti giusti per limitare la circolazione di armi da fuoco illegali e migliorare i controlli alle frontiere. 

Tuttavia, la Commissione europea deve garantire la piena attuazione della Carta Europea delle Armi in tutta la UE, garantendo il diritto alla libera circolazione. La Carta Europea, rilasciata dalle autorità di uno Stato membro dell’Unione europea alle persone legalmente autorizzate all’acquisizione e all’utilizzo di un’arma da fuoco, è lo strumento che validamente ed efficacemente consente il collegamento di un arma da fuoco legale al suo proprietario durante il viaggio all’interno dell’Unione Europea.