È uno snodo decisivo per la caccia in Piemonte. A meno di ventiquattro ore dalla pubblicazione, il calendario venatorio della Regione è stato subissato dalle polemiche delle associazioni venatorie che aspettavano al varco la Giunta Chiamparino e l’assessore Giorgio Ferrero; e non si può fare a meno di riconoscere che si sono puntualmente concretizzati tutti i peggiori timori dei cacciatori. Pernice bianca, lepre variabile e allodola restano escluse dai carnieri: la controversia si sta trascinando dallo scorso mese di dicembre, quando un emendamento di minoranza presentato dal Movimento 5 Stelle e approvato dal Consiglio regionale aveva sospeso da un giorno all’altro il prelievo venatorio delle tre specie citate.
Dopo la reazione furibonda delle associazioni venatorie costrette però a prendere atto del divieto di caccia, le settimane successive hanno proposto i tentativi di moral suasion da parte dei soggetti coinvolti che tentavano di limitare i danni in vista del nuovo calendario venatorio. Ma evidentemente è andata male. Non più tardi di una settimana prima della delibera, la Federcaccia aveva espresso pubblicamente la volontà di difendere i diritti di quasi 25.000 cacciatori, lesi da una decisione che “potrebbe aver ecceduto i poteri che le leggi dello Stato Italiano e la Costituzione stessa in primo luogo attribuiscono alla potestà legislativa delle Regioni”.
Ma la Giunta è andata avanti per la propria strada e anzi ha aperto un altro fronte con i cacciatori delineando delle date di apertura e chiusura (i dati completi sono riportati nelle immagini allegate) che, facendo ancora una volta riferimento alle parole della Federcaccia, rendono i cacciatori piemontesi “i più penalizzati d’Italia”. All’orizzonte si preannuncia una lunga controversia legale: “Federcaccia Piemonte non intende accettare passivamente questo obbrobrio di calendario, e passerà all’azione utilizzando tutti gli strumenti messi a sua disposizione dalle leggi dello Stato Italiano”. È la durissima chiusa del comunicato della Fidc che fa intendere che la battaglia è solo all’inizio.