Emergenza rogna sarcoptica per gli stambecchi delle Dolomiti Friulane

Nel Parco naturale delle Dolomiti friulane, che si sviluppa fra Carnia e Pordenone, ha visto sin dalla sua istituzione una drastica diminuzione del numero degli stambecchi presenti, scesi da 500 a 95 esemplari a causa della rogna sarcoptica, patologia trasmessa da animale ad animale tramite contatto diretto, soprattutto durante la stagione degli amori. Il responsabile della rogna sarcoptica è un acaro dalle dimensioni inferiori al millimetro, quindi non visibile all’occhio umano, il Sarcoptes scabiei. 

Questo acaro senza creare evidenti lesioni alla pelle, penetra nello spessore dell’epidermide infilandosi nei canalicoli delle ghiandole sebacee. Inoltre, le femmine, dopo la fecondazione, scavano gallerie nello strato granuloso dell’epidermide stessa depositando 2/4 uova al giorno per un totale di 200 uova nella loro vita. Da queste nascono le larve che evolveranno in ninfe e di seguito in acari adulti. Al prurito sempre più intenso, gli animali infetti rispondono con evidente nervosismo, strofinandosi su qualsiasi superficie ruvida a disposizione.

Successivamente, compaiono l’alopecia (perdita di peli, non sempre visibile) e lesioni crostose screpolate a partire dal muso e dal collo in estensione a tutto il corpo. In questa seconda fase, si manifestano lesioni dermatologiche secondarie a infezioni microbiche, un calo delle difese immunitarie e un conseguente cambio del comportamento, che porta l’animale ad isolarsi, ad abbassarsi di quota e a perdere l’appetito, fino a giungere a morte. Non tutti gli esemplari contagiati però muoiono, alcuni individui (circa il 10%), dotati di resistenza genetica all’infezione, riescono a superare la malattia andando incontro a guarigione spontanea, anche se la risposta immunitaria, seppur presente, non genera nell’animale sufficiente protezione. 

La mortalità può raggiungere comunque percentuali preoccupanti, fino al 95% degli animali colpiti, poi la malattia regredisce tornando a riproporsi ciclicamente ogni 7/15 anni. Nelle Dolomiti Friulane sembra che la specie stia già superando la fase più difficile, tuttavia l'ente parco, per evitare la possibilità di estinzione, ha proposto l'introduzione nel Parco stesso di altri stambecchi provenienti da altre regioni, resistenti al morbo della rogna sarcoptica e dare così nuovo impulso a questo animale.