Tecnica: il colpo in canna...

Le tecniche dedicate alla difesa, dipendendo da molte variabili, spesso sono soggettive. Per questo non vogliamo convincere nessuno a portare l'arma con il colpo in canna, ma proviamo a valutare cosa comporta adottare uno dei due metodi secondo il nostro punto di vista.

La premessa è che le armi moderne sono dotate di congegni che assicurano il porto con il colpo in canna in piena sicurezza. La sicura automatica al percussore non permette in alcun caso la partenza del colpo fino a quando non si è agito sulla leva di scatto. L’adozione dello scatto in  doppia azione o del percussore semi lanciato, aumentando notevolmente il peso dello sgancio dei piani di scatto, a differenza delle armi in singola azione, aumentano l’intenzionalità della partenza del colpo. Le pistole moderne, dotate di cane esterno e scatto in doppia azione, sono provviste di sicura abbatticane. 

 

Colpo in canna
Una semiautomatica Glock 17 portata al fianco in una fondina Blackhawk Serpa

Alcuni istruttori, ne restano ormai pochi, asseriscono che non avere il colpo in canna facilita le operazioni di maneggio dell’arma al personale poco addestrato. L’affermazione è contraddittoria in quanto chi è poco addestrato, sarà più impacciato quando dovrà eseguire ulteriori movimenti per permettere all’arma di sparare. Riguardo a questa tesi, ci permettiamo inoltre di affermare che chiunque sia “poco addestrato” non dovrebbe assolutamente portare un’arma al fianco.

Gli stessi mettono in secondo piano la velocità di estrazione. Nel caso di un tiro reattivo, l’operazione di inserire la cartuccia rallenta in ogni caso i tempi della risposta. Nell’ipotesi di aggressione a corta distanza, dover impegnare le due mani per mettere l’arma in condizioni di sparare, protendendola verso l’aggressore, potrebbe facilitare la sottrazione di quest’ultima da parte dell’avversario che oltretutto sarebbe facilitato a portare dei colpi verso chi ha le mani impegnate (vedi foto d'apertura).

Colpo in canna
L’inserimento della cartuccia dovrebbe essere effettuato in tranquillità e mai sotto stress

Si deve tenere conto che sotto stress, con l’aumento dei battiti cardiaci e il rilascio di adrenalina nel sangue, diminuisce la sensibilità tattile delle parti distali del corpo e si diventa comunque maldestri. L’operazione di arretramento del carrello, semplice esercizio da effettuare in poligono, è considerato un movimento “fine” che potrebbe divenire difficile da attuare in caso di effettivo pericolo, con il rischio di inceppamenti provocati da manovre errate o addirittura caduta a terra dell’arma. È da tenere presente che non tutti possono utilizzare armi “full size” con le quali è abbastanza agevole effettuare l’arretramento del carrello. Con una pistola “back up”  sarà molto difficile inserire il colpo in canna. Questo a causa delle dimensioni ridotte del carrello e dell’impugnatura. La difficoltà aumenterà in presenza della chiusura labile adottata da molte pistole back up. Questo perché la chiusura labile è caratterizzata da una molla di recupero estremamente resistente. 

Colpo in canna
Ecco la principale sicurezza che impedirà all’arma di sparare: il dito fuori dalla guardia del grilletto

In caso di necessità, se non si è abituati, cosa accade dopo che si è inserito il colpo in canna? L’arma sarà in una condizione diversa dalla solita e l’operatore, risolto il problema, dovrà scegliere di lasciare l’arma in una condizione per lui non abituale o riportare l’arma nella condizione per lui usuale (camera di cartuccia vuota, caricatore pieno inserito nel fusto, carrello chiuso, cane abbattuto), operazione non consigliabile durante fasi di stress o comunque in scenari diversi dalla quiete amministrativa. In ambedue i casi potrebbe aumentare il pericolo di incidenti. L’operatore abituato al porto con il colpo in canna sarà facilitato. Dopo il controllo dell’ambiente dovrà semplicemente riporre l’arma in fondina, ricordando, se presente, di attivare la sicura manuale.

Colpo in canna
Se non avremo ricordato di estrarre il caricatore dal fusto e lasciato il carrello arretrato per il controllo visivo, la camera di cartuccia lasciata vuota non aumenterà la sicurezza

Colleghiamo a questo punto delle considerazioni su quello che potrebbe avvenire quando si decide di scaricare l’arma in casa.  Avere o meno il colpo in canna non sembra aumenti la sicurezza, tant’è che l’errore più comune è quello di dimenticare di estrarre il caricatore, arretrare successivamente il carrello, provocando l’inserimento involontario di un colpo nella camera di cartuccia ed effettuare lo scatto a secco, che a secco non sarà. Incidente assicurato. Non è lo stato dell’arma a provocare l’incidente ma la mancanza di addestramento dell’operatore o l’abitudine a eseguire manovre, ormai quasi del tutto abbandonate, come lo scatto a secco. 

Per ovviare alla dilatazione dei tempi, i seguaci del porto senza colpo in canna, consigliano di inserirlo solo in particolari scenari. In base all’effetto dello stress che impedisce il normale ragionamento, alla memoria muscolare precedentemente acquisita e alla legge di Hick (dilatazione dei tempi in base a molteplici scelte), sarà problematico ricordare in che stato sarà l’arma. Dopo aver effettuato migliaia di volte l’estrazione e l’arretramento del carrello, in tali frangenti, molto probabilmente, estraendo l’arma si effettuerà ugualmente l’arretramento del carrello con il risultato di perdere tempo e una cartuccia (quella precedentemente camerata). Che l’arma debba essere tenuta sempre nello stesso modo non è una tecnica recente ma rimane sempre estremamente valida.

Colpo in canna
All’interno del carrello si nota la base del barilotto della sicura al percussore che permette il porto delle pistole dotate di tale congegno con la camera di cartuccia piena

Chi conosce le leggi di Murphy, al di là dell’ironia, sa che una recita: se una cosa può andare male, lo farà. Aggiungiamo: nel momento più sbagliato. Sappiamo che l’arma può avere dei malfunzionamenti, alcuni dovuti alla cartuccia. Crediamo sia meglio avere una cartuccia pronta – quella che potrebbe  salvarci la vita – che doverne inserire una che potrebbe non volerne sapere di entrare in camera di cartuccia. Che dire del pollice che, durante l’arretramento del carrello, inavvertitamente potrebbe azionare lo slide stop?  

Malgrado la camera di cartuccia vuota sia consigliata  per il personale poco addestrato, gli stessi “istruttori” menzionano la possibilità di inserire il colpo in canna utilizzando una sola mano. Sembra strano che un operatore non debba imparare la manipolazione dell’arma con il colpo in canna (oggettivamente più semplice a patto di rispettare le regole di sicurezza) e poi debba apprendere come inserire il colpo in canna con una mano, utilizzando delle tecniche sofisticate che richiedono addestramenti particolari, armi e buffetterie adatte allo scopo. È ormai noto il detto: do it simple, stupid! Sotto stress non è igienico fare i giocolieri.

Colpo in canna
L’inserimento manuale della cartuccia può presentare dei problemi. Confessiamo: l’abbiamo fatto apposta. L’arma nella foto, dopo migliaia di colpi, non ha mai avuto malfunzionamenti ma come diceva 007: mai dire mai

Alcuni operatori o semplici cittadini possessori di porto d’armi per difesa, durante la loro vita non spareranno mai una cartuccia per opporsi a un’aggressione. Non per questo si deve pensare che lo scontro a fuoco – spesso immediato e a breve distanza – non capiterà mai, altrimenti si potrebbe ipotizzare che l’arma portata indosso sia solo un peso inutile. Gli scontri a fuoco sono come le malattie. Possono capitare sempre, all’improvviso e a chiunque. Basta sfogliare i quotidiani per accorgersi che le aggressioni sono sempre più violente. Non è possibile avere un dialogo con l’aggressore che, al minimo cenno di resistenza, non esiterà ad aprire il fuoco anche verso persone inermi. Avere l’opportunità di reagire con un’arma da fuoco e sprecarla, perdendo tempo per inserire il colpo in canna, anche se questo richiede una frazione di secondo, potrebbe significare la perdita dello scontro con esiti anche mortali. 

Crediamo che la pratica di utilizzare la pistola senza colpo in canna, consigliata da alcuni, derivi da un mancato aggiornamento tecnico e risalga al periodo in cui erano in uso armi, spesso dotate di scatto in sola azione singola, prive di sicure automatiche al percussore, tipo Browning HP, Beretta mod. 34 o qualche pistola calibro .22 LR, che per sicurezza necessitavano del porto con la camera di cartuccia vuota.

 

A questo si unisca una particolare repulsione a modificare le metodologie che vige in certi ambienti, con l’aggiunta dell’avversione ai cambiamenti dovuti all’età di chi le propugna.

Con le armi di moderna concezione – le uniche consigliate in questi casi – tipo Glock, Beretta serie 92, solo per citare le più note, l’unica regola da rispettare è: NON METTERE IL DITO SUL GRILLETTO SE NON VUOI SPARARE. Basterà adottare questa primaria norma di sicurezza per utilizzare l’arma con il necessario colpo inserito nella camera di cartuccia e avere tutti i vantaggi del caso.