Il Museo della Linea Gotica Orientale a Montescudo

Le belle pietre bianche da taglio agli angoli, nella parte inferiore, e la stretta porta romanica del Complesso di San Pietro portano ancora visibili i segni del passaggio del fronte.

È la notte tra il 14-15 settembre 1944 quando nell’ambito dell’Operazione Olive, che prevedeva una gigantesca manovra a tenaglia condotta dalla VIII Armata britannica sul Settore Adriatico e dalla V Armata statunitense sull’Appennino toscano tesa a scardinare le difese germaniche della Linea Gotica (Linea Verde 2), le avanguardie del V° Hampshire della 46ª Divisione di fanteria britannica arrivano sotto le mura di Montescudo. La mattina seguente dopo una notte di violenti scontri con il 100° Reggimento Alpino germanico e solo con l’ausilio dei carri armati riescono a sloggiare i tedeschi dalle loro posizioni fortificate all’interno del paese respingendoli verso il sovrastante Monte della Croce. 

Il 16 dopo un martellante bombardamento i fanti corazzati della della 46ª Divisione attaccano Trarivi ma vengono respinti. Solo il 17 gli Alleati riescono a entrare a Trarivi e nello stesso giorno a prendere Monte della Croce dopo aver neutralizzato le ultime resistenze nemiche asserragliate proprio intorno alla Chiesa di San Pietro ora Chiesa della Pace. Testimonianza di quegli aspri combattimenti sono, nella facciata della Chiesa di San Pietro rivolta verso Montescudo, le belle pietre bianche da taglio agli angoli, nella parte inferiore, e la stretta porta romanica a lato che portano ancora visibili i segni dello scontro. 

La posizione della Chiesa, che permette un’ampia vista dei dintorni, ne spiega certamente il valore strategico di cui fu fatta oggetto in quel lontano settembre 44’. Nel vicino cimitero di Coriano (RN) oggi riposano ben 1940 soldati alleati caduti durante la cosiddetta “Offensiva d’Autunno” che avrebbe dovuto raggiungere Vienna prima dell’Armata Rossa seguendo la direttrice adriatica. Troppi furono gli sbarramenti della Wehrmacht, posizionati in punti strategici, da superare che costarono molte perdite alle truppe alleate e ne rallentarono l’avanzata. La piena storica del fiume Marecchia di quei giorni, oltretutto, contribuì non poco a ostacolare i tanks alleati. Rimini cadde solo il 21 settembre nelle mani dei fanti greci.

La antica chiesa di San Pietro di Trarivi era nel settembre del 1944 in una posizione strategica per il controllo da parte delle truppe tedesche dei movimenti alleati. 
La sala conferenze del Museo ricavata in uno dei locali del piano terreno.
Un diorama ricostruttivo della situazione al 17 settembre. I tedeschi sono appena stati sloggiati dalle rovine della Chiesa di San Pietro a Trarivi. Nella ritirata hanno lasciato un carro Panther immobilizzato, una batteria Flak e un Pak 40 anticarro.
Una cassetta portamunizioni sopra un fusto di benzina dello Heer, oggi riconvertita a contenitore per le offerte a favore del Museo.

La Chiesa della Pace e la creazione del Museo

Un Gurkha nepalese si prende cura del suo inseparabile coltello Kukri.

Le rovine della Chiesa di San Pietro rimasero per lunghi anni nel dopoguerra a testimoniare, mute e avvolte da una folta vegetazione incolta, quei lontani eventi drammatici. Ma proprio per cercare di ricordare quelle terribili ferite che la ferocia della guerra aveva lasciato dietro di sé e nello stesso tempo ricordare quel bene prezioso che è la pace, veicolo di condivisione e fratellanza, il parroco di Trarivi, don Mario Molari, insieme ai suoi parrocchiani e ai veterani dei due eserciti, ebbe l’idea di trasformarle in testimonianze vive, incominciando un restauro conservativo di tutto ciò che era rimasto… stava nascendo la Chiesa della Pace. Nel 1989, a più riprese, fece visita alle rovine belliche un folto gruppo di veterani del 100° reggimento della V divisione germanica (gli Alpenjäger) che furono anche a Gemmano, Montescudo e Trarivi, allora giovanissimi. Sempre nello stesso anno il col. Canadese William Mc Andrew, a nome e per iniziativa dei veterani canadesi, volle visitare le rovine della Chiesa. Nel maggio dello stesso anno fu poi la volta dei paracadutisti del I reggimento della I divisione germanica Fallschirmjäger. In tutti era nata la consapevolezza che la chiesa romanica di Trarivi si sarebbe dovuta chiamare “la chiesa della pace e della riconciliazione”. Dopo una non facile opera di restauro conservativo, il 7-8 settembre 1991 alla presenza dei civili e dei veterani dell’uno e dell’altro esercito venne inaugurato il complesso, con l’affissione di una stele commemorativa:

La guerra mai più – war never again – nie wieder krieg. I veterani dei due eserciti alla chiesa della pace e della riconciliazione

All’interno della canonica è stato successivamente allestito il Museo della Linea Gotica Orientale. La caratteristica più interessante di tale museo è la ricca raccolta fotografica degli avvenimenti bellici che si sono svolti a seguito dell’offensiva di sfondamento della Linea Gotica dal 25 agosto 1944 al 6 gennaio 1945. Le foto ripercorrono, zona dopo zona, le varie fasi della lunga e sanguinosa offensiva e provengono in massima parte dal “War Imperial Museum” e in minima parte dal “Bundesarchiv di Koblenz”. Si tratta di 235 foto in bianco e nero. Accanto all’esposizione fotografica sono stati raccolti diversi residuati bellici, trovati nei dintorni e donati al museo: maschere antigas, elmetti, bossoli e cartucce di vario calibro, schegge, bombe a mano, coperchi di mine anticarro, resti di equipaggiamento alleato e tedesco, resti di fucili ecc. in tutto al momento 150 pezzi. Testimonianza altrettanto interessante è rappresentata da una nutrita collezione di giornali d’epoca, esposti solo in parte e da una piccola raccolta di francobolli e cartoline d’epoca, che ci danno un’immagine piuttosto viva della realtà d’allora. Una piccola raccolta di libri riguardanti gli avvenimenti bellici, e non solo, completa l’esposizione museale.

Si ringrazia la Direttrice dei Musei Comunali di Montescudo-Montecolombo Federica Foschi per la preziosa assistenza fornita

Un kukri, coltello nepalese in dotazione ai Gurkha, conservato al Museo
Una delle molte foto del “War Imperial Museum” esposte all’interno del museo in cui alcuni soldati alleati ispezionano un carro tedesco Mark IV messo fuori combattimento. 
Con delle travi annerite dagli incendi causati dai bombardamenti è stata realizzata nel dopoguerra questa croce a monito contro guerre future.
Uno dei locali del Museo.

Video: Museo della Linea Gotica Orientale


Per info: Museo della Linea Gotica Orientale / Chiesa della Pace

via Ca’ Bartolino, 47054 – Montescudo – Monte Colombo: tel 0541/864014 – fax 0541/984455

info@comune-montescudo-montecolombo.rn.it
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