Intervista a Giada Chiappa

 

Cominciamo dalla fine: come sta andando la vostra Joint Venture con la FAS?

Sta andando bene! Raffaele Mencarelli ci sta dando un supporto tecnico specifico su quel mondo che non conoscevamo. Chiappa ha molte conoscenze tecniche delle repliche di armi storiche, ma per quanto riguarda il tiro a segno siamo dei neofiti. A ottobre abbiamo partecipato per la prima volta come espositori diretti ai campionati del Mondo di tiro a segno, a Bologna. Ci è servito molto perchè siamo riusciti a parlare direttamente con i tiratori, il che si traduce sempre in un aiuto dal punto di vista tecnico. Quindi quello che Raffaele porta in questa partnership è soprattutto la sua grande esperienza in questo settore.

Lato sinistro della carabina FAS 611 
La carabina FAS 611 prodotta dalla Chiappa Firearms in collaborazione con Raffaele Mencarelli

Armi moderne, repliche western, armi da caccia, armi da segnalazione... Come è suddivisa la vostra offerta commerciale?

Noi come anima storica siamo produttori di repliche. Mio nonno ha iniziato con quelle e noi intendiamo continuare su questa strada anche se ormai rappresentano una percentuale minima del nostro fatturato. Le armi a salve sono arrivate in un secondo momento, portate da mio padre nel 1994 e quelle ci permettono di penetrare mercati che altrimenti non avremmo, soprattutto in Europa dove alcuni paesi hanno leggi molto restrittive in fatto di armi da fuoco, quelle a salve hanno un buon mercato. Lo stesso vale per alcuni paesi del Sudamerica. 

Revolver Chiappa Rhino
Il rivoluzionario revolver Rhino, qui in versione con canna da 6 pollici, è il cavallo di battaglia dell'azienda

Ma noi consideriamo repliche anche le armi in calibro .22. Noi siamo stati i primi a entrare nel mercato del .22 Long Rifle con la Colt 1911, poi sono arrivati GSG e a ruota tutti gli altri. Si tratta di un mercato che negli ultimi anni si è andato un po' a ridurre, seguendo la crisi delle munizioni. 

Ci piace andare a cercare segmenti di mercato e prodotti particolari, come il revolver Rhino che è il cavallo di battaglia dell'azienda, essendo la prima vera innovazione nel mercato del Revolver dal 1873, oppure la “tripletta” cioè lo shotgun a tre canne. Sono tutte cose un po' particolari, come le carabine a leva fatte come si facevano nell'Ottocento, quindi con pezzi completamente intercambiabili, che ci caratterizzano molto. Insomma, “ci piace strano”...

Qual è il prodotto che invidiate alla concorrenza?

La richiesta di armi da caccia da parte dei nostri clienti è sempre forte, perchè per il resto la nostra gamma è abbastanza completa, ma ci manca ad esempio un fucile a canna liscia semiautomatico. Negli USA per ovviare a questo ci siamo uniti al marchio Charles Daly per presentare questa gamma mentre per l'Europa abbiamo deciso di aspettare. 

È un mercato ad altissima competitività, visto che il fucile da caccia è il fiore all'occhiello di moltissime aziende bresciane. Quindi a livello familiare abbiamo deciso di non entrare in quel settore con armi di nostra produzione. In realtà non invidio alcun prodotto, ma ci sono delle armi che mi piacerebbe provare a fare per orgoglio personale, come un fucile Express a canne rigate. Però per il momento abbiamo deciso di accantonare il progetto.

Foto d'epoca officina Chiappa in Kentucky
Un'immagine del 1958 mostra l'officina ricavata in uno scantinato dove tutto cominciò con la produzione della pistola ad avancarica Kentucky

Chiappa nasce come piccola azienda artigianale, poi si è sviluppata come azienda con addirittura una sede americana. Immaginiamo che questa evoluzione sia stata impegnativa. Qual è stato il momento più difficile?

Di momenti difficili ce ne sono stati tanti, ma due lo sono stati in modo particolare. Il primo l'ho vissuto marginalmente poiché l'ho vissuto da figlia, mentre il secondo l'ho vissuto da dipendente del gruppo. L'azienda è nata nella cantina di casa di mio nonno, negli anni Sessanta e lì si trovavano sia le macchine sia i montaggi. Il primo momento difficile è stato quando mio padre Rino ha preso il comando dell'azienda e lì c'è stata la prima rottura perchè le loro idee erano diametralmente opposte. Mio nonno voleva continuare a essere un terzista, mio padre invece voleva espandere l'azienda, andare in America. 

Fabbrica Chiappa
La fabbrica Chiappa oggi, dove accanto a macchine a controllo numerico per produzione in grandi numeri, convive la passione per la cura artigianale del dettaglio
Mirko Mazza
Il campione di tiro Mirko Mazza, responsabile dei collaudi delle armi Chiappa, in azione con la replica dello shotgun a leva Winchester 1887

Lì c'è stato il primo passo importante che è stato il trasferire l'azienda dalla cantina a Capriano del Colle, a pochi chilometri dalla sede attuale. Quindi si è passati dal lavorare tutti in casa ad avere una nuova sede. Il secondo momento è stato quando abbiamo aperto la sede attuale ad Azzano Mella, perché si è trattato di un investimento molto importante per la famiglia, anche perchè siamo impiegati tutti all'interno dell'azienda e la tensione in ambito lavorativo si sentiva anche in casa. Appena sistemata la questione della sede c'è stata la doppia avventura americana: siamo partiti con un socio che non si è rivelato la persona adatta e questo ha creato una battaglia legale che ha avuto molto impatto soprattutto su di me e su mio padre. Ci sono stati dei periodi un cui per risolvere questi problemi passavo più tempo all'estero che in Italia, ma per fortuna anche questa situazione si è risolta e quindi possiamo pensare di nuovo a crescere e a fare nuovi investimenti.

Per concludere, puoi spiegare brevemente che cos'è Ares distribution?

Ares distribution è una delle nuove avventure in cui abbiamo deciso di imbarcarci. Visto che la produzione la facevamo già, perchè non provare la distribuzione? Abbiamo trovato i partners giusti e ci crediamo tanto. Il mercato italiano per noi è stato a lungo un po' una “ruota di scorta”: c'era, ma non c'era più di tanto e non ha mai portato grandi risultati. Ci siamo detti: “Siamo italiani, siamo nazionalisti di famiglia e mai vorremmo portare la nostra produzione all'estero”. 

Chiappa Rhino 60
Il revolver Chiappa Rhino 60 è recentemente apparso nel film “Suicide Squad” tra le mani della stralunata Harley Quinn (Margot Robbie)

Quindi abbiamo deciso di investire sul mercato italiano e da quest'anno gli investimenti saranno sempre maggiori a livello fieristico, a livello di presenza sui campi da tiro e quindi Chiappa affiancherà sempre più Ares. È una nuova avventura che ci ha aperto un nuovo mondo: noi conosciamo bene le nostre armi, ovviamente, e andare a conoscere le armi, gli accessori e tutti i prodotti destinati alle armerie è stato molto interessante. Io in quanto grafica dell'azienda ho avuto il compito di realizzare il catalogo che è di oltre 200 pagine, quindi ho trascorso mesi a documentarmi sui prodotti, a fare ricerche e ne sono uscita molto arricchita.


Per ulteriori informazioni visita il sito Chiappa FirearmsAres distribution

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