I volontari Sudafricani in Italia nella Seconda guerra mondiale

L’ingresso del Memoriale di Guerra Sudafricano che è ospitato al primo piano del Centro Culturale Paolo Guidotti a Castiglion dei Pepoli.

Molti sanno che i Sudafricani presero parte al Secondo conflitto mondiale andando ad ingrossare le fila della coalizione alleata. 

Ma non tutti sono a conoscenza del fatto che il contingente sudafricano si formò solo ed esclusivamente su base volontaria, in quanto la parte nazionalista boera simpatizzava per i tedeschi e non fu possibile istituire una leva obbligatoria. La 6th South African Armoured Division, creata nel 1943, sbarcò nel 1944 a Taranto e risalì tutta l’Italia combattendo contro la Wehrmacht. A Castiglion dei Pepoli (Bo), sulla ex- Linea Gotica, ha sede l’unico museo dedicato a questi combattenti, noi siamo andati a visitarlo.

La piastrina di un soldato tedesco appartenente al 9° Battaglione rimpiazzi della Compagnia Pionieri della 334 Divisione di Fanteria della Wehrmacht rinvenuto nella zona dei combattimenti di Monte Tronale.
Piastrini identificativi della 16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer-SS" divisione d’élite della Wehrmacht che rimpiazzò la 334 Divisione di Fanteria e che si scontrò duramente con la 6th South African Armoured Division nei pressi di Castilgion dei Pepoli.
In questa foto, presente al museo, si vede un soldato sudafricano costretto a scrivere sulla sua jeep che non potrà distribuire biscotti e sigarette ai civili. Novembre del 1944 zona del fronte, Castiglion dei Pepoli.
Autunno 1944. Tre infermiere del Corpo di Spedizione Sudafricano passeggiano per Castiglion dei Pepoli.
Elmetto della Military Police della 6th South African Armoured Division. Gli elmetti in dotazione ai sudafricani differivano da quelli inglesi per avere un profilo meno bombato che richiamava quello in servizio durante la I Guerra Mondiale.
Un orologio e due coltelli britannici rinvenuti sul campo di battaglia.

Il Memoriale di guerra a Castiglion dei Pepoli

 l Cimitero di Guerra Sudafricano in esso riposano 401 sudafricani, 99 inglesi e 2 indiani

Castiglion dei Pepoli, un paesino dell’Appenino bolognese. In questa zona, nel settembre del 1944 la Sesta Divisione Corazzata sudafricana si scontrò duramente con i tedeschi del SS Panzergrenadier Regiment e la sua avanzata nella penisola italica, iniziata con lo sbarco a Taranto nell’aprile del 1944, subì un arresto di ben 6 mesi. 

Il museo di Castiglion dei Pepoli, l’unico in Italia dedicato a questi combattenti e il vicino cimitero di guerra, oltre 400 caduti, ci testimoniano del loro valore e del loro sacrificio, ancor più rimarchevole se consideriamo che l’intero corpo di spedizione fu costituito su base completamente volontaria. 

Il Cimitero di Guerra Sudafricano in esso riposano 401 sudafricani, 99 inglesi e 2 indiani

Mentre i pannelli del museo illustrano con foto d’epoca (ben sessanta) provenienti dagli archivi sudafricani il percorso della Divisione in Italia, da Taranto alla Linea Gotica e le principali battaglie combattute dai sudafricani in territorio italiano, le numerose vetrine presenti contengono equipaggiamento, uniformi, oggetti personali, molti dei quali donati dalle famiglie dei veterani sudafricani e non solo. Alcuni di questi oggetti sono stati dissotterrati dai campi di battaglia dove i sudafricani hanno combattuto. Altri sono stati raccolti dai contadini dopo la guerra e successivamente donati al Museo. Testimonianze silenti delle difficoltà che dovettero affrontare gli uomini della 6th South African Armoured Division, soprattutto nella zona appenninica ma che portarono dapprima alla liberazione di Castiglion dei Pepoli il 27 settembre 1944 e poi del resto d’Italia nell’aprile del 1945 


Per informazioni www.centroguidotti.com

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