Una visita al museo dell'associazione Nazionale Arma di Cavalleria a Reggio Emilia

Cornetta del Reggimento Piemonte Reale Cavalleria (1930) uno dei tanti cimeli che il museo custodisce.

Il Museo “Sala Storica della Cavalleria” si trova a Reggio sulla via Emilia nell’edificio che ospitava la caserma Rainero Taddei nella quale aveva sede fino agli anni Ottanta il distretto militare, a fianco del Sacrario militare creato nel 1937, che custodisce le fotografie e i registri dei 9.300 reggiani caduti dalla prima guerra d’indipendenza alla Seconda guerra mondiale. Il museo è stato fortemente voluto e allestito dalla locale sezione dell’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria, costituita nel 1926 e intitolata nel 1954 al Col. Carlo Gastinelli, M.A.V.M., già comandante del Rgt. Cavalleggeri di Alessandria (14°), e successivamente, nel 1998, al Gen. Dardano Fenulli, M.O.V.M., Martire delle Fosse Ardeatine, già Comandante del Reggimento Vittorio Emanuele II° (10°).

Anche le armi da fuoco ex ordinanza sono ben rappresentate.
Due moschetti da cavalleria e una sciabola da ussaro.
Il sacrario militare del 1937 di fianco al museo.
Il museo contiene al suo interno oltre 65 manichini con uniformi d’epoca.
Il museo ha una pregevole raccolta di armi bianche (sciabole e lance).

La "Sala Storica della Cavalleria", si è andata costituendo raccogliendo nel tempo, grazie al volontariato dei soci, una grande quantità di stendardi, divise, decorazioni, gagliardetti, lance, armi da taglio e da fuoco, cimeli, plastici e soldatini di epoche diverse, oltre a fotografie e documenti. Ed è quindi divenuta un’esposizione di grande rilevanza a livello nazionale, in grado di documentare con efficacia le varie fasi di passaggio di storia militare nazionale nella quale l'Arma di Cavalleria ha giocato un ruolo di primaria importanza abbracciando un periodo che va dalla fine dell’800 al 1945. La raccolta, si è ulteriormente ampliata nel corso degli ultimi anni, arrivando a comprendere oltre 65 manichini con uniformi d’epoca (dalla “gran Tenuta” nera, al grigio-verde, al coloniale, ai gruppi di combattimento dell’Esercito del Sud). Tutti i reperti sono il frutto di donazioni e acquisizioni. I più antichi, fra cui gli stemmi dei trenta reggimenti della cavalleria sabauda, testimoniano le nobili origini dell’Arma prediletta dai sovrani, in particolare da Carlo Alberto di Savoia, che nel 1831 ricostituì il reggimento Lancieri d’Aosta con il nome di Aosta Cavalleria. 

Una delle numerose selle conservate al museo.
Ecco come sono cambiati l’equipaggiamento e l’uniforme di un cavalleggero del secolo scorso se confrontati con un elemento della cavalleria blindata di oggi.
Il berretto appartenuto al Tenente Achille Balsamo di Loreto M.A.V.M. che fu l’ultimo caduto della Cavalleria Italiana durante le Prima Guerra Mondiale, alle ore 14:50 del 1 4 novembre del 1918 durante una carica dei cavalleggeri dell’Aquila (27°). L’armistizio tra Italia e Impero Austro ungarico sarebbe entrato in vigore solo dieci minuti dopo.
Revolver da truppa 1889 calibro 10,35 con la fondina originale in canapa.
Ricostruzione di una trincea della Grande Guerra.
Uno dei dettagliati diorami della sala dei plastici.  

Anche la raccolta di armi bianche (sciabole e lance) ha un suo valore. Particolarmente ricca poi la dotazione di armi da fuoco ex-ordinanza disattivate, donate dai soci o acquisite dal Polo di mantenimento delle armi leggere dell’esercito di Terni. Ci sono molte pistole, anche a tamburo, fucili Thompson, Kalashnikov e Winchester e perfino un lanciagranate a molla. Una sala è poi dedicata ai plastici rievocativi di importanti battaglie. Si va dall’assedio di Alesia da parte dei legionari di Gaio Giulio Cesare, all’assedio di Torino del 1706, alle battaglie di Governolo del 1848 (prima guerra d’indipendenza) e di Asiago del giugno 1917, quando venne sterminata la brigata Sassari, per finire al diorama dedicato all’ingresso delle truppe americane nella città di Reggio Emilia il 24 aprile 1945. Recentemente il percorso museale è stato arricchito con la ricostruzione di una trincea della Grande Guerra dotata delle armi dell’epoca, tra cui due fucili modello 1891 e tre mitragliatrici, due inglesi e una austriaca. Un museo sicuramente da visitare!


Per informazioni:

Associazione Nazionale Arma di Cavalleria Sezione di Reggio Emilia, Via Emilia San Pietro 46 - 42121 Reggio Emilia - Tel. 3391056322 e-mail: armacavalleria.reggioemilia@virgilio.it www.cavalleriareggio.org

Video: La Cavalleria su All4shooters