Torneremo a viaggiare. Viaggi di caccia: armi e munizioni

Dimmi che cacciatore sei, e ti dirò quello che ti serve

Ci sono almeno tre tipologie di base fra chi viaggia per caccia, o meglio, 2 macro categorie, una delle quali suddivisa in due distinte branche di specializzazione venatoria. Conosciamole da vicino:

  1. Cacciatori ad anima liscia, i quali si suddividono, in due ben distinte categorie: cinofili e generici/migratoristi. I primi, con nella mente ferme e voli di beccacce, cerche ariose e azioni al cardiopalma dietro a quaglie, starne e cotorne, forcelli, artiche e cedroni dei loro cani. I secondi, con nel cuore voli di oche ed anatre e mille altre specie, fra tiri fulminei e azioni entusiasmanti sotto tutti i cieli del mondo.
  2. Cacciatori a palla, ossia i cacciatori-viaggiatori del big game. Trofeisti che con la loro attività, contribuiscono a espletare i piani di abbattimento di varie nazioni, permettendo fra l’altro il mantenimento di interi ecosistemi grazie alle risorse economiche ivi investite.

Ovvio che in termini di attrezzature, necessitano ognuno di strumenti affatto differenti. Vediamo quali.

Video: Armi e munizioni da trasportare in viaggio rispettando le regole

Le armi del cacciatore cinofilo

Doppietta da caccia
Le doppiette e i sovrapposti nel tiro istintivo per la caccia nel bosco sono le soluzioni più tradizionali e forse efficaci, da preferire nelle trasferte soprattutto i modelli bigrillo che danno maggiore sicurezza al cacciatore.

È principalmente un cacciatore di beccacce quello che viaggia di più. Le mete, sono per lo più i Balcani e i Paesi dell’Est Europa in genere, con alcune “variazioni sul tema” dedicate a Lapponia, Scozia e poco altro, dove si possono insidiare altre specie tipiche del cane da ferma. Il grande cane da beccacce tuttavia, si sa, non è mai un cane fatto sulla sola beccaccia, per questo a caccia chiusa si va anche a starne, per questo in tanti, già da agosto si mettono in cerca delle quaglie, così come poi in autunno inoltrato, non disdegnano puntate su cotorni ed altra selvaggina di pregio.

Le loro armi quindi, saranno le tipiche del cacciatore col cane da ferma, a fortissima tendenza beccacciaia.

Fausti Progress LX
Anche nella caccia con i cani da ferma il semiautomatico può essere un'arma idonea nelle versioni più leggere e con canne che non superino i 66 cm 
  • Parallello: il calibro dipende dai gusti personali, anche se i più diffusi sono per certo 12 e 20, anche se pure il 16 sta tornando in auge. Quello perfetto per il cacciatore giramondo, avrà canne da 66 cm., strozzature possibilmente fisse Cyl./*** (poi, ci se la gioca con le cartucce), sarà il più possibile leggero, ma senza esagerare. Chi vi scrive, lo preferisce con calciatura inglese anatomica fatta su misura, e bigrillo rigoroso. Non è un vezzo: mi ci trovo meglio, posso sempre scegliere in un secondo quale canna/munizione/strozzatura usare in base al tiro da effettuare, oltre al fatto che se per caso mi venissi a trovare a 10 chilometri dalla macchina nel bel mezzo di una sessione di caccia e mi si dovesse rompere una batteria o un percussore, in ogni caso un colpo con cui continuare a cacciare, ce l’avrei sempre!
  • Sovrapposto: Idem come sopra, se possibile con canne da 63,5 cm. la lunghezza stabilita dal mitico Robert Churchill quale perfetta per la caccia col cane da ferma in genere.
  • Semiautomatico: oggi se ne fabbricano di eccezionalmente leggeri e affidabili. Per lo specialista beccacciaio, preferire canne da 60/61 cm. e strozzatori interni, più almeno uno in/out  *** o **** e capace di prolungare la canna di 3 o 4 cm., da usarsi per cacce di montagna, o a pernici e quaglie. Altrimenti, un validissimo compromesso può essere un fucile con canna da 65/66  e strozzatori interni intercambiabili. 

Le armi del migratorista

Il fucile d’elezione è per certo il semiautomatico, che sarà in peso pieno relativamente al calibro, mai leggero, camera 12/76 o 20/76, idoneo a sparare pallini “eco” non solo in piombo, ma anche in altre leghe metalliche ammesse nelle zone umide o in aree che applichino limitazioni analoghe.

Semiautomatico Benelli BE Diamond
 Il semiautomatico resta senza dubbio l'arma d'elezione per il cacciatore migratorista consigliabile in calibro 12 o 20 e munito per le cacce da campo di canne da 70 cm.

Il 12 qui la fa da padrone, ma non solo. Dipende da un insieme di variabili, prima fra tutte il gusto personale in rapporto alle prede di riferimento e alle distanze medie di tiro. Per un buon fucile, 12 e 20 praticamente pari sono!

Le canne, sono sempre fra i 70/71 cm. meglio se munite di strozzatori interni intercambiabili.

Per quanto concerne le calciature, il legno è più classico e rappresenta per certo un evergreen, i teconopolimeri sono sicuramente meno belli, ma assai più rustici e tetragoni ad ogni maltrattamento, specie poi se (canne incluse) protetti da trattamenti particolari e microfilm camo o similari. Last but not least, le armi con calciature in tecnopolimero, di solito appartengono a famiglie di cui sono i “parenti poveri” solo per quel che concerne le finiture, che tradotto significa costano meno senza sacrificare nulla all’efficienza.

Aggiungo quindi che non sarebbe affatto stupido per il migratorista, avere in rastrelliera uno o due semiauto (ovviamente gemelli), da usare come armi d’elezione per la caccia all’estero e solo a quella dedicati. 

Carabine

Il termine “all round” vi dice niente? Significa “assolutamente” versatile, e così dovrebbe essere l’arma per il cacciatore a palla giramondo. L’esempio più perfetto è una bolt action in un calibro qualsiasi della grande famiglia dei 7mm., summa perfections dei quali gli americani .308 W e 30-06 S, o il sempiterno 7X64 di concezione europea. Poi, la si arma e tara con munizioni ad hoc, in base alla selvaggina di riferimento. Discorso a parte, se ci si vuole dedicare in maniera specialistica a viaggi dedicati a quella o questa specie, per quale è bene attrezzarsi con “ferri” specialistici, sia per configurazione, che per calibro. Se infatti caccia solo caprioli, non ha senso alcuno usare camerature che rischiano di essere esuberanti, se parti per una caccia all’alce, calibri che rischiano di essere anemici, sono assolutamente da sconsigliarsi.

Discorso a parte, merita assolutamente il big game africano, che vede negli express camerati nei calibri adeguati –giusta o sovrapposti che siano- le armi d’elezione. Un consiglio: meglio una carabina molto tecnica e dal giusto prezzo, ma con un’ottica di qualità straordinaria che il contrario! Ma questo lo sapete tutti, dato che il cacciatore a palla, figlio dei corsi di selezione già in patria, è in assoluto il più tecnico dei cacciatori presenti sul mercato.

Ricordo: in praticamente tutti i Paesi, si possono portare 2 fucili con 200 cartucce. NON una di più!

Per gli uni e per le altre, è bene munirsi di specifici case, al fine di avere tutto protetto e in ordine.

Munizioni

Cacciatori coi cani

Munizioni Danesi
Le munizioni trasportabili durante le trasferte sono 200 da riporre in appositi contenitori in sicurezza e sempre divise dalle armi.
  • Beccaccia: 125 prime canne/75 seconde.
  • Quaglie: 125 prime canne/75 seconde.
  • Mista a tetraonidi ed alpina: 100 prime canne/100 seconde.

Cacciatori di migratoria: 

100 prime canne/50 seconde/50 terze.

Caccia a palla

Numero congruo di munizioni in relazione alle sessioni di caccia da effettuare, comprese quelle che ci serviranno per una o più tarature dell’ottica sul posto. Specie poi se vogliamo con uno stesso calibro affrontare specie e tiri diversi, che richiedono ogive e caricamenti differenti in termini di tipologia e peso di palla.