Restrizioni UE sulle armi: la Commissione vuole la confisca senza indennizzo

Alain Alexis della Commissione Europea parla apertamente di confisca  senza indennizzo per le B7 da proibirsi secondo i piani della  Commissione Europea
Le dichiarazioni di Alain Alexis sul fato delle B7 come voluto dalla Commissione Europea sono arrivate il 15 marzo al meeting IMCO

Il più recente capitolo nella lunga e dolorosa storia delle proposte restrittive in materia di armi detenute legalmente dai privati cittadini europei attualmente in esame all'Europarlamento è stato scritto lo scorso 15 marzo, in occasione di un vertice dedicato del Comitato per il Mercato Interno e la Protezione dei Consumatori (IMCO); interrogato specificamente da Vicky Ford, l'europarlamentare britannica che presiede l'IMCO, il funzionario della Commissione Europea deputato a sostenere le ragioni del bando sulle armi d'impostazione militare − Alain Alexis, del Commissariato Europeo per gli Affari Economici (DG GROWTH) − ha dichiarato chiaramente di non sapere quante B7 circolino legalmente in Europa, nelle mani di cacciatori, tiratori, collezionisti, semplici cittadini, nonché nelle armerie e nei magazzini dei distributori e dei produttori, quindi di non poter fare stime sull'ammontare del giusto indennizzo da pagare in caso di confisca; egli ha però auspicato che il Parlamento Europeo intervenga con "misure transitorie per evitare del tutto il problema degli indennizzi".

Alain Alexis della Commissione Europea parla apertamente di confisca  senza indennizzo per le B7 da proibirsi secondo i piani della  Commissione Europea
Alain Alexis ha apertamente ammesso di "non avere disponibilità dei numeri" relativi al numero di B7 circolanti in Europa

Per la prima volta, la Commissione Europea esce allo scoperto e dice apertamente quello che si leggeva tra le righe già nel primo testo della proposta: confisca senza indennizzo, in violazione dell'articolo 17 della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea e delle costituzioni nazionali di pressoché tutti e 28 i Paesi membri.

Un suggerimento che potrebbe essere di fonte italiana, come si evincerebbe dal parere della Commissione Affari Costituzionali del Senato di cui il Comitato Direttiva 477 ci avvisava già lo scorso 26 gennaio.

Per quanto ciò sia sufficiente a dare i brividi, le affermazioni di Alain Alexis potrebbero mettere l'ultimo chiodo nella bara di una proposta che, come sottolinea la stessa presidentessa IMCO Vicky Ford, manca di Impact Assessment, ovvero della valutazione dell'impatto economico, sociale, ambientale e politico che è obbligatorio per le iniziative della Commissione Europea − valutazione evidentemente omessa perché sottolineerebbe verità che avrebbero il potere di "uccidere" immediatamente il documento.

Alain Alexis della Commissione Europea parla apertamente di confisca  senza indennizzo per le B7 da proibirsi secondo i piani della  Commissione Europea
Alexis ha però altresì auspicato il passaggio di "norme transitorie" per "evitare il problema della compensazione"

La Commissione Europea e i governi nazionali che, più o meno apertamente, sostengono la proposta di messa al bando in modo da poter attuare restrizioni sulle armi senza assumersene la responsabilità politica nei confronti degli elettori − e parliamo quantomeno di Regno Unito, Francia, Belgio e Italia − sanno benissimo, infatti, che anche se le armi oggetto del bando dovessero essere sequestrate senza il dovuto indennizzo, il semplice costo della gestione dell'operazione − dalla confisca al censimento, dal trasporto alla distruzione, il tutto da documentare e sorvegliare − sarebbe economicamente insostenibile.

Resta inoltre da vedere quale Paese UE vorrà, in più, affrontare le numerosissime Class Action e i ricorsi alle Corti Costituzionali e alla Corte Europea di Giustizia che senz'altro seguirebbero l'approvazione di un tale provvedimento.

Le commissioni IMCO e LIBE dell'Europarlamento proseguiranno l'esame e la discussione della proposta e dei relativi emendamenti proposti dagli Europarlamentari (che non sono affatto a favore della stessa!) almeno fino al prossimo mese di giugno; il voto finale si avrà in autunno. Prima di allora, sicuramente, ne vedremo delle belle...


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