Restrizioni UE: il Consiglio approva, la lotta si sposta all'Europarlamento

Bandiere nel cortile del Palazzo Justusdi Bruxelles, sede del Consiglio dell'Unione Europea
Il documento uscito dal GENVAL e dal COREPER è stato approvato ieri dal Consiglio a telecamere spente

Venerdì 10 giugno, le istituzioni europee hanno dato − semmai ce ne fosse bisogno − una nuova prova d'infamia e autoreferenzialità nel corso della seduta del Consiglio dell'Unione Europea nella sua configurazione JHA ("Justice and Home Affairs"), ovvero nella riunione dei delegati dei Ministeri della Giustizia e degli Interni del ventotto Paesi membri.

Il documento della Presidenza olandese approvato nei giorni scorsi dal GENVAL e dal COREPER, infatti, è stato approvato a larghissima maggioranza, con l'opposizione totale solo di Repubblica Ceca e Polonia e le eccezioni di Slovacchia, Malta e pochi altri.

Il voto è stato preceduto da una carrellata di interviste da parte dei servizi audiovisivi dell'UE nei confronti dei Ministri convenuti, alcuni dei quali si sono lasciati andare a dichiarazioni assolutamente vergognose, come quella della Ministra degli Interni tedesca che ha dichiarato di essere "Felice che presto tutte le armi saranno registrate."

Ancora più vergognoso è che la Presidenza olandese si vanti di aver "trovato un compromesso adeguato" con la sua proposta semplicemente disastrosa.

Giovane tiratore imbraccia un fucile Chiappa Triple Threat calibro 20
Il Consiglio ha dichiarato di aver "trovato un buon compromesso", ma il documento è estremamente restrittivo!

E di vergogna, un po' anche i rappresentanti dei Ministeri dell'Interno e della Giustizia che hanno approvato il pacchetto di restrizioni devono averla provata: la seduta era pubblica, e dunque in Streaming, ma durante il voto è stato chiesto e ottenuto che le telecamere venissero spente.

Non ci si poteva certo aspettare altro da una riunione di persone del calibro di Anders Ygeman, Ministro dell'Interno svedese, che secondo la rete europea di FIREARMS UNITED sarebbe ora sotto inchiesta da parte del Parlamento di Stoccolma per aver ecceduto il mandato parlamentare proprio nel corso dei negoziati per la revisione della direttiva sulle armi: mentre il Parlamento svedese aveva stabilito che la Svezia non avrebbe dovuto proporre né accettare alcuna restrizione, Ygeman ha consentito al Capo della Polizia Peter Thorsell di promuovere e sostenere restrizioni sui caricatori, sulle armi semi-automatiche, sulla durata dei porti d'arma e su molti altri temi, ed avrebbe poi dato mandato a Morgan Johansson, esponente del Ministero svedese della Giustizia, di imporre il segreto su molti documenti relativi alla compilazione del documento al fine di insabbiare il suo operato.

L'europarlamentare britannica Vicky Ford mostra una bandiera del Regno Unito
La battaglia ora si sposta all'IMCO, ove la relatrice inglese Vicky Ford si è dimostrata più disponibile verso i nostri legittimi interessi

Ora la battaglia si sposta presso il Parlamento Europeo, in maniera definitiva. Dopo la vittoria al comitato LIBE dello scorso maggio, il comitato IMCO − ove la relatrice britannica Vicky Ford ha finora fatto un buon lavoro − valuterà gli emendamenti di compromesso il prossimo martedì 14 giugno; il voto finale all'IMCO è previsto per il 14 luglio, mentre il Plenum dell'Europarlamento voterà probabilmente il 22 novembre in base a ciò che verrà fuori da queste due riunioni.

Se il Parlamento Europeo dovesse riuscire a non piegarsi e a mantenere la linea dell'opposizione tenuta sinora, si arriverebbe ad una serie di tentativi d'accordo prima che si possa partire con una seconda lettura nel gennaio 2017. Solo allora la nuova Presidenza slovacca dell'Unione Europea, a noi favorevole, potrà intervenire: alla votazione di ieri, la Slovacchia ha dovuto mantenere la neutralità in quanto prossima ad assumere la Presidenza.

Mano protesa verso fucili da caccia, a simboleggiare le proposte restrittive dell'UE
Senza una mobilitazione di tutte le anime del nostro mondo, sarà molto difficile impedire che l'Unione Europea disarmi i cittadini di ventotto Paesi!

È dunque fondamentale che i nostri Follower riprendano immediatamente la pressione sui membri dell'IMCO.

Vi invitiamo caldamente tutti quanti ad iniziare a scrivere E-Mail − e subito, perché il tempo è veramente pochissimo − per rendere chiaro agli europarlamentari che le proposte della Commissione e il documento votato ieri in Consiglio sono entrambi inaccettabili, nient'affatto bilanciati, dannosi per i cittadini onesti e per l'industria, privi dell'obbligatorio "impact assessment", inutili per la sicurezza pubblica, e che se il Parlamento Europeo si dovesse piegare per ragioni di "opportunità politica" verso la Commissione e il Consiglio, la comunità dei possessori d'armi di tutt'Europa sarà costretta a schierarsi, in occasione delle prossime elezioni, a favore di quelle forze politiche che promuoveranno un cambiamento radicale dell'UE stessa, se non di un suo scioglimento con l'uscita di diversi Paesi.

Potete usare gli articoli che abbiamo scritto in passato, e i Link che contengono, per prendere spunto per le vostre E-Mail.

Il tempo è poco! Sbrigatevi!

Bandiere dell'UE di fronte all'edificio della Commissione Europea, con un'inquietante vignettatura nera di contorno
E voi? Siete pronti allo sprint finale?

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