Restrizioni UE: aggiornamento e chiamata all'azione

Aggiornamento sull'andamento delle proposte restrittive UE sulle armi
Gli ultimi pronunciamenti del GENVAL non lasciano adito a dubbi: la battaglia non è finita

Chi si illudeva che la battaglia per la difesa dei nostri diritti dalle tendenze antiarmi delle istituzioni europee fosse finita − o quantomeno che la tensione si fosse allentata − con la pubblicazione della bozza di lavoro dell'europarlamentare Vicky Ford, dovrà ricredersi in fretta.

L'intervento di ieri del Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker all'Europarlamento − durante il quale ha dichiarato che le restrizioni in materia di armi detenute dai cittadini onesti richieste dalla Commissione Europea sicuramente eviterebbero nuovi attacchi terroristici − non lascia dubbi sul fatto che le istituzioni UE non hanno alcuna intenzione di demordere nel loro tentativo di disarmare i cittadini dei ventotto Paesi membri dell'Unione.

Peggio ancora ha fatto il Gruppo per le questioni generali, valutazione compresa (GENVAL) del Consiglio Europeo, formato dai Ministeri dell'Interno dei Paesi membri, che si è riunito lunedì 11 aprile proprio per discutere delle proposte restrittive della Commissione.

Aggiornamento sull'andamento delle proposte restrittive UE sulle armi
Anche la Commissione Europea continua ad insistere per ottenere un rapido passaggio delle modifiche alla direttiva nella forma più restrittiva possibile

Dopo la lettura del disgustoso documento GENVAL dell'1/4 − così follemente restrittivo da far pensare inizialmente ad un pesce d'aprile − non ci si poteva aspettare buone notizie, e infatti non ne sono arrivate.

Secondo le nostre fonti, la rappresentanza belga avrebbe proposto comunque la costituzione della categoria di armi A7, ovvero la messa al bando delle B7, ove dovrebbero rientrare armi con un "Volume di fuoco o potenziale di pericolosità particolarmente alto" − cosa che potrebbe potenzialmente farvi ricadere qualsiasi arma da fuoco esistente − nonché tutte le armi di calibro superiore al mezzo pollice (12,7mm), che a dispetto di quanto "accettabile" sembri potrebbe far ricadere nella categoria delle armi vietate la maggior parte dei fucili ad anima liscia (il calibro 12 è 18,53 mm in metrica!) e praticamente tutti i fucili per la caccia ai grandi africani − si pensi, a titolo di mero esempio, ai calibri .600 o .700 Nitro Express! − per non parlare di un gran numero di armi ad avancarica e di armi monocolpo, a leva o a rotazione in calibri come il .500 Smith & Wesson Magnum o .500 Linebaugh.

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In ballo, ormai, c'è molto di più delle "semplici" B7!

Inoltre, la Presidenza olandese di turno dell'Unione, nel dichiarare che il GENVAL finalizzerà le sue proposte entro fine maggio, avrebbe altresì affermato che "un qualche tipo di arma semiautomatica deve per forza essere messo al bando!"

L'attacco dunque non si ferma, tanto più che, sempre secondo alcune fonti interne agli organi europei, la Commissione sarebbe arrabbiatissima per essere stata "rimbalzata" dal documento di Vicky Ford, e starebbe tentando di fare qualsiasi cosa per farlo modificare nella forma più restrittiva possibile. A questo scopo, apparentemente, la Commissione avrebbe in animo di convocare uno per uno gli europarlamentari che si oppongono alla proposta al fine di far cambiare loro idea − probabilmente con promesse, ricatti o minacce.

È sotto questo punto di vista che deve inquadrarsi l'ultima iniziativa dell'associazione Firearms United.

Nella consapevolezza che le proposte restrittive sono sostenute dalle istituzioni UE non elettive (Commissione Europea e Consiglio Europeo) mentre sono al momento fortemente osteggiate dal Parlamento Europeo − ovvero dall'unica istituzione europea i cui componenti sono eletti direttamente dai cittadini − Firearms United lancia una campagna di sensibilizzazione e sostegno nei confronti degli Europarlamentari.

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Firearms United chiama all'azione i possessori d'armi di tutt'Europa: è necessario farsi sentire dagli europarlamentari!

Con una lettera aperta, Firearms United invita tutti i suoi sostenitori a scrivere personalmente agli Europarlamentari eletti nel loro Paese.

Lo scopo delle lettere e delle E-Mail − che devono essere personali e non dei copia-e-incolla! − non è solo di sensibilizzare gli Europarlamentari che finora non si sono espressi.

L'importante, infatti, è soprattutto fare capire ai membri del Parlamento Europeo che la posizione dell'opinione pubblica è compattamente orientata contro le proposte restrittive della Commissione Europea, e che dunque i cittadini europei seguono con attenzione l'andamento della cosa.

In questo modo, gli Europarlamentari saranno dissuasi dal raggiungere accordi a noi deleteri con la Commissione Europea, e saranno spinti a resistere nella loro opposizione forti del nostro supporto.

all4shooters.com invita caldamente tutti i suoi lettori ad aderire all'invito all'azione di Firearms United. Attiviamoci tutti per difendere i nostri diritti!

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I lettori di all4shooters.com sono pronti a rispondere alla chiamata, o vorranno restare impassibili mentre la Commissione Juncker tesse le sue trame disarmiste?

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