Per una buona ventina d’anni, la carabina Remington 700P è stata l’arma di elezione dei tiratori scelti delle forze di polizia Usa, al punto di essere praticamente uno standard, ancorché non ufficiale.
Ebbene, la 700P ha la stessa azione e canna della serie Varmint, per cui la SPS Varmint, che rappresenta una versione meno costosa della linea 700 (non la meno costosa in assoluto, visto che la 783 è imbattibile da questo punto di vista) attirò subito l’attenzione.
La carabina è una Remington 700 in tutto e per tutto per quanto riguarda il modo di usarla. L’azione è scorrevole senza impuntamenti di alcun genere, la sicura à al solito posto, il comando per lo svincolo dell’otturatore è davanti al grilletto, fino alla finitura opaca che riduce i riflessi. All’altezza della camera di scoppio, un foro laterale provvede all’uscita dei gas in caso di sfondamento dell’innesco.
Da qualche parte bisognava pur risparmiare, per tener basso il prezzo. È stato scelto il componente che se ben progettato si può realizzare a basso costo senza inficiare le prestazioni: il calcio.
È in polimero stampato a iniezione, senza finiture complesse. L’astina è sufficientemente larga per dare un buon appoggio sul rest o sul sacchetto di sabbia e i punti di presa sono sottolineati da un inserto grigio opportunamente corrugato.
Un’altra variazione di un certo peso rispetto alla serie 700 è l’impiego dello scatto regolabile X-Mark Pro
La resistenza dello scatto può essere variata agendo sulla vite a brugola visibile sul grilletto stesso. La regolazione di fabbrica è a 13,3 Newton. (Grosso modo e giusto per farsi un’idea un Newton corrisponde a circa 100 grammi, ma se provate a chiedere al salumiere due Newton di prosciutto varrà la pena di osservare la sua espressione).
La regolazione del grilletto corrisponde a 4,5 Newton per ogni giro completo della brugola; in aumento se il giro è in senso orario, in diminuzione se in senso antiorario.
Come sempre in questi casi, dopo aver effettuato la regolazione occorre verificare con un dinamometro, per cinque o sei volte, che essa sia stabile. Non capita quasi mai, ma se non lo fosse e presentasse variazioni significative vorrebbe dire che quell’arma ha dei problemi; su questo esemplare era tutto perfetto.
Il sistema di montaggio del cannocchiale è quasi del tipo a pivot. Quasi, perché se è vero che l’ottica si inserisce in una fessura della basetta anteriore, nella quale ruota di 90 gradi, per agganciarsi alla basetta posteriore richiede che una della due viti che ad essa si agganciano per consentire la regolazione in orizzontale sia rimossa, per essere inserita successivamente.
L’inserimento sulla basetta anteriore è molto preciso e richiede un certo sforzo; per evitare di effettuare quello sforzo usando come leva il tubo dell’ottica - è robusto, ma non si sa mai – conviene prendere la basetta in morsa, oliare l’incastro e produrre la rotazione di 90 gradi dell’anello di fissaggio del cannocchiale, o almeno della sua metà inferiore, servendosi di una pinza. Un paio di azionamenti sono sufficienti per non rischiare di rovinare l’ottica, ma si rischia di segnare la basetta.
A me è successo, anche se naturalmente non mi capiterebbe più con un altro attacco dello stesso tipo.
Quanto alle viti posteriori, vanno regolate e strette in poligono, con un appoggio certo meno stabile del supporto che si usa in casa per fissare l’ottica all’arma. Anche qui, si rischia di segnare una vite. D’accordo, si tratta solo di minime questioni estetiche e non funzionali e al termine dell’intervento il montaggio dell’ottica si è rivelato solido, come le rosate dimostrano. Però quei piccoli segni danno fastidio. Ci sono delle eccellenti scine per azioni Remington che lasciano spazio abbondante per il passaggio del bossolo e l’inserimento della cartuccia; qui il costruttore ha voluto scegliere la soluzione tecnicamente migliore ma talvolta il meglio diventa nemico del bene.
La prova a fuoco si è svolta al poligono di Vercelli, in un pomeriggio contrassegnato da poche nuvole statiche e senza vento. Se vi hanno raccontato che un fucile deve assolutamente avere la canna completamente flottante per tirare bene non vi hanno detto proprio tutto, visto che qui abbiamo un ben preciso punto di pressione tra canna e astina. Il fucile, come le rosate dimostrano, si è rivelato straordinario anche per chi sia già abituato alla precisione dei Remington della serie 700; non altrettanto posso dire del reticolo del cannocchiale, un Leupold VX 2 Target 6-18x40.
L’ottica in sé è eccellente, la correzione del parallasse è efficace, la ghiera di regolazione degli ingrandimenti è solida senza essere dura e c’è un paraluce aggiuntivo di notevole efficacia. Anche i parametri ottici più significativi sono buoni: astigmatismo, curvatura di campo, distorsione e aberrazioni cromatiche hanno manifestato caratteristiche talmente contenute che solo con un’osservazione molto attenta è stato possibile percepirne i minimi e trascurabili parametri. Il problema, per me, è stato il reticolo.
Che non si tratti di un’ottica da caccia è evidente, ma qui il reticolo è così sottile che si riusciva a malapena a scorgerlo puntando l’ottica verso una nuvola bianca. Non mi è stato possibile tirare mirando nel nero del bersaglio; ho dovuto necessariamente fare le rosate mirando nel bianco e anche in questo modo la presa di mira è stata difficoltosa: ci voleva troppa attenzione per scorgere il reticolo e si finiva per tirare sempre tesi e contratti. Benché io porti gli occhiali da oltre sessant’anni, non è un problema del tiratore visto che altri amici presenti in poligono hanno rilevato le stesse difficoltà e uno addirittura ha pensato a uno scherzo sostenendo che il reticolo non c’era.
Il fatto che in queste avverse condizioni si siano ottenute le rosate che vedete (e non è certo un caso che le migliori rosate di un fucile Remington si ottengono con munizioni Remington) la dice davvero lunga sulle qualità dell’arma. Resta una certa insoddisfazione personale perché, anche se il risultato ottenuto è molto buono, sono certo che con quest’arma e con un reticolo diverso o illuminato si può e si deve far meglio. Mi è stato obiettato che si sarebbe dovuto montare un cannocchiale dal costo ben superiore a quello dell’arma, ma se le carabine Remington costano poco va bene così; non sarò certo io a chiedere di aumentarne il prezzo.
