Extrema Ratio Police Evo, il coltello tattico versatile

Il coltello tattico non è, come molti pensano, qualcosa di massiccio e adatto al combattimento, né necessariamente qualcosa che serve per la propria difesa. I soldati hanno il fucile, gli ufficiali la pistola e i poliziotti, solitamente, una pistola mitragliatrice in aggiunta all’arma da fianco; sono tutti strumenti per il combattimento decisamente più efficaci di qualunque coltello. Il coltello tattico, piuttosto, è un oggetto con il quale sia possibile sbrigare una vastissima serie di compiti che si possano presentare al  campo. Tenendo presente, per chi ha ancora ricordi di naja, che il compito svolto con maggior frequenza non era la soppressione di una sentinella, ma l’apertura di una scatoletta. Si poteva fare anche con la baionetta, in caso di necessità, ma con l’apriscatole si faceva prima ed era anche più facile. 

Extrema Ratio Police Evo 
Il coltello è contenuto in un fodero in cordura in cui sono inseriti gli accessori, in tre apposite tasche
Extrema Ratio Police Evo 
Così appare il fodero all’apertura; non sembrerebbe che il coltello sia multiuso
Extrema Ratio Police Evo
Inserito nella patella del fodero c’è il cavicchio a vite che serve per fissare in sede gli accessori 
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Gli accessori contenuti nelle tasche del fodero. La sega taglia, la lima morde, l’apriscatole è affilato

Il miglior coltello tattico, quello istituzionalmente delegato a questo scopo, dovrebbe quindi essere un coltello multiuso, che è versatile per la sua stessa natura. Solo che il multiuso, anche quando sia di qualità eccellente come nel caso sei coltellini svizzeri, non può mai essere un coltello davvero robusto. Dura una vita intera se usato oculatamente e correttamente, ma non è questo il caso di uno strumento destinato al militare, nemmeno ora che la leva obbligatoria è stata abolita e i soldati sono tutti volontari. 

Extrema Ratio Police Evo
Si vede l’incavo del manico in cui si inserisce il codolo di sega, lima e apriscatole

È verosimile che esagerasse quel generale americano il quale disse che il soldato medio è “quell’individuo che lasciato solo, di notte, nudo, in mezzo al deserto e con un’incudine come unica attrezzatura prima dell’alba sarà riuscito a mettere l’incudine fuori servizio”. Ma è un fatto che il soldato, al campo, non dispone che di pochi attrezzi e con essi deve fare tutto. Se è possibile farlo con un uso oculato di ciò di cui dispone, meglio così. Ma se i suoi attrezzi devono subire qualche abuso, non è quello il problema. C’è un lavoro da svolgere e deve essere svolto, perché altrimenti ne va di mezzo non solo l’efficacia dell’intervento, ma in molti casi la stessa incolumità dei commilitoni.

Extrema Ratio Police Evo
L’apriscatole è inserito nella fessura e trattenuto dal cavicchio

Quindi gli attrezzi devono essere robusti e in grado di sopportare qualche abuso, oltre che versatili. Inoltre un coltello moderno deve prevedere una funzione che nei coltelli tradizionali non era contemplata: il taglio di cinture. Il soldato non va più a piedi, ma sale e scende da mezzi blindati, veicoli da trasporto truppe, anche elicotteri. Può doverne uscire in velocità ed esserne impedito da cinture o da attacchi MOLLE che s’impigliano; un tagliacinture fa necessariamente parte della dotazione. Inoltre, in caso di ferite, consente di tagliare gli abiti senza ledere ulteriormente il ferito. Lo stesso attrezzo, a maggior ragione, può essere utile per le forze di polizia o i carabinieri, che spesso sono gli autori dei primi interventi in caso di incidenti stradali. 

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Lo stesso aggancio dell’apriscatole vale anche per sega e lima

Se guardiamo questo Police Evo, la prima cosa che ci impressiona è la robustezza. La lama è sufficientemente lunga per essere adatta a molti lavori; la punta è ribassata per non ferire ed anche per avere in quella zona una maggiore robustezza, il tagliente lungo novanta millimetri è rettilineo per consentire una agevole riaffilatura sulla pietra e l’arrotatura è piana, per cui è possibile usare la lama per ricavare senza sforzo fette sottili di vari materiali, che nella fattispecie si risolveranno in cunei sottili utili a fermare elemento che dovrebbero essere fissi e sono divenuti ballerini. Il blocco in apertura è del tipo liner lock. 

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Il porta-bit inserito nel foro. È possibile esercitare una forza notevole
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La lama ha un blocco di tipo liner-lock, senza la sicura LAWKS

La lama tagliacinture è a scatto, azionata da un pulsante che si deve premere anche per poterla richiudere. È munita di sicura che ne consente il blocco sia in apertura sia in chiusura e reca in tutta evidenza l’avviso che invita a farne uso solo in caso di emergenza. In effetti la lama è affilatissima e la tentazione di usarla anche per compiti normali c’è e in alcuni momenti sembra quasi irresistibile. 

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La vite perno può essere regolata e dispone di una vite di fermo. Il tagliacinture ha una sicura

L’esame esterno del coltello evidenzia una robustezza globale fuori dell’ordinario, ma vi sono alcuni dettagli da osservare con interesse. Il primo è che la vite a perno è regolabile e munita di vitina di fermo, per cui lo sforzo di apertura può essere regolato senza che sia possibile un indesiderato allentamento. Sul retro del coltello c’è una caviglia sciogli nodi con fermo, che si attiva premendo in dentro la caviglia dispiegata. Tirandola in fuori il blocco si disattiva ed è possibile ripiegarla.

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Il tagliacinture aperto ed esteso. Forma e posizione evitano lesioni indesiderate
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La caviglia sciogli-nodi può essere bloccata in posizione; le istruzioni visive sono chiare

A questo punto, sul coltello notiamo una fessura in cima al manico dal lato della vite perno, un foro filettato lì vicino ed un altro foro con all’interno un innesto esagonale. Per comprenderne gli usi occorre osservare con attenzione il fodero da cintura. Sotto la patella, vicino al bottone a pressione, notiamo un cavicchio filettato, munito di un occhiello e di un pezzo di velcro che aderisce all’interno della patella. Il cavicchio, che non è possibile perdere facilmente, serve per fissare al manico gli attrezzi che si possono introdurre nella fessura appena notata. Il fodero contiene una sega a denti fresati, una lima e un apriscatole-apribottiglie. 

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Il metallo duro è fragile; qui è inserito in un cilindro d’acciaio inossidabile

Per dire subito le cose come stanno, l’apriscatole è affilato e ha una sagoma che gli consente di agire come cacciavite a testa piana, la sega taglia e la lima morde davvero anche sull’acciaio. Nel foro esagonale si inserisce un elemento porta bit: questi sono contenuti in una tasca sull’altro lato del fodero e prevedono due cacciaviti con testa a taglio e quattro con testa a croce. Va da sé che ciascuno potrà adottare i bit che preferisce o che ritiene più utili, purché siano di forma e misure standard.  

Extrema Ratio Police Evo
Rimuovendo il coltello dal fodero, appaiono la lima e la sega

Il fodero ha un ampio passante per cintura, adeguato ai cinturoni d’ordinanza, e ha attacchi MOLLE divenuti ormai uno standard internazionale, almeno in Occidente. E con questo Police Evo il tema del coltello tattico è stato sviluppato, da Extrema Ratio, in modo assolutamente versatile ma tenendo conto non soltanto degli utilizzi ordinari, ma anche su quelli straordinari e senza troppi riguardi. Il prezzo è robusto, anzi decisamente elevato. Ma la qualità c’è tutta e nessuno avrà mai bisogno di acquistare un altro coltello tattico, disponendo di questo.