Un bando totale sulle munizioni al piombo in Europa sta per arrivare dalla “porta di servizio”?

Il dramma potrebbe ben riassumersi in una sola, semplice frase: secondo la Commissione UE, in futuro le zone umide saranno praticamente ovunque quando si tratta dell'uso di munizioni con pallini in piombo. Con l'introduzione da parte della Commissione UE delle cosiddette zone cuscinetto di 400 metri attorno alle zone umide (e questo significa senza specchi d'acqua visibili), molti paesi sono “zone umide” quasi per intero. Per esempio, nel Nord Europa.

++++ Leggi qui il nostro aggiornamento del 16 gennaio 2020 sul divieto della UE sulle munizioni al piombo ++++

A novembre, il Comitato REACh della UE è stato incaricato di riformulare la proposta della Commissione UE sul divieto all'uso delle munizioni al piombo nelle zone umide. Qui trovate i testi riformulati, accessibili tramite il seguente link:

COMMISSION REGULATION (EU) …/… of XXX amending Annex XVII to Regulation (EC) No 1907/2006 of the European Parliament and of the Council concerning the Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemicals (REACH) as regards lead in gunshot in or around wetlands

Questi sono i cambiamenti più importanti inclusi nella nuova formulazione del regolamento di modifica dell'UE sull'uso e il possesso di munizioni con pallini in piombo a partire dal gennaio 2020:

  1. Il periodo di transizione generico passa da 18 mesi a 24 mesi dall'entrata in vigore del regolamento di modifica
  2. La zona cuscinetto è ridotta da 400 metri a 300 metri, ma questo non risolve il problema della sua definizione
  3. Il concetto problematico di "possesso" di munizioni al piombo rimane invariato
  4. Le "zone umide" sono sempre definite utilizzando l'inadatta definizione RAMSAR

Il nostro commento:

Purtroppo, queste nuove formulazioni del Comitato REACh non affrontano i punti critici del testo precedente, quali l'utilizzo della definizione RAMSAR di zone umide, la nozione di possesso di munizioni al piombo e la situazione pressoché incontrollabile per cacciatori/sportivi e forze dell'ordine, l'esistenza di una zona cuscinetto e il tempo insufficiente per l'applicazione delle restrizioni. Il disastro continua perché a quanto pare la Commissione europea non è disposta a porre rimedio agli errori di fatto e alle ambiguità.

Uno sguardo alla definizione di Ramsar di zone umide e una mappa dell'Europa

Un bando totale sulle munizioni al piombo in Europa sta per arrivare dalla “porta di servizio”?
Che aspetto avrà questa mappa se dovesse includere le zone cuscinetto?

Attualmente, 2187 aree che coprono quasi 2,1 milioni di km quadrati sono protette in base alle linee guida della Convezione di Ramsar del 1971. Sono distribuite tra 168 stati (situazione al luglio 2014). Tuttavia, questa mappa non mostra ancora alcuna zona cuscinetto di 400 metri. Una veduta cartografica dell'Europa con le zone cuscinetto non è al momento disponibile – e di sicuro non può neppure essere tracciata. Ed è qui che inizia il disastro: cosa è una zona umida?

Ma questo è solo uno dei tanti problemi. L'intera documentazione dell'ECHA è lunga oltre 300 pagine, e a questo punto ve la risparmiamo. Occorre premettere solo una cosa: neanche l'ECHA ha raccomandato questa definizione, su cui la Commissione UE si sta invece irrigidendo.

Ad ogni modo, una cosa è certa: nella UE vogliono chiaramente “imporre con la forza” un divieto sulle munizioni al piombo.

Ecco i dettagli: se le zone umide secondo la nuova definizione ammontano a più del 20 per cento in un paese, la Commissione UE raccomanda un bando totale delle munizioni contenenti pallini in piombo.

Per di più, il bando proposto non si limita ai cacciatori, come si potrebbe pensare, ma include esplicitamente i poligoni di tiro e quindi riguarda anche i tiratori sportivi.

E se ancora non vi basta, vi diremo che vogliono imporre il bando per legge, senza dare all'industria, alle associazioni, ai commercianti o ai gruppi di riferimento la possibilità di gestire tutto ciò in un arco di tempo ragionevole.

Gli stakeholders sono scioccati e descrivono questa iniziativa da parte dell'ECHA e della Commissione UE come poco democratica e inappropriata, sia in termini di contenuti che per l'approccio di fondo. In aggiunta, esistono dubbi significativi circa la scelta e la valutazione degli studi utilizzati dall'ECHA per dimostrare la pericolosità del piombo nelle munizioni. Qui su all4hunters abbiamo già pubblicato un articolo relativo all'importanza della dimensione delle particelle di piombo per valutare la tossicità per gli esseri umani e per l'ambiente.

Occorre muoversi in fretta. Tutti i soggetti interessati dell'industria e le associazioni (FACE, CIC, AFEMS e molti altri) stanno lavorando a dichiarazioni dettagliate.


Vi raccomandiamo di leggere la dichiarazione ufficiale di RUAG Ammotec (produttrice delle marche di munizioni RWS ; GECO , Norma e Rottweil ) per comprendere quanto complesso, ma anche quanto importante sia capire la questione del bando, dal momento che questo è in grado di danneggiare l'intera industria e la nostra passione a livelli inimmaginabili.

Ecco cosa troverete se vi prendete il tempo di leggere questo dossier che comprende proposte e soluzioni concrete:

  1. Osservazioni generali sull'approccio dell'ECHA alla definizione di zone per la proibizione dell'uso di cartucce a pallini in piombo da parte di cacciatori e tiratori
  2. Conseguenze della definizione ampliata di zona umida da parte della Commissione UE
  3. Valutazione delle conseguenze delle nuove zone cuscinetto di 400 metri
  4. Cosa significa “possesso / utilizzo previsto” di munizioni con pallini in piombo da parte di cacciatori e tiratori nelle neo-definite zone proibite?
  5. Questioni aperte sulla compatibilità dei sistemi, fattori di sicurezza e costi nell'interazione tra munizioni e armi con materiali alternativi  
  6. Idoneità pratica per la caccia/protezione degli animali e compatibilità ambientale dei materiali alternativi

Conclusione / perché un bando generale sulle munizioni con pallini in piombo nelle zone umide non è appropriato

Dichiarazione di RUAG Ammotec in data 14 novembre 2019, agli stakeholders: REACh / Bando del piombo nelle zone umide

Il 17 agosto 2018, la Commissione Europea (EU) ha ricevuto l'opinione dell'Agenzia Chimica Europea (ECHA) sulle restrizioni nell'uso del piombo nelle zone umide. 

Il 28 Ottobre 2019, l' EU ha presentato la sua proposta per la il regolamento REACH. 

Gli stati membri discuteranno la proposta dell'EU all'incontro stabilito per il 19 Novembre 2019.

RUAG Ammotec esprime grave preoccupazione sui seguenti temi e offre soluzioni adeguate al caso.

Vi domandiamo di sollevare queste preoccupazioni all'imminente incontro del Comitato UE REACh a Bruxelles il 19 e 20 novembre 2019 e di richiedere una nuova valutazione del rischio e un'analisi socio-economica della proposta relativa a un bando generale sulle munizioni al piombo.

1. Osservazioni preliminari generali sulla questione delle zone di proibizione all'uso di munizioni per armi a canna liscia contenenti piombo da parte di cacciatori e  tiratori sportivi

Nel 2017 l'Agenzia Chimica Europea della Commissione Europea ha prodotto un dossier per vietare l'introduzione di pallini da caccia in piombo nelle zone umide. Secondo questo dossier la presenza di piombo nelle zone umide sarebbe una seria minaccia per la fauna.  

La ECHA ha armonizzato la definizione di queste zone con la convenzione che definisce “zone umide” l'habitat di specie acquatiche e dei trampolieri di importanza internazionale. In sintesi: si definiscono zone umide le aree acquitrinose, paludi, torbiere oppure zone naturali o artificiali d'acqua, permanenti o transitorie, con acqua stagnante o corrente, dolce, salmastra o salata, comprese le zone di acqua marina dove quando c'è bassa marea, la profondità dell'acqua non superi i sei metri.

Un bando totale sulle munizioni al piombo in Europa sta per arrivare dalla “porta di servizio”?
ECHA e Ramsar definiscono “zone umide” quelle che sono habitat di trampolieri e uccelli acquatici.

Tuttavia, l'ECHA vorrebbe anche definire le aree circostanti  le zone umide per un raggio di 400 metri come “zone cuscinetto“ (no-use zones) perché c'è la possibilità che pallini di piombo sparati da queste aree possano ricadere nelle zone umide.

Il REACh è un regolamento che è stato adottato per la protezione della salute umana e dell'ambiente dai rischi creati dalle sostanze chimiche. L'acronimo REACH significa “Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemicals” ovvero, “registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche”.

Già da alcuni anni in Germania le cartucce con pallini in piombo sono state vietate quando si caccia all'interno di specchi d'acqua o nelle loro vicinanze.

La prevista normativa europea cerca di estendere il divieto di usare cartucce con piombo anche nella caccia alla selvaggina di pelo nelle zone cuscinetto.

Non si può negare che ciò comporterebbe un grande numero di problemi legali per I cacciatori e tiratori europei. Ci sono anche problemi legali legati allo scopo del divieto, che va ben oltre l'iniziale richiesta della UE all'ECHA.

Visti i nuovi punti inseriti nella richiesta dell'UE (che non sono stati adeguatamente presi in considerazione nell'opinione dell'ECHA), noi riteniamo che la nuova proposta della UE richieda ora una nuova valutazione dei rischi e una nuova analisi socioeconomica.

2. Definizione di zona umida da parte della Commissione UE

La definizione chiara di “zona umida” è un fattore determinante per la fattibilità e applicabilità delle restrizioni proposte. In questo Regolamento, la UE adotta la definizione di zona umida della Convenzione Ramsar, che riteniamo inappropriata.

Motivo

  • Da un punto di vista legale, la definizione di Ramsar include tutti gli specchi o cordi d'acqua, anche una piccola pozza o un canale di irrigazione che scorre ai bordi di un campo. 
  • L'inclusione delle pianure alluvionali (golene) rende la restrizione poco chiara e incontrollabile da parte di cacciatori e tiratori, nonché per le forze dell'ordine.
  • Attualmente 24 dei 28 membri dell'Unione Europea hanno già leggi che regolamentano l'uso di munizioni con piombo nelle zone umide, ma nessuno stato membro accetta completamente la definizione di Ramsar proprio in ragione dei problemi che essa comporta.  
  • L'estensione (delle zone designate in base alla definizione Ramsar) dovrebbe avvenire anche se non c'è alcuna prova significativa di rischio legato alla contaminazione da piombo delle specie acquatiche che si cibano al di fuori delle zone umide vere e proprie. 
  • In questo contesto lo stesso comitato SEAC dell'ECHA ha fatto osservare che applicare la definizione Ramsar alla lettera renderebbe impossibile far osservare e rispettare le restrizioni in certi tipi di zone umide (ad esempio golene, pianure alluvionali, paludi temporanee ecc. e territori con molti specchi/corsi d'acqua più piccoli e temporanei e/o golene più o meno asciutte).    

Soluzione:

Al fine di rendere questo regolamento praticabile, proporzionato e comprensibile ai cacciatori e alle forze dell'ordine, in futuro le zone umide dovrebbero essere definite come aree con acque visibili. Al fine di garantire la certezza del diritto, gli Stati membri dovrebbero stabilire dimensioni minime uniformi delle aree acquatiche che meritano protezione.

3. La zona cuscinetto di 400 metri

L'ECHA ha affrontato il tema delle zone cuscinetto ma ha concluso che non sono una soluzione adatta per questa restrizione.

Il Comitato di analisi socio economica dell'ECHA (SEAC) non ha avuto sufficienti informazioni sull'impatto socioeconomico creato dall'istituzione di queste zone cuscinetto. Quindi il SEAC non è arrivato ad alcuna conclusione in merito all'impatto delle zone cuscinetto e della loro proporzionalità.  La ragione principale perché le zone cuscinetto non sono state incluse nell'opinione dell'ECHA è legata alla loro applicabilità pratica come sopra menzionato.

Il dato di fatto è che la Commissione UE ha ignorato la proposta dell'ECHA di bandire l'uso dei pallini in piombo solo nelle zone umide e ha richiesto invece di introdurre le zone cuscinetto di 400 metri. 

La proposta della Commissione Europea amplia in modo sproporzionato le finalità della regolamentazione. Nella maggior parte dei casi i colpi non vengono sparati in direzione delle aree umide all'interno delle suddette zone cuscinetto, e i proiettili non hanno una portata di 400 metri.

La proposta della Commissione UE estende significativamente l'area vietata rispetto alla proposta originaria dell'ECHA, dal momento che l'impiego di tutte le munizioni contenenti piombo (indipendentemente dallo scopo e dalla direzione del tiro) sarà vietato in queste zone.

L'ampliamento della restrizione UE richiede pertanto una nuova valutazione dei rischi da parte del RAC e un'analisi socioeconomica da parte del SEAC.

La zone cuscinetto, ovvero zone in cui il piombo è bandito totalmente, esistono solo in pochi Stati Membri ne quali sono stati introdotti divieti limitati, applicati a zone umide ben definite e i cui confini sono delimitati (mappati) con precisione.

La stragrande maggioranza delle restrizioni attuali f ricadere sui tiratori l'onere di assicurarsi che i pallini in piombo non finiscano nelle zone umide. La formula “sparare accanto, all'interno e nelle immediate vicinanze di distese d'acqua” ha pertanto un effetto giuridico vincolante, rispetto a una zona cuscinetto di 400 metri che non è definita in maniera comprensibile.

In questo contesto, l'ECHA (in quanto presentatrice del dossier) ha sostenuto che, in base alla loro esperienza e conoscenza dei luoghi, è responsabilità dei cacciatori / tiratori assicurarsi che nessun pallino di piombo sia introdotto nelle zone umide quando si spara con un fucile ad anima liscia.

La proposta dell'UE non tiene poi conto del fatto che quasi tutti i campi di tiro nella UE, molti dei quali sono piccole e medie imprese, sono situati all'interno di una “zona cuscinetto”. Il passaggio a munizioni con materiali alternativi nei campi di tiro richiede anche ampi interventi sulle infrastrutture e costi di smaltimento più elevati, il che mette in pericolo l'esistenza dell'azienda stessa. Ad oggi, non sono disponibili informazioni sul numero di tiratori e sul numero e la posizione dei campi di tiro situati nelle ri-definite zone umide dei vari Stati membri. Se questi dati fossero ottenuti, potrebbero eventualmente essere utilizzati per valutare l'impatto economico della proposta UE. Questi costi aggiuntivi non sono stati ancora valutati né dall'ECHA né dalla UE.

Ciò richiede un nuovo studio dei costi/benefici e un'analisi socioeconomica.

Soluzioni:

  • le zone cuscinetto dovrebbero essere cancellate dalla proposta dell' UE.
  • In linea di principio, i campi di tiro non dovrebbero essere considerati in questo contesto, poiché sono comunque soggetti a una procedura di approvazione separata.

4. Possesso e uso di munizioni contenenti pallini di piombo

A causa della situazione poco chiara relativa alle zone umide che verranno designate in futuro, sorgono anche domande sulla gestione delle munizioni a piombo e il loro controllo nelle aree in questione.

Evidentemente la UE non comprende che l'attuazione di questa richiesta è impraticabile e praticamente incontrollabile. Secondo il SEAC, vi sono serie incertezze circa l'interpretazione del possesso di munizioni al piombo in questo contesto, che devono ancora essere chiarite per quanto riguarda l'uso previsto.

Si può presumere che i cacciatori dovranno anche attraversare aree che in futuro potrebbero essere definite zone umide (definizione di Ramsar con zone cuscinetto aggiuntive di 400 metri). In nessun caso il presente regolamento può comportare il perseguimento di questi cacciatori per il possesso di munizioni con pallini in piombo nelle zone umide appena definite. Il fatto di essere in possesso di munizioni con pallini di piombo è riconosciuta in linea di principio dall'ECHA. Nel contesto della caccia, questa nuova disposizione implica che il divieto di usare il piombo è, in pratica, esteso ben oltre le zone umide reali, senza alcuna giustificazione e senza che sia stata presa in considerazione la proporzionalità.

Soluzione:

Per trovare una soluzione giuridicamente vincolante e pratica, è necessaria una chiara definizione della finalità d'uso prevista (delle munizioni con pallini di piombo trasportate dal tiratore) all'interno delle zone umide appena definite. In termini pratici, i controlli giuridicamente vincolanti sarebbero possibili solo al momento dello sparo con l'arma (in flagranza).

5. Compatibilità di sistema, fattori di sicurezza e di costo nell'interazione tra arma e munizione. 

La compatibilità di sistema, ossia l'interazione tra la munizione e I componenti immediatamente adiacenti dell'arma (canna) devono essere analizzati criticamente a causa della maggiore durezza di tutti i materiali alternativi al piombo. La maggiore durezza dei materiali sostitutivi porta ad una maggiore sollecitazione sulle canne e sui sistemi di chiusura dell'arma. La maggiore sollecitazione meccanica porta ad un più rapido affaticamento del materiale e all'usura delle canne delle armi da fuoco. Il maggior grado di durezza presentato da materiali alternativi al piombo comporta anche un rischio di sicurezza significativamente più elevato in termini di traiettoria del proiettile e possibile rimbalzi che costituiscono una minaccia secondaria. Ciò potrebbe comportare un pericolo per il tiratore e per terzi.

In tale contesto, va anche rilevato che alcuni Stati membri della UE sono anche membri della CIP (Commissione Internazionale Permanente per l'uso e la manutenzione delle armi portatili). I membri della CIP si sono impegnati, mediante trattati internazionali, a riconoscere reciprocamente i marchi dei banchi di prova e il rispetto vincolante di un insieme comune di regole. Ciò significa che nessuna arma da fuoco o munizione civile non conforme a tali regolamenti può essere immessa sul mercato all'interno o a partire dall'area di giurisdizione dei paesi aderenti al CIP

La proposta della UE (punto 12) afferma che il costo della restrizione proposta sarebbe sostenuto principalmente dai cacciatori e dai tiratori sportivi e che l'aumento dei costi sarebbe ragionevole per loro.

La UE si sbaglia nel sostenere che quasi tutti gli Stati membri dell'UE dispongono di una "infrastruttura per testare le cartucce". Questo tradisce una completa mancanza di comprensione del problema: sono le armi che devono essere testate per l'uso con materiali alternativi per le munizioni, non le munizioni in sé. Inoltre, resta una domanda da porre: quali Stati membri dispongono delle infrastrutture necessarie per testare le armi?

Applicando la definizione di Ramsar con zone cuscinetto aggiuntive di 400 metri, una quota molto più ampia di cacciatori e tiratori sportivi ricade sotto la restrizione. L'entità e l'impatto su milioni di proprietari di armi da fuoco legali europei non sono stati pertanto adeguatamente presi in considerazione né dall'ECHA né dalla UE.

La Commissione europea sa quanti cacciatori e tiratori sportivi saranno colpiti dalla restrizione e quanti fucili dovranno essere modificati o sostituiti?

L'UE propone persino che gli Stati Membri con oltre il 20% di zone umide impongano un divieto generale di utilizzo delle munizioni con piombo. Tuttavia, ciò non è sufficientemente spiegato né giustificato in termini di impatto e portata della proposta dell'UE.

Soluzione:

Dal momento che il bando del piombo porterebbe all'impossibilità di usare milioni di fucili (di fatto si tratterebbe di una espropriazione di massa) la situazione richiede una nuovo studio costi/benefici e una nuova analisi socioeconomica.

6. Idoneità pratica per la caccia/protezione degli animali e compatibilità degli ecosistemi rispetto a materiali alternativi

I materiali a base di piombo per munizioni da caccia, che sono stati provati, testati e ottimizzati per decenni, assicurano un abbattimento etico nella pratica della caccia. Altri metalli hanno dimostrato di essere meno efficaci e problematici nell'interazione tra armi da fuoco e munizioni.

RUAG Ammotec ritiene pertanto che la situazione attuale non offra adeguati requisiti per l'abbattimento etico nella pratica della caccia con munizioni senza piombo. L'abbattimento etico è sancito dalla legge di molti paesi europei.

La lunga e annosa discussione sulla sostituzione del piombo nelle munizioni da caccia ha portato a numerosi studi tecnici.

Studi comparativi eseguiti dall'Università di Monaco (TUM) hanno dimostrato, tuttavia, che il le cartucce a palla e a pallini con materiali alternativi al piombo disponibili sul mercato hanno, dal punto di vista dell'eco-tossicità, effetti significativamente più discutibili rispetto al piombo metallico, specialmente nelle zone umide. È stato condotto un test di tossicità sull'organismo chiave di queste zone umide, la grande pulce d'acqua ( Daphnia magna ). In questi habitat, la grande pulce d'acqua detiene un'importante posizione chiave nella catena alimentare. Gli studi hanno rivelato che gli ioni zinco e rame rilasciati dai materiali alternativi impiegati nelle munizioni senza piombo hanno un effetto altamente tossico su questo organismo e che sono stati misurati tassi di mortalità fino al 100 percento più elevati rispetto al gruppo di controllo. Nelle soluzioni contaminate da pallini di piombo, al contrario, non vi era un tasso di mortalità significativamente diverso da quello del gruppo di controllo.

RUAG Ammotec  è quindi molto critica su un divieto totale sulle munizioni da caccia contenenti piombo. In particolare perché le ricerche finora svolte non hanno dimostrato in modo sufficiente gli effetti di leghe e materiali alternativi al piombo sull'ambiente. 

Soluzione:

Finché non ci saranno soluzioni almeno equivalenti, il piombo metallico dovrebbe continuare ad essere usato come materiale per munizioni.

Inoltre, le conseguenze di un divieto generalizzato sul piombo non sono prevedibili e potrebbero trasformarsi in sfide molto serie che mettono a repentaglio importanti aspetti della caccia, del benessere degli animali, della protezione della biodiversità e dell'ambiente.

RUAG Ammotec, il più grande produttore europeo di munizioni, sta quindi lavorando ad un approccio che copra tutti gli aspetti della caccia nelle zone umide. Ad esempio, l'uso di piombo placcato in stagno sarebbe una possibile variante, poiché lo stagno metallico, come rivestimento superficiale, è innocuo per la salute umana e l'ambiente  - anche in quantità significative - e i vantaggi del piombo metallico in termini di effetto terminale, compatibilità del sistema e rischio secondario potrebbero continuare a essere sfruttati senza modifiche. In termini di eco-tossicologia, lo stagno è molto più sicuro del rame, dello zinco o del ferro dolce rivestito di nichel/cromo e plastica, per esempio.

Appare evidente che la Commissione Europea finora ha semplicemente ignorato questi fatti. 

7. Conclusioni:

Deve essere ancora possibile beneficiare delle proprietà positive del piombo come materiale per le munizioni da caccia. Da un punto di vista tecnico, un divieto totale, nel senso dei meriti relativi di prodotti diversi, attualmente non servirebbe ad alcuno scopo. Questo risultato è corroborato da varie indagini e studi scientifici.

Inoltre, ci sono ancora molte domande senza risposta per quanto riguarda i materiali alternativi al piombo:

  1. L'efficacia delle munizioni alternative dal punto di vista del benessere degli animali e delle leggi applicabili sulla protezione degli animali (abbattimento etico) è garantita anche negli Stati membri della CIP?
  2. L'uso di munizioni alternative è conforme ai principi legali applicabili in tutti i paesi (ad es. CIP)?
  3. È garantito che l'uso di munizioni alternative al piombo nelle armi già esistenti sia sicuro (compatibilità di sistema)?
  4. Vi sono dubbi o preoccupazioni circa l'aumento dei potenziali rischi dovuti all'uso di materiali alternativi (ad esempio rimbalzi)?
  5. La protezione dei consumatori è adeguatamente garantita per il consumo di animali colpiti da munizioni alternative e per la qualità della selvaggina (qualità degli alimenti, tossicologia)?
  6. Quali effetti tossicologici diretti o indiretti hanno I materiali alternativi disponibili sul mercato sull'ambiente (protezione di animali, piante e biodiversità)?
  7. Ci sono studi sull'eco-tossicità dei materiali alternativi?
  8. Quali sono i criteri per valutare eventuali materiali alternativi?

Siamo fermamente convinti che questo parere dovrebbe seguire i principi UE del “legiferare meglio” al fine di garantire che sia proporzionato al livello di rischio e comprensibile per cacciatori, tiratori e forze dell'ordine.

Al momento, il dossier è molto ambiguo, sproporzionato, discriminatorio e contiene numerosi errori.

Vi terremo informati qui su all4hunters.com



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