F.A.I.R. Traqueur: la prova del sovrapposto dedicato alla caccia al cinghiale

Un fucile che ha suscitato la curiosità di tanti cacciatori durante gli ultimi appuntamenti fieristici il sovrapposto Traqueur di F.A.I.R, perché appare sin da subito ciò che è nella sostanza, un’arma solida e concreta, dalle linee essenziali e una balistica affidabile, per chi deve affrontare le difficoltà di movimento e di tiro nel bosco. 

Il sistema di puntamento del sovrapposto, vista la luminosità della tacca di mira colorata e della fibra ottica del mirino sarebbe sufficiente al tiro istintivo e ravvicinato, ma sono comunque previsti lungo la bindella i fori di attacco per l’applicazione di eventuali punti rossi o dispositivi ottici da battuta. Il sistema di scatto è monogrillo selettivo e la guardia del grilletto ampia per facilitare la presa e lo sparo. Nonostante sia pensato per un utilizzo a caccia in ambienti piuttosto avversi, il sovrapposto Traqueur si presenta comunque con legni in noce europeo scelto e finito con il trattamento FX Wood, un calcio a pistola con calciolo in gomma e astina in classica configurazione a becco d’oca.

Il nostro test con il sovrapposto F.A.I.R. Traqueur

Le rosate ottenute a 45 metri di distanza sparando sia a fermo che in movimento hanno dimostrato la stabilità e la precisione del sovrapposto da caccia F.A.I.R Traqueur

La nostra prova sul campo avvenuta su sagoma di cinghiale a 45 metri con cartucce a palla RC da 28 grammi ci ha dimostrato la precisione e la stabilità notevoli dell’arma nel doppiaggio dei colpi ad una distanza che per il tiro di un canaio è da considerarsi assai improbabile e oltre le aspettative. Per questo il sovrapposto Traqueur potrebbe essere una valida soluzione anche per i cacciatori impegnati alle poste nel bosco che magari desiderano cacciare con la classica arma basculante, rinunciando forse a qualche cartuccia in più nel serbatoio a favore della sicurezza e della rapidità di brandeggio. Siamo stati accolti al campo da tiro Valle Duppo di Lodrino dal titolare Fabrizio Muzio, appassionato cacciatore di cinghiali e canettiere. Quale migliore occasione per avere un feedback diretto da un potenziale utilizzatore finale?

Abbiamo pertanto deciso di lasciare a lui l’onore e l’onere di sparare con quello che potrebbe essere il suo fucile da caccia. In due rapide sequenze di colpi sparando prima a fermo, poi in movimento alla sagoma del cinghiale corrente abbiamo ottenuto rosate che hanno evidenziato la vicinanza dei colpi, dunque la precisione e l’ergonomia dell’arma evidenti pur utilizzando un calcio standard che ovviamente il cacciatore può e deve adattare alla sua anatomia per ottenere risultati sicuri e sempre soddisfacenti. Vi lasciamo guidare dalle immagini alla scoperta del sovrapposto F.A.I.R. Traqueur che arriva al pubblico al prezzo indubbiamente interessante di circa 1.200 euro.

Dettagli del sovrapposto F.A.I.R. Deluxe Traqueur

La bascula in acciaio del sovrapposto Trauqeur viene ottenuta dal pieno e proporzionata nelle dimensioni ai calibri 12 e 20, il suo profilo è essenziale e in petto di bascula risalta l'incisione al laser che ritrae il cinghiale 

La bascula brunita dove si riconosce il profilo del cinghiale inciso al laser viene ricavata dal pieno del massello forgiato. Le canne da 55 cm con strozzature fisse cilindrica la prima e tre stelle la seconda permettono un puntamento rapido e una presa di mira immediata anche grazie alla bindellino rialzato con tacca di mira metallica e mirino in fibra ottica regolabile ad alta visibilità. La camera delle canne è magnum da 76 mm e i calibri disponibili sono il 12 e il calibro 20. Il suo nome Traqueur indica chiaramente la destinazione d’uso, la caccia in battuta e il duro lavoro dei tracciatori o canettieri, che seguono i cani nella cerca e spesso fino al momento finale dell’abbaio a fermo e della conclusione dell’azione su quei cinghiali più restii a lasciare il proprio covo e non di rado più pericolosi e aggressivi nei confronti dei propri inseguitori. È in queste situazioni che un’arma basculante come il sovrapposto può garantire la massima sicurezza nei movimenti rapidi fra la vegetazione per poi chiudersi ed essere pronta allo sparo in prossimità del selvatico. Sono tiri solitamente a breve distanza e svolti per necessità in modo tempestivo quelli dei canai, quindi la maneggevolezza e l’affidabilità sono le caratteristiche imprescindibili dell’arma che non necessita di una grande capacità di colpi, perché non c’è tempo né modo spesso per andare oltre il primo che deve essere letale e preciso.