Il ritorno di una leggenda: la Walther PPK è di nuovo tra noi, ma questa volta non è più prodotta in Germania

Considerare una Walther PPK come un nuovo acquisto per il tiro in poligono o per difesa personale potrebbe causare le seguenti reazioni: sopracciglia sollevate, sopracciglia aggrottate e frasi sarcastiche. In realtà le pistole in calibro 9 Corto, detto 9mm Kurz in tedesco e .380 ACP in ambito anglosassone, sono in pieno boom negli Stati Uniti, grazie anche alla minore difficoltà con cui vengono rilasciati i porti d’arma per difesa rispetto all’Europa. Anche nel Nuovo Mondo il sempreverde di Walther è molto richiesto tanto che recentemente ne è stata ripresa la produzione in serie dalla filiale americana di Walther a Fort Smith, Arkansas.

Tuttavia, il vecchio design sembra superato rispetto alle moderne pistole sub-compatte della stessa dimensione in calibro 9mm Luger. Ma è davvero così?

Ancora attuale: lo schema a cane esterno della Walther PPK

I caricatori della Walther PPK (a sinistra), che sono progettati per sei cartucce, non entrano nella PPK/S, ma il contrario sì.

In realtà le pistole a percussione con leva di sicurezza/abbatticane come la PPK sono ancora insuperabili in termini di sicurezza e, inoltre, come un revolver ad azione mista, sono immediatamente pronte all'uso. Se la leva abbatticane della Walther PPK viene azionata dopo che una cartuccia è stata camerata, il cane tornerà in posizione di riposo senza esplodere il colpo poiché verrà intercettato da una camma. Quando la leva viene rilasciata, il grilletto scatta di nuovo in avanti, quindi la pistola è carica, ma il cane è disarmato. Come per un revolver in singola/doppia azione la pistola può essere portata in questo modo per tutto il tempo che si vuole. Se necessario, l'utente può sparare premendo direttamente il grilletto (che opporrà maggiore resistenza) oppure armando il cane manualmente con una corsa del grilletto e una resistenza notevolmente ridotte. La sicura automatica aggiuntiva assicura che il movimento del percussore sia possibile soltanto quando si tira il grilletto, impedendo lo sparo accidentale in caso di caduta della pistola o forti urti.

Visivamente, le nuove versioni differiscono più per le finiture che per le dimensioni. Solo le impugnature della PPK/S misurano poco meno di sette millimetri in più.

Dopo tutto, nemmeno le moderne pistole polimeriche sono completamente nuove. Le pistole DA/SA con cane esterno come la Heckler & Koch SK 2000 V3 sono l'eccezione e comunque più grandi di una PPK. Molti modelli polimerici sono basati su azioni a percussore lanciato con sicura a leva ricavata sul grilletto. Questo design non richiede una sicura manuale: il percussore è parzialmente precaricato e il grilletto ha una corsa molto lunga e pesante - di solito superiore ai tre chilogrammi – per provocare lo sparo. Questa caratteristica ostacola inevitabilmente il tiro preciso. Queste pistole generalmente hanno anche una sicura automatica sul percussore, ma raramente offrono un supplemento di sicurezza così chiaro l’indicatore di camera carica della Walther PPK sulla quale un perno sporge di alcuni millimetri dall'estremità del carrello se una cartuccia è in camera. L'indicatore è chiaramente visibile alla luce e facile da percepire tattilmente al buio. Molte pistole con fusto in polimero di produzione contemporanea permettono di vedere attraverso un foro la presenza del bossolo in camera, ma il sistema funziona solo in caso di illuminazione ambientale sufficiente. Su altri modelli è l'artiglio dell'estrattore, che sporge un po' dal carrello quando una cartuccia è in camera, ad avvisarci dello stato di carica dell’arma, ma questa soluzione non è installata su tutte le pistole moderne.


) L'indicatore di colpo in camera è visibile alla luce e facile da sentire al buio. Sopra è visibile la spartana tacca di mira con riferimento rosso.

Ma veniamo alla nostra PPK Made in USA: nel complesso queste giovani vecchiette si presentano con un alto livello di lavorazione. Visivamente, non c'è nulla di cui lamentarsi nei modelli bruniti o inox. In realtà tutte le versioni sono costruite in acciaio inossidabile, ma quelle nere hanno una finitura ottenuta per nitrocarburazione di tipo Isonite Li2Fe3. Sparando in singola azione il peso dello scatto è compreso tra 2200 e 2300 grammi, con un grattamento appena percettibile. Il contrasto delle mire fisse è esaltato da punti di riferimento di colore rosso. L'aspetto e il grip delle guancette di plastica dell'impugnatura sono piuttosto… vintage. Montando guancette in legno o in gomma la situazione può solo migliorare, specie se si spara con mani umide o bagnate. Un aiuto all’impugnatura è fornito dal caricatore di riserva incluso nella confezione, dotato di estensione per il mignolo. Il caricatore monofilare della PPK contiene sei cartucce, quello della PPK/S sette, con la possibilità di tenere in piena sicurezza un colpo in più in camera.

PPK e PPK/S: diverse a causa della burocrazia americana

Fort Smith in Arkansas è il quartier generale di Walther e Umarex USA. Le nuove PPK e la PPK/s sono prodotte in questo stabilimento.

La differenza tra la PPK e la variante PPK/S sta solo nella sezione dell'impugnatura della seconda, che è di qualche millimetro più lunga, e in un alloggiamento della molla del cane di forma diversa. All'epoca, tuttavia, questo piccolo dettaglio in più era sufficiente per permettere l'esportazione della PPK/S negli USA secondo i requisiti di importazione del BATF (Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives). Tutto questo fu reso necessario dal fatto che l'importazione della Walther PPK era stata vietata dal "Gun Control Act" del 1968 poiché la pistola era troppo piccola. A quanto pare, promulgare leggi farraginose (e peraltro facilmente eludibili) in tema di armi non è un’esclusiva prerogativa dei paesi europei.

Riprendere la produzione della PPK, ma trasferendola alla filiale della Walther USA, era quindi un passo logico e legalmente necessario. La precedente produzione statunitense di PPK presso la Interarms, all’epoca importatore negli USA della Walther, era stata interrotta all'inizio di questo millennio; da allora, gli appassionati americani in particolare avevano sperato in una ripresa della produzione di questo grande classico. Dal momento che anche la produzione della Walther PPK/S era stata interrotta in Germania, questo modello fu aggiunto al programma di produzione statunitense - e, come le pistole di prova, è appena stata reimportata in Europa.

Come spara la Walther PPK prodotta negli Stati Uniti? La prova in poligono.

Eravamo curiosi di verificare la precisione della Walther PPK americana e per prima cosa abbiamo voluto fare una prova con il Ransom Rest, una morsa studiata specificamente per questo scopo, che annulla le variabili introdotte dal tiratore. Le rosate di cinque colpi a 15 metri erano così impressionanti che il test è stato ripetuto con alcuni caricamenti a 25 metri. Tutte le rosate ottenute sono paragonabili a quelle ottenibili con pistole sportive con canna di lunghezza media e sicuramente superano di gran lunga la precisione necessaria per normale impiego difensivo. Per quanto riguarda la precisione, infatti, non c'è niente di meglio di una canna fissata nell'impugnatura come quella della PPK. Sparando a mano, nessuno dei due modelli testati - una PPK brunita e la PPK/S inox - ha avuto malfunzionamenti. La PPK/S, anche tirava leggermente in alto sul bersaglio a 5 metri, mentre a 15 metri gli impatti erano quasi perfetti. La controparte brunita ha sparato in modo simile. A seconda del caricamento impiegato si sono registrati alcuni centimetri di deviazione dal punto di impatto sul bersaglio, come era prevedibile e previsto. Nessuna delle due pistole ha mostrato punti, a parte che per le mire, davvero piccole e sfuggenti. In condizioni di scarsa illuminazione non c'è un buon contrasto, nonostante la presenza dei riferimenti rossi.

La differenza principale tra l’impugnatura della PPK/S e della PPK è che nella prima la molla del cane si trova all’interno di una carenatura, mentre nell’alta la molla è a vista, protetta solo dalle guancette avvolgenti.
È difficile immaginare un processo di fabbricazione più attento nella produzione su larga scala. Sfortunatamente l’arma soffre di una vera e propria frenesia di marcatura; su una piccola area ci sono più di venti marchi di fabbrica, di origine e di altro tipo.
Una Walther PPK dagli anni '30 del secolo scorso, incisa e in condizioni pari al nuovo, con tutti gli accessori e nella rara scatola originale. Un pezzo del genere può costare tranquillamente 5000 euro o più.

Ma il 9 Corto è davvero una cartuccia troppo debole?

Schießstand Gelatineblock
Uno dei blocchi di gelatina balistica a cui abbiamo sparato con caricamenti diversi usando la Walther PPK e la PPK/S.

...rispetto alla 9mm Luger? Solo sulla carta! I dati sulle prestazioni pubblicati in rete o riportati sulle scatole delle munizioni si riferiscono normalmente a test velocitari effettuati in canne da 150/120 mm delle pistole “full size” usate dalle forze dell'ordine o dai militari. Il calibro 9 mm Luger offre una potenza considerevolmente maggiore ma solo se sparato in armi con la canna più lunga di quella da 84 millimetri della pistola testata.

Palle recuperate dopo lo sparo su blocco in gelatina balistica: da sinistra a destra: Hornady FTX 9 90 grs in .380 ACP e in 9mm Luger 100 grs, GECO Action Extreme in 9 Corto da 85 grs e in 9mm Luger da 108 grs, Magtech JHP 95 grs. L’ultima senza proiettile davanti è una Magtech 9mm Luger con palla TC da 95 grani.

La canna, camera compresa, dovrebbe essere lunga almeno 100 millimetri, altrimenti molto del potenziale della 9 mm Luger viene sprecato sotto forma di polvere che brucia fuori dalla volata. Se è richiesta una pistola delle dimensioni della Walther PPK, la cartuccia .380 ACP può certamente segnare punti rispetto alla 9 mm Luger. Consideriamo poi che negli USA sono liberamente disponibili sul mercato moltissimi caricamenti espansivi, specifici per la difesa personale, che alzano notevolmente il livello di incapacitazione di qualsiasi munizione. Ma le doti della Walther PPK non si fermano al calibro: con il suo scatto DA/SA, un primo colpo preciso è più facile da ottenere che con una pistola in sola doppia azione o con un'azione a percussore lanciato, che richiede una lunga trazione del grilletto. In termini assoluti la Walther PPK è pesante per gli standard odierni, ma quando spara è più facile da controllare rispetto alle pistole calibro 9 mm Luger di dimensioni simili. La nuova Walther PPK è ancora in grado di tenere testa ai progetti moderni grazie al suo ingegnoso concetto tecnico.

Walther PPK e Walther PPK/S: caratteristiche e prezzo

Modello:Walther PPK/S Walther PPK
Prezzo:949 euro 
949 euro 
Calibro:9 Corto (.380 ACP)
9 Corto (.380 ACP)
Capacità caricatore:
7 (+1) colpi  

6 (+1) colpi
Dimensioni (LxLaxA):
161x26x109 mm   

161x26x103 mm
Lunghezza canna:84 mm  
84 mm
Linea di mira:108 mm  
108 mm
Larghezza tacca:
2.9 mm  

2.9 mm  
Larghezza mirino:
2.1 mm  

2.1 mm
Peso scatto:
2400 g  circa (SA)

2400 g circa (SA)
Peso:664 g   
610 g

Le nostre conclusioni sulla Walther PPK e PPK/S di produzione USA

Dopo una lunga attesa, Walther sta nuovamente spedendo in tutto il Mondo le piccole leggende PPK e PPK/S, anche se non partono più dalla Germania bensì dagli USA. La qualità di fabbricazione delle pistole che abbiamo avuto in prova si è dimostrata estremamente buona, non c'era nulla da criticare: le mire fisse erano la normalità in passato ma oggi è indispensabile una tacca di mira regolabile o almeno registrabile, anche se più complessa costosa. E parlando di costi, le Walthe PPK e PPK/S non sono certo regalate, visto che il prezzo di listino per entrambi i modelli è di 949 euro. Chi è più interessato al valore collezionistico e alla produzione tedesca troverà sul mercato prezzi simili o, a seconda della varianti e quindi del grado di rarità, molto più alti. Le Walther PPK e PPK/S sono tornate, sono ancora attuali e comunque valgono il loro prezzo.

Per ulteriori informazioni sulla PPK, visita il sito Carl Walther

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