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Ottenere il giusto feeling con la propria arma è semplice. Basta manipolarla giornalmente e spararci molti colpi a secco e a fuoco.
Il terzo punto è quello più problematico a causa dei costi delle cartucce di grosso calibro come appunto le 9 mm. La soluzione arriva con i cloni delle armi da difesa che utilizzano l’economica cartuccia a percussione anulare .22 LR.
Dopo un primo modello che riproduceva la mitica Colt 1911, la ditta Chiappa di Azzano Mella (Brescia) con succursale americana in Dayton Ohio, specializzata nelle riproduzioni di armi ad avancarica, propone la riproduzione della nostrana Beretta serie 92 in calibro .22 LR.
Chiappa produce tre modelli della M9-22, la classica con guancette in plastica, quella con guancette in legno e un modello Tactical fornito di congegni di mira con riferimenti in fibra ottica e tacca di mira regolabile in alzo e deriva.
La pistola in esame è la classica con guancette in plastica, tenute in sede da viti Phillips. La pistola è venduta in una pratica scatola in plastica al cui interno trovano posto due caricatori, un attrezzo utile per lo smontaggio, uno scovolino e il manuale.

Esteticamente l’arma è indistinguibile dall’originale a meno che non si guardi la volata della canna di diverso diametro. La pistola è rivestita da una profonda verniciatura, anche piacevole di aspetto.
Nel modello in esame come nell’originale il mirino è ricavato dal carrello mentre la tacca di mira è riportata in una fresatura a coda di rondine e può essere regolata in deriva tramite una vite posta nella finestra della tacca.
Le zigrinature del fusto sono identiche a quelle della pistola originale. La canna è lunga 13,2 cm (5,2”), la lunghezza totale della pistola è di 22 cm ( 8. 3/4) e pesa 1,05 Kg ( 37.04 oz).

Il sistema di scatto in singola e doppia azione e la presenza della sicura abbatticane fanno di questo clone un vero muletto da allenamento con il quale imparare a maneggiare l’arma con poco esborso di denaro.
Il sistema di chiusura adottato per la M9 è quello a massa, detto anche labile o blow back. Impiegato per i calibri che sviluppano basse pressioni, il sistema “blow back”, si basa su un preciso studio della massa del carrello, della resistenza di varie molle e attriti vari, che permettono di contenere i picchi pressori iniziali. Quando presente su pistole con calibri a percussione centrale, a causa della resistenza opposta dalla molla di recupero, risulta disagevole arretrare il carrello ma nel caso della M9, grazie al piccolo calibro, questa operazione risulta facile per qualsiasi utilizzatore.


Come nella pistola originale la sicura abbatticane bilaterale ruota la parte posteriore del percussore sottraendola all’azione del cane. È presente inoltre la sicura automatica al percussore e quella che impedisce all’arma di sparare se il carrello non è perfettamente in chiusura. Sono forniti due caricatori in plastica monofilari che hanno una capacità di 10 cartucce.


L’esame della M9 Chiappa continua con lo smontaggio. Dopo l’accertamento dello stato dell’arma che avviene estraendo il caricatore e controllando la camera di cartuccia può iniziare lo smontaggio ordinario. A differenza del modello originale il pulsante elastico posto sul lato destro dell’arma, che sblocca la leva di smontaggio, ha solamente una funzione estetica. Per iniziare lo smontaggio della M9-22, deve essere arretrato il carrello e inserito l'apposito attrezzo nel foro ricavato nell'asta guidamolla. Premuto il perno che sporge dal lato destro del fusto il chiavistello di chiusura può così essere afferrato con più facilità ed estratto dalla sua sede.

È così possibile, dopo averlo ruotato, estrarre il chiavistello di chiusura. Il carrello può ora essere separato dal fusto dopo averlo arretrato completamente e sfilato verso l’alto. Può essere rimossa l’asta guidamolla realizzata in lega e relativa molla. Lo smontaggio termina in questo modo in quando la canna è solidale al fusto.

Per rimontare l’arma deve essere utilizzato l’apposito attrezzo, fornito in dotazione, che deve essere nuovamente inserito nel foro ricavato nell’asta guidamolla. Questo faciliterà il reinserimento del chiavistello di smontaggio.
Lo stesso attrezzo a forma di chiave può essere impiegato per lo smontaggio del caricatore nel caso si volesse procedere a una pulizia accurata delle sue parti interne.
La prova a fuoco della pistola è stata condotta utilizzando vari tipi di cartucce. Non si sono verificati malfunzionamenti di nessun tipo. La canna solidale al fusto ha permesso di ottenere rosate concentrate alla distanza di 15 metri. L’esiguo rilevamento della piccola .22 consente di svuotare il caricatore in velocità, continuando a mantenere la rosata molto stretta.

Come nel clone della Colt Government, anche in questo caso i materiali e il sistema di chiusura sono stati adattati al piccolo calibro, meno esigente rispetto al contenimento delle pressioni iniziali. Il tutto è impostato coniugando resistenza e risparmio.
Per contenere i costi sono stati utilizzati plastiche, microfusioni e leghe di alluminio. Non avrebbe senso utilizzare un calibro economico per poi vanificare il risparmio immettendo sul mercato un’arma dal costo proibitivo o pari a quello dell’originale. In Italia il costo della M9-22 si aggira sui 350,00 euro che viste le doti dell’arma ci sembra un ottimo rapporto qualità prezzo. La pistola semiautomatica Chiappa M9-22 trova impiego nel plinking ove possibile e soprattutto come arma scuola prima di passare al grosso calibro.


Oltre l’innegabile risparmio ottenibile utilizzando l’economica .22 LR, si deve considerare che la piccola cartuccia anulare generando minore rinculo e botto, molto fastidioso per i principianti, aiuterà chi si accosta per la prima volta a un’arma corta da fuoco, per apprendere i rudimenti del tiro. Dopo la Colt 1911, la Beretta M9… a questo punto il proverbio dice: non c’è due senza tre. A quando la pistola austriaca in calibro .22 LR?