QS Penna PWS M7

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QS Penna PWS M7
Costruito con tecnologie e materiali d'ultima generazione, il PWS M7 integra perfettamente le ultime innovazioni del design AR-15

Ritorna alla grande l'eclettico ingegner Leonardo Penna! Dopo la fugace, ma importante, notorietà raggiunta qualche anno fa con la sua linea di pistole semi-automatiche simil-1911 camerate per un calibro proprietario − il 7mm-Penna, caratterizzato da prestazioni stellari in fatto di energia alla bocca, velocità, potere d'arresto e potenziale di penetrazione − l'ingegnere di Bulciago s'impegna a rilanciare la sua azienda, la Q.S. Penna S.r.l., in spregio alla congiuntura economica globale sfavorevole; e lo fa iniziando, proprio in questi giorni, la distribuzione su larga scala di una linea di fucili e carabine di derivazione AR-15 denominata PWS M7 (dove PWS sta per "Penna Weapon System"!), caratterizzata da livelli di progettazione, costruttivi e qualitativi estremamente alti. Lo scopo è chiaro: portare sul mercato un prodotto in grado di competere con le più pregiate realizzazioni estere in fatto di Black Rifles.

QS Penna PWS M7
Il PWS M7 sarà disponibile in tre lunghezze di canna, in versione semi-automatica per impieghi civili e a raffica per i corpi dello Stato (Forze dell'Ordine e Forze Armate)

Come tutti sappiamo, da qualche anno le normative imposte dal Dipartimento di Stato USA impongono severe restrizioni alle imprese americane che vogliano esportare armi di derivazione militare all'estero − in particolare, per l'acquisto di quasi tutti i modelli di AR-15 da parte di cittadini italiani, è richiesto un modulo DSP-83 "End-User Certificate" con conseguente aumento di prezzi e impossibilità per gli importatori di tenere degli stock − e c'è scarsità profonda delle varianti che non sono sottoposte a tali restrizioni, in quanto l'impennata del mercato interno statunitense in seguito alla sparatoria di Sandy Hook dello scorso gennaio ha assorbito, e sta assorbendo, gran parte delle capacità produttive del comparto armiero americano. C'è dunque − in Italia e in Europa − un buon mercato per prodotti di questo tipo, come testimoniano anche gli eccezionali volumi di vendita dei modelli d'importazione ceca, cinese o tedesca.

QS Penna PWS M7
Quattro i calibri disponibili: .223 Remington (5.56x45mm), .300-AAC "Blackout" e due diverse camerature in 7mm proprietarie

Con il suo PWS M7, l'ingegner Penna intende offrire sul mercato un'alternativa interamente made in Italy. Il PWS M7 impiegherà semicastelli inferiori e superiori macchinati dal pieno da blocchi di lega d'alluminio 7075-T6 su specifiche aeronautiche; le forniture polimeriche saranno limitate a calcio collassabile ed impugnatura di tipo ergonomico (tra le poche parti a non essere prodotte dalla Q.S. Penna), mentre le astine saranno di tipo Free Float e disponibili in diverse configurazioni, dalla variante "tattica" con quadrupla rotaia Picatinny a quelle da gara di tipo tubolare o ventilato. Una rotaia Picatinny superiore, per il montaggio di organi di puntamento aggiuntivi, sarà presente anche sullo Upper Receiver, come eventuale base per la maniglia di trasporto rimovibile. Privo di organi di mira fissi, il PWS M7 sarà completamente compatibile con mire metalliche accessorie o sistemi di mira ottici o optoelettronici.

QS Penna PWS M7
Il primo volantino (in lingua inglese) per il sistema d'arma PWS M7 della QS Penna S.r.l.

La configurazione dei comandi sul PWS M7 riprenderà pressoché in pieno quella del comune AR-15: se infatti il pulsante di rilascio del caricatore, quello dello Hold Open e la leva della sicura saranno rintracciabili nelle solite posizioni, sul PWS M7 non ci sarà traccia del dispositivo per forzare in chiusura l'otturatore rimasto bloccato in apertura parziale ("Forward Assist"), evidentemente in ossequio al pensiero di molti esperti americani secondo i quali forzare un otturatore significhi andare in cerca di guai. Inoltre, il PWS M7 impiegherà una doppia manetta d'armamento: a quella posteriore a T, classica per le armi di derivazione AR-15, se ne aggiunge una laterale, solidale all'otturatore e sporgente dal lato destro del semicastello superiore (la finestra d'espulsione, dunque, non presenta uno sportellino protettivo): una configurazione presente pressoché solo sulle armi da gara, ma decisamente valida ed efficiente. 

Le canne da tredici, quattordici o sedici pollici, saranno di produzione ceca per i primi lotti: per il futuro si stanno esplorando possibilità d'impiego di canne di precisione di produzione britannica o italiana, per ottenere i migliori risultati anche in ambito competitivo. Tra i rompifiamma disponibili, spicca lo XCS: un nuovo modello di concezione e produzione propria, macchinato dal pieno e pensato per la massima Performance nelle situazioni di fuoco rapido.

Compatibile con i normali caricatori STANAG 4179, il PWS M7 sarà disponibile in quattro calibri: .223 Remington (5.56x45mm-NATO), .300-AAC "Blackout", e due camerature da 7mm proprietarie, ovvero il 7x44mm e il 7mmPenna-K. Oltre alle versioni civili − in arrivo nelle armerie italiane tra pochissimo! − l'ingegner Penna ha intenzione di immettere sul mercato professionale anche delle varianti a raffica, destinate esclusivamente alla vendita ai corpi dello Stato autorizzati − forze di Polizia e reparti militari.

Questo il logo dell'azienda Q.S. Penna S.r.l.

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