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Come ben sapete, noi di ALL4SHOOTERS.COM difendiamo a spada tratta questo genere di prodotti. Non capiamo, francamente, l'astio di chi li attacca selvaggiamente, e vuole "sempre e solo l'originale", in "calibro serio, non giocattoli in .22"... questo genere di repliche ha una precisa ragione d'esistere!
Le versioni in calibro .22 Long Rifle dei più comuni e popolari modelli d'arma militare affondano profondamente le radici nell'ormai abbandonata tradizione degli eserciti occidentali di usare, a cavallo tra la prima e la seconda metà del XX Secolo, armi a percussione anulare per l'addestramento basilare al maneggio delle armi e al tiro delle reclute − all'epoca soprattutto coscritti di leva, giovani che non avevano mai maneggiato o addirittura visto un'arma in vita loro! − prima di passare all'impiego delle armi d'ordinanza in calibro "pieno".
Oggi questi sono strumenti prettamente sportivi, nonostante il trattamento di ben poco favore che la legge italiana riserva alle armi in cal.22 in quanto a classificazione, e possono ancora essere utilizzati per lo scopo originale, ovvero l'introduzione dei novizi, in particolare dei più giovani o dei tiratori con corporatura più minuta, alle tecniche-base di tiro e ai principi del maneggio in sicurezza.
Tutto ciò, senza contare il fatto che nella maggior parte dei poligoni al chiuso del nostro Paese (in particolare le sezioni del TSN), è sempre più difficile utilizzare armi di un certo calibro, per cui la percussione anulare diviene, quando non si può praticare nei campi privati all'aperto, quasi una necessità.
Volendo tralasciare l'aspetto economico − col calibro .22 si può sparare di più e con meno soldi, impratichendosi col design e la conformazione generale dell'arma e risparmiando le munizioni in calibro "serio" per quando conta davvero! − le repliche a percussione anulare hanno anche un altro aspetto da non trascurare: in alcuni casi, per alcuni tiratori, rappresentano l'unica possibilità di poter utilizzare certe tipologie d'arma.
Non ci riferiamo soltanto ai casi-limite di paesi con leggi sulle armi molto restrittive (Regno Unito, Giappone) dove le armi lunghe a percussione centrale sono sottoposte a forti restrizioni o del tutto messe al bando, e dunque l'unico modo per possedere un'arma d'impostazione militare è acquistarne una versione in calibro .22; pensiamo a modelli non più in produzione, magari da decine d'anni, pezzi di storia armiera oggi recuperabili solo con gran dispendio di tempo e denaro sui mercati dell'usato o dell'ex-ordinanza, a volte in condizioni non eccelse, sottoposti nel corso degli anni a maltrattamenti e mutilazioni... per poi scoprire che sul mercato non si trovano più neanche le munizioni e dunque non sarà mai e poi mai possibile farci un "giro" al poligono!
È questo, ad esempio, il caso dello StG44, lo Sturmgewehr usato dalla Germania nazista negli ultimi mesi ed anni della Seconda Guerra Mondiale, il primo vero "fucile d'assalto" della storia, divenuto famoso soprattutto per aver ispirato a Mikhail Timofe'evič Kalashnikov le linee generali del suo AK-47, oggi sicuramente l'arma militare più conosciuta e diffusa al mondo.
Andato totalmente fuori produzione alla fine della guerra, lo StG44 ha visto ancora impiego militare in alcuni paesi dell'est Europeo per diversi anni, ma la maggior parte degli esemplari andò perduta in seguito alle vicende belliche; i pochi modelli finiti sui mercati internazionali sono stati sottoposti a mutilazioni impensabili per potersi adattare alle leggi che regolamentano la vendita di armi sui mercati civili, con la conseguenza che quelli che meno hanno subito la scure delle autorità sono proprio quelli più rari, e ciò si ripercuote sul prezzo finale.
È vero che, da qualche anno, un'azienda tedesca ne produce una versione semi-automatica realizzata fin nel minimo dettaglio con l'impiego di materiali e procedure fedeli a quelle d'epoca, ma è anche vero che tale azienda realizza i suoi pezzi solo su ordinazione, ed anche in questo caso le conseguenze sul costo si fanno sentire... pesantemente.
Senza contare che le munizioni nell'originale calibro 8x33mm sono pressoché irrintracciabili: allo stato attuale dei fatti sappiamo che solo due aziende le producono regolarmente, per la precisione la serba Prvi Partizan e − su scala molto minore − la statunitense Hornady, che comunque le realizza con l'impiego di componenti fornite proprio dalla PPU. E non tutti i tiratori si sentono sufficientemente esperti o sicuri di se' da ricorrere alla ricarica artigianale con taglio ed adattamento di bossoli ed altre componenti originariamente prodotte per altri calibri.
Ecco allora che l'unica possibilità, per i collezionisti europei ed americani, di possedere uno Sturmgewehr a prezzi modici è di acquistare la replica a percussione anulare prodotta dalla German Sport Guns.
Fondata all'inizio degli anni 2000 nella cittadina tedesca di Ense-Höingen da tre esperti di progettazione e Design industriale appassionati di armi − Manfred Niehaus, Dietmar Ende e Michael Swoboda − la GSG, inizialmente attiva nel settore dell'accessoristica, delle armi ad aria compressa e delle repliche Soft-Air, ha presto iniziato a produrre armi calibro .22 Long Rifle con eccellenti risultati. Le sue repliche semi-automatiche a percussione anulare di famose armi militari quali le pistole-mitragliatrici della serie Heckler & Koch MP5 (GSG-522), dei fucili d'assalto di derivazione AKM (GSG-AK47) e delle pistole di tipo Colt Government (GSG-1911) sono dei Best Seller in Europa e in nord America, e si distinguono per qualità e prestazioni.
In base al motto "German history meets German engineering", circa due anni fa la GSG ha presentato in anteprima allo SHOT Show di Las Vegas la sua versione del leggendario Sturmgewehr, ovviamente in calibro .22 con chiusura labile.
Ora, in procinto com'è di lanciare un'altra replica "d'epoca" − una versione a percussione anulare della pistola-mitragliatrice Schmeisser Mp40, già vista in occasione delle fiere di settore all'inizio di quest'anno − la GSG ha deciso di "spingere sul pedale dell'acceleratore" col suo StG44, richiesto a gran voce dagli appassionati di tutto il mondo ma fino a poco tempo fa scarsamente disponibile fuori dagli Stati Uniti a causa della soverchiante domanda causata dalla corsa agli acquisti che ha seguito la sparatoria della scuola Sandy Hook e si è protratta, negli USA, per quasi un anno. Il GSG-StG44 si basa su canoni di profondo realismo, e prevede che tutte le componenti, o quasi, siano prodotte nei materiali originali usati nella produzione dell'arma d'epocai: legno e metallo. Di fatto, l'unico elemento in polimero è il caricatore amovibile monofilare, disponibile in tre diverse "taglie" (5, 10 e 25 colpi).
Ciò non dovrebbe causare un soverchio aumento di prezzo rispetto alle altre realizzazioni dell'azienda, ma di sicuro i collezionisti ne saranno felici. Inoltre, una volta iniziata la produzione e la distribuzione in serie del GSG-StG44 in base alle nuove specifiche, possiamo aspettarci di averne disponibilità sul mercato italiano entro tempi ragionevolmente brevi, anche perché l'arma risulta già classificata dal Banco Nazionale di Prova.
Licenziataria unica per l'importazione e la distribuzione delle armi della GSG nel nostro Paese è la Adinolfi di Monza; informazioni più approfondite relative alla disponibilità delle armi della German Sport Guns, e ai loro prezzi, sono da richiedersi direttamente all'azienda.
