A.C.W.R.A. la rievocazione storica della Guerra di secessione

Che portino una giubba blu o una grigia non importa, opposti nelle rievocazioni storiche, durante le quali appasionano il pubblico, sono infatti uniti nel ricostruire la storia ma anche la quotidianità di vita di alcuni reparti Unionisti e Confederati durante la Guerra Civile Americana (1861-65). Dal 2010 si sono raggrupati nell’A.C.W.R.A. - Italy (American Civil War Reenactment Associations) e, aiutati in questo da un rinomato settore della produzione armiera bresciana, specializzato in repliche d’epoca, danno vita a ricostruzioni storiche di tutto rispetto.

All4shooters ha incontrato Giovanni Banfi, coordinatore nazionale per l’Italia dell’A.C.W.R.A.

Foto gruppo rievocazione storica
Truppe confederate: a sinistra tenente medico con sciabola mod 1860; a destra capitano con spada mod 1850.

Quando nasce la American Civil War Reenactment Associations Italy?

La A.C.W.R.A - Italy (American Civil War Reenactment Associations) nasce nel 2010 dalla collaborazione di vari amici appassionati di storia della Guerra Civile Americana e impegnati da anni nella ricostruzione di reparti Unionisti e Confederati.

Quali sono le finalità dell’associazione?

L’obiettivo è di ricreare situazioni molto simili alla realtà dell’epoca utilizzando i canoni tipici della “rievocazione storica”: rigore nell’utilizzo dei materiali, applicazione di un comportamento coerente, insegnamento della storia mediante la didattica sul “campo”, collaborazione con enti pubblici e privati e collaborazione con le varie realtà rievocative.

Gruppo di rievocazione storica
Elementi del 10th Louisiana armati con fucili Enfield mod. 1853.

Fin qui tutto chiaro, ma cosa spinge dei rievocatori europei, nel vostro caso italiani, a dedicare anima e corpo alla ricostruzione di un periodo storico che non ci appartiene come storia nazionale?

Tra i vari scopi che ci siamo prefissati, quando abbiamo creato l’associazione, uno dei più importanti è proprio quello di spiegare perché una guerra combattuta oltreoceano sia importante anche per la storia europea. In quella guerra infatti combatterono per la maggior parte americani di origine europea ed europei nativi (italiani, tedeschi, irlandesi, francesi, ungheresi, polacchi). Possiamo in effetti considerarla una guerra fra europei che parlavano la stesse lingua, avevano le stesse tradizioni ma “sogni diversi” (definizione tratta da una citazione del film “Gettysburg”, 1993, regia F. Maxwell).

E gli “italiani” che ruolo ebbero nelle vicende belliche di quegli anni che videro contrapposti americani contro americani?

Uno dei motivi che ha spinto molti di noi a cercare di ricostruire i reparti che combatterono durante la Guerra Civile Americana è stata la presenza di Italiani sia al Nord sia al Sud. I nostri connazionali erano inquadrati in particolare nei reparti di New York e della Louisiana, due aree molto soggette all’immigrazione dall’Europa. Una ricerca portata avanti 20 anni fa mi ha permesso di individuare circa 3000 soldati di origine italiana inquadrati per metà al Nord e per metà al Sud. E questi sono probabilmente solo una parte degli effettivi.

Foto gruppo rievocazione storica
Elementi del 10th Louisiana Infantry Regiment in addestramento.

Il reparto Unionista più famoso da questo punto di vista è il 39th New York, denominato anche “Garibaldi Guard” e composto da vari soggetti provenienti dall’Europa, di cui circa 100 italiani. La loro uniforme era caratterizzata, almeno a inizio guerra, dall’uso del tipico cappello da bersagliere con piumetto. Furono arruolati il 28 maggio 1861 a New York city dal Capitano Cesare Osnaghi che comandò la Compagnia “A” (chiamata anche “Osnaghi’s Company” o “Italian Company”). Altri reparti di fanteria, sempre di New York, che contavano Italiani al loro interno erano il 1st, 5th, 55th, 101st, 112nd e 150th e il 2nd Cavalry, tanto per fare degli esempi. Nei reggimenti di altri stati americani la presenza italiana è più scarsa, ma abbiamo ad esempio un Colonnello Alberto C. Maggi che il 6 agosto 1862 fonda il 33rd Massachusetts Infantry Regiment. 

Foto gruppo rievocazione storica
Nel reggimento sudista 10th Louisiana Infantry militavano moltissimi italiani.

Al Sud troviamo una concentrazione molto alta di italiani nei reggimenti di fanteria della Louisiana, in particolare nel 6th, nel 10th, nel 30th e in molti altri tra cui il 14th. Quasi tutti i reggimenti avevano soldati di origine italiana nei loro ranghi. Una ricerca più accurata ha confermato anche la presenza di soldati provenienti da ex reparti borbonici in particolare nel 6th Infantry Regiment e di parecchi soldati provenienti anche dal nord Italia nel 10th Louisiana, soprannominato “Lee’s Foreign Legion” per il fatto che i suoi effettivi provenivano da ben 18 stati europei e del Centro America. 

Quanti e quali i reparti di ambedue gli schieramenti che oggi costituiscono l’A.C.W.R.A. Italy?


Al momento in A.C.W.R.A. i gruppi che rievocano reparti dell’Unione sono: il 33rd Massachusetts Infantry Regiment, il 39th New York Infantry Volunteers, il 1st New York Cavalry e il 74th New York (Zuavi). La parte in “grigio” di A.C.W.R.A, è formata dai seguenti gruppi: 7th Louisiana, 10th Louisiana, 14th Louisiana, 1st Arkansas e un nucleo di ufficiali che si occupa di Topografia militare. 

Pedersoli fucile Cook & Brother Rifle lato destro
Il fucile Cook & Brother Rifle calibro .58 prodotto da Davide Pedersoli.


Si può affermare che la Guerra di Secessione sia stata la prima guerra moderna?


Durante la Guerra di Secessione si fondarono i canoni della guerra moderna, l’utilizzo di armi e tattiche e di tecnologie innovative che rivedremo anni dopo sui campi di battaglia del mondo intero.

Appunto le armi; vediamo che tipo di armi individuali erano in dotazione ai due diversi schieramenti e quante ne riuscite normalmente a portare alle rievocazioni Iniziamo dagli Unionisti, conosciuti comunemente come i “Nordisti”


I “ragazzi in blu” sono armati in genere con repliche di moschetti Springfield (mod. 1861) ed Enfield (mod. 3 bands 1853). Gli ufficiali sono dotati di repliche revolver ad avancarica Colt 1851 Navy, Colt 1860 Army e Remington 1858.

Capitano unionista con spada mod. 1850
Con la sua spada mod. 1850 un capitano unionista comanda il fuoco di un drappello del 33rd Massachusetts Infantry Regiment armato di Enfield mod. 1853.
Pietta Replica di un revolver Remington 1858
Replica di un revolver Remington 1858 New Model Army dei F.lli Pietta.

E i Confederati, i cosiddetti “Sudisti”…? 


Per quanto riguarda le armi, i Confederati offrono un’immagine più variegata. Al Sud esisteva sicuramente una certa standardizzazione anche negli armamenti, specialmente dopo i primi mesi dall’inizio delle ostilità. Il cosiddetto “blocco navale” nordista impediva spesso i rifornimenti di armi e questo costringeva i Sudisti ad approvvigionarsi come meglio potevano, usando anche moschetti datati e armi civili. 

E in questo caso i rievocatori utilizzano un po’ di tutto: Enfield (mod. 2 bands 1858 e mod. 3 bands 1853), Springfield (mod. 1842 e 1861) e Harper’s Ferry.

Alcuni rievocatori all’estero usano addirittura delle doppiette civili. Come per il Nord, anche al Sud gli ufficiali utilizzano le note Colt 1851 Navy, Colt 1860 Army e Remington 1858. Ovviamente parliamo sempre di repliche di armi dell’epoca. 

Cosa suggerisci a chi volesse avvicinarsi al mondo della rievocazione della Guerra di Secessione su come ci si deve muovere quando si inizia a ricostruire la dotazione uniformologica dei soldati dell’epoca?


Per ricostruire in modo fedele i soldati Nordisti e Sudisti ci si rivolge spesso, dopo un accurato studio della documentazione e delle fonti, all’estero perché al momento in Italia le forniture legate a questo particolare periodo storico sono molto limitate. Perciò in genere si acquistano cartuccere, borracce e fregi, berretti e accessori vari nel Regno Unito, in Germania o negli USA. Per l’abbigliamento, fortunatamente, nel nostro “giro” ci sono anche sarti e calzolai storici che possono fornirci giacche e pantaloni, camicie, cappotti, cappelli e calzature. Tutto questo lavoro è il frutto di uno studio portato avanti da anni e di una ricerca spesso svolta su originali d’epoca.

Springfield Musket replica di Armi Chiappa
Replica moderna di Springfield Musket prodotta da Armi Chiappa.
Replica Enfield 3 bands di Armi Chiappa
Replica moderna di un Enfield 3 bands prodotta da Armi Chiappa.

E per le armi da fuoco e non? 


Queste difficoltà, non si riscontrano invece per le armi da fuoco. Fortunatamente nell’area bresciana vengono prodotte le migliori repliche di armi da fuoco dell’epoca e il loro approvvigionamento è relativamente semplice. Come accennato prima, le armi utilizzate dai nostri rievocatori sono in particolare i moschetti Springfield mod. 61, Enfield 3 bands mod. 1853 e mod. 2 bands 1858 prodotti da Pedersoli e da Chiappa. Qualcuno di noi impiega anche dei vecchi Armisport ed Euroarms ora non più in produzione, per lo meno con quel marchio. 

Replica Pedersoli Richmond 1862, Type III, lato destro
Replica del fucile Richmond 1862, Type III calibro .58 prodotta da Pedersoli.
Pedersoli Mississippi US Model 1841 Percussion Rifle lato destro
Replica del Mississippi US Model 1841 Percussion Rifle, sempre di Pedersoli.

Altri modelli prodotti da Pedersoli sono ad esempio: Harper’s Ferry (Conversion), Richmond 1862, Cook & Brother. Chiappa produce i vari Enfield (compreso il Musketoon da cavalleria), lo Springfield e il Richmond. I prezzi di queste armi vanno in genere dai 700/800 euro fino ai 1.100/1.200 euro. 

Sul mercato dell’usato si trovano ogni tanto delle buone repliche alla metà del prezzo. Per quanto riguarda le armi corte, impiegate in genere dagli ufficiali e dalla Cavalleria, bisogna utilizzare delle armi a salve, perché i revolver a 6 colpi non sono di libera vendita e sono considerati armi comuni, a differenza delle repliche di moschetti ad avancarica di produzione precedente al 1890 (Decreto 9 agosto 2001, n. 362). 

La ditta Pietta produce i modelli corretti, infatti propone Colt 1851 Navy, Colt 1860 Army e Remington 1858, tutti in calibro .380 a salve. Le repliche di armi bianche provengono invece dal Regno Unito o dagli USA.

Pietta revolver Colt 1851 Navy "Yank" replica
Replica dei Fratelli Pietta di un revolver Colt 1851 Navy "Yank" calibro .36.

Non solo battaglie per l’A.C.W.R.A.


L’attività di A.C.W.R.A. non è incentrata solo sulla parte legata al combattimento vero e proprio. Oltre agli scontri tra soldati, alla guerra in trincea e agli assalti alla baionetta, si coltivano anche altre attività ricostruttive parallele. Ad esempio, io studio della medicina e della chirurgia da campo; allestiamo un “Camp Hospital” con barelle, tavolo operatorio, strumenti chirurgici e bottigliette di medicinali utilizzati all’epoca e i nostri “chirurghi” eseguono simulazioni di operazioni tipiche del campo di battaglia come l’estrazione di un proiettile e la cucitura di una ferita, ovviamente in perfetta sicurezza e sfruttando il trucco teatrale. 

Poi c’è chi si occupa di trasmissioni e ricostruisce l’ufficio del telegrafo e i cifrari militari. Gli ufficiali topografi allestiscono una tenda dedicata agli strumenti di misurazione e alla progettazione di strade e di trincee. Ma anche chi bada alla cucina e prepara le tipiche zuppe basate su ricette dell’epoca. Non ultimi i musicisti che con tamburi e pifferi precedono la Compagnia in marcia mentre il trombettiere trasmette i segnali durante la battaglia.

Accampamento del 14th Louisiana
L’accampamento del 14th Louisiana alla fiera "Militaria alla Torre" di Bologna.

Ci sono poi le ragazze che si occupano di vari aspetti della vita femminile in un accampamento. Proprio come all’epoca ci sono l’infermiera (Nurse) e la vivandiera (Sutler) e chi vende merci utili ai soldati, tabacco, pipe, coperte e lacci per scarpe.

Tutto questo per poter ricostruire nel modo più fedele e coerente possibile uno spaccato della vita di quel tempo.


Per ulteriori informazioni visita il sito http://www.acwra.it/

Giovanni Banfi – 338 2978581 – giobanfi@gmail.com