Legio VI Ferrata, si entra uomini… e si diventa fratelli

Gli storici non sono concordi se attribuire a Cesare la formazione della Legio VI Ferrata con un reclutamento in Gallia Cisalpina effettuato nel 52 a.C. o se essa corrisponda alla Legio I consolare prestata da Pompeo al prezioso alleato nel 53 a.C. in piena campagna gallica; altri ancora posdatano al 47 a.C. la sua costituzione. 

La sua presenza tra i reparti cesariani che presero parte all’Assedio di Alesia del resto non è sicura. Composta da personale gallico e illirico, prese l’appellativo di “Ferrata” a causa della pesante corazzatura-armamento dei suoi legionari

Il simbolo che il vessillifero portava come insegna della legione era un toro spesso accompagnato dall’effige della Lupa capitolina.

Vestizione delle loriche
Alcuni momenti della vestizione delle loriche.

Durante la Guerra civile si scontrò in più teatri operativi con le truppe fedeli a Gneo Pompeo, subendo nello scontro di Durazzo (48 a.C.) la perdita un’intera cohorte e partecipando alla Battaglia finale di Farsalo (48 a.C.) che vide la sconfitta definitiva dei pompeiani. 

Dopo la Guerra civile si trovò coinvolta con Cesare nell’assedio di Alessandria durante il quale caddero in battaglia 2/3 dei suoi effettivi e successivamente nella guerra contro Farnace II re del Ponto (47 a.C.). Rispedita in Italia a presidio di Roma, ai suoi veterani fu concesso il congedo con onore nel 46 a.C. e vennero inviati nella colonia Colonia Iulia Paterna Arelatensium Sextanorum (odierna Arles, Francia). 

Dopo l’assassinio di Cesare nel 44 a.C., Marco Emilio Lepido, governatore della Gallia Narbonense molto probabilmente ricostituì, con i veterani presenti ad (Arles), la VI Legio che entrò a far parte delle forze congiunte di Lepido e Marco Antonio contro il cesaricida Decimo Bruto. La VI Ferrata partecipò così alla battaglia di Filippi (42 a.C.) e poi secondo alcune ipotesi all’interno degli accordi del II Triumvirato venne assegnata ad Ottaviano e stanziata da quest’ultimo in Siria; secondo altre ricostruzioni venne divisa in due contingenti che andarono a formare la Legio VI Victrix, assegnata ad Otttaviano e la VI Ferrata ad Antonio. 

Particolare attrezzi legionario
Particolare degli attrezzi personali che un legionario si portava dietro; il miles legionis oltre che soldato era un operaio in grado di costruire dal nulla un campo legionario alla fine di una giornata di marcia o nel bel mezzo di un combattimento.

Le due compagini militari si sarebbero poi scontrate dieci anni dopo ad Azio (31 a.C.). Successivamente la VI Ferrata, venne posizionata in Giudea tra il 9 d.C. ed il 73 d.C., partecipando dal 54 al 60 d.C alla spedizione contro i Parti al comando di Gneo Domizio Corbulo e alla guerra giudaica del 67 d.C. insieme alla XII Fulminata. 

Nel 69 a.C. la VI Ferrata sostenne Vespasiano nella sua ascesa al trono imperiale. Sotto Traiano partecipò alla parte finale delle guerre contro i Daci, mentre nel 114 d.C. fu in Armenia per poi marciare insieme agli altri contingenti legionari mobilitati sempre da Traiano, nel 115-116 nella sua campagna contro i Parti in Mesopotamia. 

Dislocata in Arabia tra il 116 e il 119 d.C., fu nuovamente spostata in Giudea. Per un breve periodo inviata nella provincia d’Africa durante l’impero di Antonino Pio, nel 150 d.C. è sicuramente ancora una volta acquartierata in Giudea. 

Nel 193 d.C. la VI Ferrata si schiera con Lucio Settimio Severo contro Pescennio Nigro; dal neo-imperatore riceve il titolo di´”Fidelis Constans”. Nel 244 d.C. da alcune monete dell’imperatore Filippo l’Arabo, si sa che é ancora presente in Palestina. La fine arriva con la sconfitta e la cattura dell’imperatore Valeriano nel 260 d.C. ad opera dei Sasanidi; si ha notizia di alcuni soldati romani in prigionia nella provincia di Shustar (odierno Iran). 

Dopo tali accenni, la VI Ferrata scompare dalla storia, anche se indagini recenti sembrano aver rinvenuto tracce della sua sopravvivenza ancora nel 303/304 d.C., presso la fortezza legionaria di Udruh, non lontano da Petra.

L’associazione

Comandante Legio VI Ferrata
Clarvs Ivlivs Fidelis al secolo Matteo Fornasari, comandante supremo della Legio VI Ferrata con il titolo di Legatus legionis e presidente della omonima associazione.

Oggi la storia di questa gloriosa unità legionaria, che fu protagonista di gran parte della parabola storica di Roma antica dalla crisi della Repubblica fino al III se non addirittura al IV secolo d.C., come alcuni studiosi ultimamente ritengono, viene riproposta dall’Associazione di Archeologia Sperimentale per la Rievocazione Storica di una legione romana del periodo medio repubblicano ed alto imperiale Legio VI Ferrata; organizzazione no-profit, composta da 50 membri che rievocano, rivivendo in prima persona e facendo rivivere a chi li osserva, usi e costumi di quei tempi e mostrando in pratica cosa voleva dire essere un legionario nell’Antica Roma. 

Ogni associazione ha un presidente, così come ogni legione aveva un comandante (Legatus legionis); ecco allora che abbiamo incontrato Matteo Fornasari che coordina il lavoro di tutte queste persone e che nella finzione storica è Clarvs Ivlivs Fidelis comandante supremo della Legio VI Ferrata a cui abbiamo chiesto come è nata e come funziona l’associazione che rievoca la Legio VI Ferrata.

Quale è la storia e quale è il curriculum della odierna Legio VI Ferrata, Matteo?

Milites Legio VI Ferrata
Espressioni intense per questi milites della Legio VI Ferrata.

“L’Associazione nasce nel 2009, da allora abbiamo partecipato a svariate manifestazioni di prestigio sia in territorio italiano che all’estero. Annoveriamo presenze in Francia, Inghilterra, Germania, inoltre abbiamo collaborato con vari musei e con molte associazioni di ricerca archeologica. 

I periodi storici che vengono rievocati principalmente sono quello repubblicano e quello alto imperiale, in pratica un lasso di tempo che va dal II secolo a.C. al I secolo d.C.. 

Per noi, rievocare vuol dire condividere tutti gli aspetti storici che possiamo datare nel periodo storico affrontato, sia per quanto riguarda gli strumenti militari e i metodi di combattimento, sia per quanto riguarda la parte civile al campo legionario".

Quindi in un certo senso siete animati dallo stesso spirito di cameratismo dei vostri antenati?

“Lo spirito di condivisione, lo stare insieme durante le varie attività negli addestramenti, nel momento del pranzo e della cena, nelle marce, nei turni notturni di guardia è alla base del nostro gruppo, che come un’unica unità si muove per il bene di tutta la legione”.

Cosa offrite a chi viene a vedervi durante una della manifestazioni di rievocazione  a cui partecipate?

“Il nostro gruppo offre attività ludiche per bambini, la possibilità di accedere al campo legionario e di vedere la vita all’interno di esso attraverso didattiche riguardanti la sartoria/tessitura, la numismatica, l’equipaggiamento militare, gli aspetti religiosi, gli incarichi militari e tanto altro. Tutto ciò viene spiegato ed illustrato da persone preparate in ambito storico grazie ai loro studi in storia e archeologia, e che collaborano con musei e importanti associazioni culturali.
Il nostro obiettivo è quello di far conoscere alla gente la grandezza e la potenza di un esercito che per quasi mille anni ha comandato e regolato gli assetti politici e territoriali delle terre conosciute all’epoca, portando civiltà, usi, costumi e nuove tecniche di combattimento molto innovative per l’epoca”.

Equipaggiamento militare, vestiti, armi… come ve li procurate?

Milites Legio VI Ferrata
La spiegazione di come funzionava un Pilum e di come si usava uno scudo per proteggersi.

“Intanto bisogna specificare che abbiamo il settore civile e il settore militare, nel senso che alcuni soci si sono specializzati nella raffigurazione di legionari, ognuno con il suo grado e la sua specialità d’arma (legati, centurioni, vessiliferi, aquiliferi, milites, reclute) ognuno con il proprio nome storico; e poi ci sono i soci che hanno scelto di impersonare uomini e donne che gravitavano attorno al campo o alla fortezza legionaria ma che non erano dei militari, proprio come avveniva nella realtà (commercianti di ogni genere, locandieri, venditori di cibo, prostitute e indovini…). 

A tutti i nostri soci è richiesto rigore storico nella ricostruzione dell’abbigliamento dell’epoca e dell’equipaggiamento militare. 

Esistono produttori artigianali dove acquistare indumenti o armi ma molti soci costruiscono loro stessi o perfezionano le vesti o gli oggetti che portano in scena. E non solo. Sono stati costruiti modellini di strade romane, di armamenti pesanti, onagri, catapulte, balliste, di navi da guerra, di carriaggi, per non parlare della ricostruzione alimentare con piatti e bevande realizzati su ricette del tempo che vengono fatti provare al pubblico e delle splendide riproduzioni di gioielli e monili dell’epoca; insomma un mondo che torna a pulsare davanti a voi e che potete toccare e assaporare oltre che naturalmente osservare da vicinissimo” 

Perché arruolarsi nella VI Ferrata?

“Se sei appassionato della storia millenaria di Roma antica e delle sue possenti legioni, se non ti basta più solo guardarci da vicino quando sfiliamo in parata, combattiamo o semplicemente condividiamo quella che era la vita al campo legionario, vieni a provare con noi una giornata da legionario romano, un’esperienza indimenticabile, un tuffo nella storia che vivrai sulla tua pelle e che potrebbe convincerti a firmare per l’arruolamento, pensaci!”


Per ulteriori informazioni:

email: christian.tampieri@gmail.com

tel: 3895634110

sito web: www.legioviferrata.net