Dal Colt Paterson al Chiappa Rhino: un interessante libro per spiegare la storia e il funzionamento del revolver

Pagina del libro sui revolver
Una doppia pagina del libro, in questo punto si parla dei revolver tascabili a cane esterno e interno.

Il titolo completo di questo piccolo volume è “Meccanica delle armi corte – il revolver e le sue versioni speciali” e nella sua precisione un po’ fredda descrive perfettamente il tema della pubblicazione inserita da Maggioli Editore all’interno della sua collana “Politecnica”. Il volume è il compendio alla precedente opera di Attilio Selvini dedicata ai sistemi di chiusura delle pistole semiautomatiche, pubblicato nel 2019 sempre per i tipi di Maggioli.

Nelle 188 pagine illustrate in bianco e nero che lo compongono, i due autori Attilio Selvini e Luca Soldati hanno compiuto un superbo esercizio di sintesi e chiarezza, raccontando in modo molto preciso, ma mai pedante, lo sviluppo della pistola a tamburo, meglio nota con il termine anglosassone “revolver”.

Storia e tecnica delle pistole a tamburo fino ai giorni nostri

L’opera miscela storia e tecnica e traccia il percorso evolutivo della pistola con ripetizione a tamburo, il cui esemplare più antico conosciuto risale alla metà del XVII secolo, e che si sviluppò freneticamente nella seconda metà dell’Ottocento, anche grazie a eventi storici come la conquista del West e la guerra di Secessione americana, che impressero un’accelerazione allo sviluppo di armi individuali in generale, e corte in particolare. Ecco quindi passare davanti ai nostri occhi le storie di Samuel Colt, Horace Smith & Daniel Baird Wesson, impegnati a costruire revolver per i coloni del nuovo mondo, mentre dall’altra parte dell’Atlantico progettisti come Henry Gustave Delvigne, August Rast e Lèon Nagant sviluppavano rivoltelle sempre più sofisticate per armare gli eserciti europei.

Revolver Colt Police Positive Special del 1950
Un bel revolver Colt Police Positive Special del 1950 con protezione del cane montata di fabbrica, fotografato al Gunstore di Milano.

Il racconto si snoda tra spiegazioni tecniche e cenni storici fino ai giorni nostri, con un interessantissimo capitolo dedicato ai revolver di produzione italiana, da quelli militari a quelli civili del dopoguerra, con armi di marchi come Renato Gamba, Bernardelli, Uberti, Beretta, per arrivare al Rhino della Armi Chiappa, derivato dal leggendario Mateba progettato da Emilio Ghisoni.

Intrigante anche l’appendice dedicata ai revolver legati ai personaggi della storia moderna, una breve trattazione che affronta qualche mistero, come la scomparsa della fantomatica Colt (Navy?) appartenuta a Giuseppe Garibaldi, e alcuni fatti di cronaca, come le uccisioni di Lee Harvey Oswald (l’uomo che sparò a J.F. Kennedy) e di John Lennon.

In tempi dove grazie (o meglio a causa) dei Social Media la prolissità è diventata la norma, non possiamo che apprezzare ulteriormente la grande sobrietà nella narrazione di Selvini e Soldati, sorretta da un supporto di immagini un po’ penalizzato dal piccolo formato del volume, ma comunque sempre chiaro.

Non vogliamo andare oltre per non togliere al lettore il piacere di leggere quest’opera, peraltro venduta al prezzo popolare di 16 euro, che può essere acquistata online o ordinata in libreria.

Grazie all’armeria Gunstore Bunker di Milano per averci messo a disposizione i revolver fotografati con il libro.


Attilio Selvini e Luca Soldati: Meccanica delle armi corte, il revolver e le sue versioni speciali. 188 pagine con foto e disegni in B/N, formato 14x21, Maggioli Editore, novembre 2021. ISBN:8891650714. www.maggiolieditore.it