Il padule di Fucecchio

zona paludosa a Fucecchio
Il padule di Fucecchio rappresenta la più grande palude interna italiana con un'estensione di circa 1800 ettari

Il Padule di Fucecchio in Toscana, anche se di dimensioni ridotte rispetto all'antico lago-padule che un tempo occupava gran parte della Valdinievole meridionale, rappresenta tuttora la più estesa palude interna italiana: circa 1800 ettari compresi fra la Provincia di Pistoia e quella di Firenze, a sud dell’Appennino Pistoiese, fra il Montalbano e le Colline delle Cerbaie. 

La zona che si è mantenuta più selvaggia è situata prevalentemente nei Comuni di Larciano, Ponte Buggianese e Fucecchio, da cui il nome dell’area. 

Osservato dall’alto il Padule è un bacino triangolare. 

È alimentato dai corsi d’acqua provenienti dalle pendici preappenniniche, ma ha un unico emissario: il canale Usciana che scorre più o meno parallelamente all’Arno per 18 chilometri prima di sfociarvi dentro in provincia di Pisa. Nella sua parte centrale, detta “Il Cratere”, la profondità del bacino tocca i 3 metri. D’estate, risentendo del regime torrentizio degli affluenti, il livello delle acque cala moltissimo, mentre d’inverno sono possibili piene improvvise soprattutto a seguito di intense e prolungate precipitazioni.

Il Padule nella storia

Data la sua particolare morfologia, il Padule di Fucecchio ha sempre avuto nei secoli una grandissima importanza strategica sia come sbarramento naturale contro eserciti invasori, sia come luogo di rifugio. La prima citazione storica è l’attraversamento di esso che fece l’esercito di Annibale in marcia verso sud durante la Seconda Guerra Punica. 

Al di là della leggenda, che vuole che proprio qui il condottiero cartaginese abbia perso un occhio o a causa del clima malsano della palude o per un attentato da parte di alcuni abitanti del luogo, il fatto storico è che l’acquitrino, la strada più breve che si prospettava ai punici, volle il suo tributo in vite; sprofondarono nel fango e morirono sfiancati anche diversi animali da soma. 

lago padule di fucecchio
Area ricca di storia, il lago padule di Fucecchio venne reso navigabile attraverso canali creati già all'epoca dei Medici per la pesca, la caccia ed il commercio, ancora oggi percorribili attraverso visite guidate

Tra il VI e il XIV sec., il territorio del Padule è rimasto essenzialmente caratterizzato come zona acquitrinosa, paludosa e malsana, i pochi insediamenti in loco sorgevano lungo la cintura collinare circostante. 

È nel XVI secolo che il Padule inizia ad assumere quelle caratteristiche che per la maggior parte lo delineano anche oggi quale bacino riservato alla pesca e territorio ad uso agricolo. 

La prima vera manutenzione di tutta l'area del Padule, istituzionalizzata poi nel 1803, prende il via con la creazione del "Consorzio coattivo dei proprietari dei terreni del Padule di Fucecchio", alla dipendenza diretta del governo Granducale. 

Con l’entrata in scena delle Regioni per le competenze di bonifica dagli anni Settanta in poi, il Consorzio è ancor più cresciuto sia per quanto riguarda l’estensione territoriale, sia per quanto riguarda le funzioni svolte.  

Itinerari e percorsi guidati portano i visitatori alla scoperta della vasta area protetta del Padule e della sua storia

In mezzo purtroppo un episodio che legherà il Padule non alle attività d coltivazione o di pesca o di salvaguardia della natura ma ancora al dramma della guerra, in questo caso la Seconda guerra mondiale. 

Il 23 agosto 1944 proprio alcune zone del Padule furono teatro di un rastrellamento operato dalle truppe tedesche in risposta ad attacchi partigiani. Nell’azione persero la vita 174 civili. 

A perenne ricordo di questi tragici fatti, a Castelmartini, nel settembre 2002, è stato inaugurato un monumento. 

L’intensa urbanizzazione e l’industrializzazione del secondo dopoguerra avvenute in zona hanno creato la necessità per il Consorzio di tutelare anche dal fattore inquinamento l’ecosistema Padule a lui affidato. 

Questa grande zona umida ospita infatti molte specie animali e vegetali. È un habitat per mammiferi, pesci, molluschi, ma anche per molti altri microrganismi. Dal punto di vista vegetale nel Padule crescono specie di tipo boreale, alpino altomontano ed eurosiberiano giunte dal Nord con i ghiacci nel periodo del Quaternario. Il microclima di questa zona umida ha incredibilmente permesso a queste piante di sopravvivere a delle latitudini molto più a sud di quelle originarie.

anatre nel padule di Fucecchio
Sono numerose le specie di uccelli acquatici e non solo che sostano e nidificano nell'area di Fucecchio

La fauna

Come testimonia anche la locale storia venatoria la zona umida del Padule, ricca di fauna migratoria e stanziale, come beccacce, beccaccini, quaglie, tortore, tordi, fagiani. Già i Medici, in particolare Cosimo il Vecchio nel XVI secolo, avevano promulgato delle leggi che regolavano le battute di caccia in loco. 

Oggi invece il forte inquinamento, non certo l’attività venatoria (che comunque in tutta l’area è stata di conseguenza regolata) come vorrebbero far credere taluni, ha ridotto la presenza di alcune specie animali, decretandone anche in alcuni casi la totale scomparsa. Non le doppiette ma gli scarichi dei centri urbani, degli stabilimenti termali di Monsummano e Montecatini (cloruro di sodio e magnesio) e infine i gas di scarico delle auto in transito sulla vicina autostrada Firenze-mare hanno spinto all’allontanamento o peggio all’estinzione alcune specie animali. È utile ricordare in tal senso che il Padule è una tappa obbligata nelle rotte migratorie fra la costa tirrenica e l’interno; ben 180 specie di uccelli vi sono state individuate, di cui molte decine transitano annualmente da queste parti. 

fauna del padule
Punti di osservazione permettono ai visitatori di ammirare e fotografare la fauna del padule

L’area protetta

Come abbiamo visto il Padule con il tempo è divenuto anche una zona importante non solo dal punto di vita culturale e produttivo ma anche un ecosistema da proteggere rispetto all’avanzare della cementificazione e dell’industrializzazione. 

Proprio per questo circa 230 ettari della sua area sono stati dichiarati riserva naturale dalle Amministrazioni Provinciali di Pistoia e Firenze. 

Il resto della zona palustre rientra nella relativa Area Contigua. 

La gestione diretta dell’area protetta è svolta dal Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio (nato nel 1990) per quanto riguarda la fruizione e la supervisione tecnico-scientifica. Il Consorzio di Bonifica del Padule di Fucecchio si occupa invece della manutenzione ambientale dell’area. Se infatti il regolamento della Riserva Naturale vieta la caccia, la pesca, la Riserva è però visitabile e diversi sentieri ed itinerari tematici di visita permettono di osservare non solo la flora e la fauna del posto, ma anche le testimonianze storiche dell'opera dell'uomo durante i secoli, come i canali (alcuni navigabili in escursioni guidate), il sistema dei porti, come l'antico porto delle morette. 

Fucecchio al tramonto
Tramonto sul padule di Fucecchio. La caccia nell'area contigua alla Riserva Naturale di Fucecchio è strettamente regolamentata

La caccia e il Padule

Per gli amici cacciatori che oltre alle informazioni sulla visita al Padule volessero indicazioni per la pratica dell’attività venatoria in loco ricordiamo che se la caccia è vietata nella Area Protetta essa è legalmente concessa nell’Area Contigua ad esclusione dei giorni di martedì e venerdì di silenzio venatorio. 

Clicca per il relativo regolamento e consulta il regolamento generale della Riserva


Ogni informazione su periodi di apertura e orari della Riserva del Padule di Fucecchio può essere comunque anche richiesta ai seguenti contatti: tel. e fax 0573/84540

fucecchio@zoneumidetoscane.it

www.zonemidetoscane.it