Caccia e società: nella Regione Marche nasce una nuova filiera tracciata della selvaggina

La Franchi Food Academy presente all'evento ha contribuito con la preparazione delle sue ricette dedicate alle carni di selvaggina

Grazie all’ associazione URCA Macerata con il sostegno di Fondazione UNA – Uomo, Natura, Ambiente, il supporto tecnico e scientifico del mondo accademico e della politica locale sono giunti al termine i lavori per la realizzazione di un Centro di Lavorazione della Selvaggina Riconosciuto (Game Handling Establishment - GHE) ai sensi dei regolamenti (CE) n.852/2004e n. 853/2004, derivante da attività di caccia di selezione. L’iniziativa che ha richiesto un periodo autorizzativo di circa due anni; oltre ad essere la prima a livello regionale, l’iniziativa ha tra i propri punti di forza il fatto di essere gestita dai cacciatori per i cacciatori, con l'intento di fornire un prodotto di qualità e un’immagine reale e moderna del mondo venatorio unito ovviamente ad uno sviluppo sostenibile della caccia. Il Centro di Lavorazione Riconosciuto della Selvaggina è stato inaugurato alla presenza di un pubblico numeroso ed attento a Serrapetrona (MC) sabato 10 luglio.  Le carni derivanti da attività di caccia di selezione (in particolare di ungulati), controllate e lavorate dal CLS costituiranno un prodotto di qualità fruibile dalla popolazione e inserito in una filiera tracciata. 

Gli obiettivi del CLS e le sinergie sul territorio

In continuità con quanto sviluppato con il progetto “Selvatici e Buoni” la Fondazione UNA ha collaborato con tutte le Istituzioni interessate a livello regionale e locale e continuerà a mettere a disposizione dell’iniziativa risorse e dati scientifici, impegnandosi a cooperare per organizzare corsi di formazione rivolti ai cacciatori, quali anelli primari della filiera. La realizzazione di una filiera della selvaggina tracciabile consentirà di ottenere ritorni positivi in termini di legalità, trasparenza, sicurezza alimentare, igiene dal momento dell’abbattimento fino alla commercializzazione ed al successivo consumo. 

Alla presenza delle autorità politiche, del mondo accademico e scientifico si è sottolineata l'importanza della corretta filiera alimentare di carni di selvaggina come risorsa per il territorio e la comunità

Attraverso il nuovo Centro di Lavorazione di Serrapetrona, non solo si svilupperà una filiera alimentare della selvaggina ma si articolerà mediante attività di formazione la caratterizzazione e valorizzazione del prodotto sino ad arrivare alla sua promozione e distribuzione sul territorio (macellerie, ristoranti, agriturismi, GDO, etc.). La presentazione di un prodotto sano e di qualità nel mercato rappresenta una leva sociale per rilanciare l’economia locale, nell’ottica del recupero delle aree interne e dei borghi dell’Appennino. Infatti, Il borgo di Serrapetrona è uno dei tanti piccoli comuni italiani che risente del graduale abbandono delle terre e delle attività di manutenzione. Ciò espone queste realtà a fenomeni di dissesto idrogeologico e di degrado delle risorse naturali e boschive, comportando, anche l’impoverimento delle potenzialità produttive, dunque, la difficoltà di accogliere nuove famiglie e imprese e di incoraggiare il turismo. Con questo approccio formativo e culturale la caccia e i cacciatori intervengono a favore anche del progresso sociale ed economico nel proprio territorio, continuando a dare un contributo fondamentale e troppo spesso non considerato in passato. 

A sostegno del CSL il mondo accademico ha fornito tutte le considerazioni e valutazioni tecniche e scientifiche che dimostrano la sostenibilità e l’assoluta necessità della presenza dei cacciatori sul territorio non solo come promotori di una gestione equilibrata del territorio e delle sue risorse, ma come personale formato e competente a fronte di patologie e zoonosi che possono essere monitorate  grazie alla loro costante presenza a diretto contatto con la natura. L’evento di inaugurazione si è svolto in un clima di grande partecipazione e collaborazione fra le tante realtà che compongono il mondo venatorio. A dimostrazione della qualità della selvaggina oggetto del progetto è intervenuta la Franchi Food Academy che ha allietato la giornata con la preparazione di aperitivi e piatti freddi a base di selvaggina offerti ai presenti. 

Il centro di raccolta e lavorazione carni voluto da URCA Macerata svolgerà insieme ad altre associazioni come UNA Onlus, anche attività di formazione per i cacciatori sul territorio

In maniera estremamente riassuntiva elenchiamo i punti salienti dell’iniziativa: - La processazione delle carcasse, sino ad arrivare alle mezzene marchiate CE saranno effettuate da soci, adeguatamente formati, che presteranno la propria attività a titolo gratuito; - Le mezzene di ungulati (in prevalenza cinghiali e caprioli) saranno avviate alla vendita, con un modesto riconoscimento economico al socio conferitore; - Gli eventuali avanzi di gestione saranno devoluti ad attività di miglioramento/ricerca ambientale-faunistica e/o ad attività sul territorio privilegiando le zone della nostra Regione “disagiate”; - La tracciabilità della carne è garantita da un’app, sviluppata in collaborazione con l’Ambito Territoriale di Caccia Macerata 2, che georeferenzia il luogo e l’ora dell’abbattimento; - Attraverso due convenzioni già sottoscritte con Università degli Studi di Camerino Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria e UNIVERSITA’ “LA SAPIENZA” DI ROMA – Facoltà di Farmacia e Medicina – Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive, le carni processate, oltre alle obbligatorie certificazioni sanitarie, avranno una certificazione aggiuntiva circa le qualità nutrizionali e l’assenza di agenti inquinati esterni. In aggiunta l’UNIVERSITA’ “LA SAPIENZA” DI ROMA – Facoltà di Farmacia e Medicina - Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive avrà come punto di campionamento della specie Sus scrofa (Cinghiale) nell’ambito del progetto europeo “The cross-talk among parasites, hosts and microbiota along a wild to human impacted ecological gradient” il nostro centro, l’ Università degli Studi di Camerino Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria sta definendo un programma formativo per i propri studenti.

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