Caccia al colombaccio: preparazione dei volantini

Sono i veri protagonisti della caccia dal palco, i piccioni volantini e gli zimbelli, grazie a loro i colombacci, selvatici solitamente diffidenti, diventeranno curiosi e decisi a sorvolare i capanni e i tanti cuori palpitanti in attesa.  Lo scopo è infatti quello di convincere i colombacci di passaggio che quell’angolo di bosco sia accogliente e sicuro, questo avviene grazie al movimento dei volantini che richiamano l’attenzione visiva compiendo un giro sulla tesa, mentre le palpe oppure i piccioni sui rulli simulano il momento della beccata in pastura, garanzia dunque di presenza di cibo. 

La difficoltà sta tutta nella sincronia dei movimenti che non devono disturbarsi a vicenda ma compiersi in modo indipendente e armonico. Il volo dei piccioni precede il movimento delle palpe e queste si azionano al rientro dei primi sui posatoi. Per questo la fase importante dei volantini è il rientro che deve compiersi in modo ordinato per non creare confusione o incertezze nelle fasi successive. Le palpe sono richiami molto efficaci, ma anche queste sono da utilizzare con i colombacci ancora in avvicinamento e a debita distanza. È bene cessare ogni movimento quando si nota la curata decisa dei selvatici che puntano sula tesa perché un errore o un incertezza negli ultimi istanti in fase di curata può solo insospettire i colombacci e vanificare tutto il lavoro svolto. 

Le palpe si azionano di norma al rientro dei volantini sui colombacci in avvicinamento.

Lo sa bene il nostro amico cacciatore Claudio Tomassini che ci ospita sui suoi appostamenti nelle giornate d’ottobre e ora sta preparando con mesi di anticipo i giovani piccioni portandoli già sugli appostamenti. È questa infatti la prima fase fondamentale di addestramento, l’ambientamento dei piccioni sul sito di caccia, per renderli confidenti con l’ambiente circostante e sicuri nel volo e in azione di caccia. I piccioni esperti dovranno durante l’estate riprendere il giusto tono e quindi riabituarsi al lavoro, mentre le giovani promesse li seguiranno acquisendo sempre maggiore intraprendenza. 

Il piccione è poi sensibile nel rapporto con il cacciatore che va dunque coltivato e consolidato. Come nella cinofilia qui è impossibile pensare di poter vivere delle belle giornate di caccia con piccioni che non si conoscono o ci conoscono appena, gli errori o le incertezze saranno inevitabili. Ci regaleranno bellissime emozioni invece quei piccioni capaci di intraprendere l’azione semplicemente con un comando vocale perché in grado di riconoscere il timbro e la richiesta del cacciatore, o meglio del compagno di caccia. 

Video: caccia al colombaccio, preparazione dei volantini