Caccia alla lepre: Il segugio italiano, intervista a Carlo Generotti

Entrando a casa di Carlo Generotti, soprattutto nella stanza in cui sono esposti tutti i trofei e i riconoscimenti ottenuti in tanti anni di prove cinofile, caccia e allevamento di segugi italiani a pelo fulvo, ci si aspetterebbe di ascoltare un monologo di racconti, esperienze e insegnamenti da parte di chi ha raggiunto tanti notevoli traguardi. La risposta sul motivo di tante vittorie è invece nel comportamento esattamente opposto di Carlo che con grande umiltà e con un garbato dialogo risponde alle mie domande raccontando una storia fatta di lavoro, passione e sacrificio dedicati al segugio italiano. Una selezione tutt’altro che terminata, che continua con determinazione e voglia di migliorare sempre, come sottolinea Carlo che afferma di aver lavorato per ottenere dei segugi che fossero non solo come previsto dallo standard, ma come lui stesso appassionato cacciatore desiderava. Cani concreti ed intraprendenti dunque, capaci di affrontare con passione e personalità intere giornate di caccia alla lepre, piacevoli da godere allo sguardo ed emozionanti in tutte le fasi di lavoro richieste da questa bellissima caccia tradizionale.

La lepre e il segugio italiano

Con Carlo Generotti nella stanza dei trofei vinti con i suoi segugi Italiani nelle prove cinofile di caccia alla lepre

Selvatico vero, abile nel depistare i propri antagonisti, la lepre richiede alle mute dei segugi scaltrezza, fiuto e resistenza. L’ordine nella ricerca e la compattezza nella seguita senza indugi sono dei punti fermi per le mute dei segugi di Carlo Generotti, fondamentali caratteristiche per concludere azioni corrette sia a caccia che in prova. Descritti spesso come cani esuberanti e difficili da gestire, i segugi italiani che vediamo nell’allevamento di Generotti appaiono come cani di grande dolcezza ed equilibrio, corretti e collegati al conduttore in ogni circostanza, fino al momento in cui viene dato il via alla caccia e la passione esplode in modo naturale tramutandosi in ricerca impegnata e coraggiosa. Tutte caratteristiche, sia caratteriali che morfologiche che ovviamente non sono casuali ma sono state fissate negli anni con il lungo lavoro di selezione negli accoppiamenti e nelle derivanti cucciolate con grande attenzione e pochissima tolleranza verso i difetti che avrebbero potuto poi fissarsi nel corredo genetico dei segugi. Non nasconde l’emozione Carlo ricordando insieme a noi alcune prove che lo hanno visto trionfare più volte sia in Italia che in Europa con i suoi segugi. L’aspetto più interessante è che le sue non sono soltanto parole e racconti rivolti al passato, ma idee che hanno un’espressione reale e provata sul campo; visibile nel suo canile e condividendo con lui dei momenti di caccia alla lepre. Ma di questo torneremo a parlarvi prossimamente.

Video: Il segugio italiano, intervista a Carlo Generotti