A caccia con la doppietta Poli Lapis calibro 28

Molte volte ho visitato anche approfonditamente l'armeria dei Fratelli Poli di Gardone Val Trompia e sempre la stessa sensazione di tradizione ed efficienza ha accompagnato il mio ritorno a casa. 

Sensazioni evidentemente condivise dai molti cacciatori che puntualmente trovavo nello showroom all'ingresso, intenti a parlare con Tiziano Poli descrivendo le proprie preferenze venatorie e sottoponendosi alle varie misurazioni che il titolare prendeva in modo sartoriale al fine di costruire un'arma pienamente corrispondente ai desideri e alla fisiologia del cliente. 

Questo infatti è ciò che fa la vera differenza in un'arma costruita artigianalmente ed espressamente dedicata al singolo cacciatore. Nell'armeria Poli prendono vita progetti che poi si concretizzano nel laboratorio stesso dell'armeria in cui pochissime, ma altrettanto esperte mani, portano a compimento il fucile come un'opera effettivamente unica di volta in volta. 

La doppietta Poli Lapis

Doppietta Poli Lapis in calibro 28 nella sua scatola
La doppietta Lapis è un grande classico della produzione Poli, abbiamo scelto di provarla nella versione calibro 28 a caccia con i cani da ferma.

Vedere questa professionalità applicata alle armi mi dava già un senso di affidabilità e qualità intrinseca di questi fucili in cui i migliori materiali selezionati, dai legni agli acciai, venivano lavorati e assemblati con cura e dedizione. 

Provare una di queste armi sul campo, nello specifico la doppietta Lapis, fra le più note del catalogo Poli, è stata una conferma concreta dal piacere unico. Sono i basculanti infatti il fiore all'occhiello della produzione Poli, sovrapposti e doppiette di cui la Lapis rappresenta sicuramente un cavallo di battaglia. 

Nel mio caso un'arma dalle linee pulite, senza lunghe cartelle, ma con incisioni floreali particolareggiate. Il calibro che scegliamo è il 28, molto apprezzato dai cacciatori che praticano la caccia vagante per leggerezza e resa balistica. La meccanica viene ricavata direttamente dal pieno e in seguito completamente personalizzata su richiesta. 

Doppietta Poli Lapis con cartucce e selvaggina
Anche utilizzando cartucce di grammatura importante per la caccia alla selvaggina stanziale la doppietta Poli Lapis si è dimostrata stabile e confortevole al tiro.

Ogni componente e dettaglio viene infatti realizzato su commissione; questo si traduce con sistema di scatto bigrillo o monogrillo selettivo, conformazione del calcio disponibile a pistola, inglese o principe di galles. 

Diverse anche le lunghezze di canne disponibili e le strozzature a seconda della tipologia di caccia esercitata, tutte rigorosamente realizzate in acciaio speciale trilegato cromo molibdeno e nichel. 

Il sistema di armamento è il classico Anson & Deeley. Nel nostro caso la doppietta Lapis si presenta con una lunghezza di canne intermedia da 68 cm e strozzature fisse da tre e una stella. 

Il calcio è di conformazione principe di Galles e astina mezzo castoro, realizzati in noce di grado tre lucidato e finito ad olio, con zigrino manuale a passo fine. Estrazione dei bossoli manuale nel nostro caso ma disponibile anche automatica su richiesta. 

Un fucile che nel complesso al di là dell'innegabile eleganza si presenta imbracciandolo anche molto puntuale e pratico nel brandeggio istintivo. Il peso complessivo dell'arma non supera infatti i 2,7 kg nel calibro 28, ma la stessa arma è disponibile anche in calibro 12, calibro 20 e .410.

Dettaglio doppietta Poli Lapis
La doppietta Lapis è disponibile con o senza cartelle laterali, le batterie sono di tipo Anson & Deeley, i legni dei calci e delle astine costruiti su misura sono di noce grado tre finiti ad olio.
Doppietta Poli Lapis con cartucce Baschieri & Pellagri Extra Rossa
Il sistema di scatto della doppietta Poli Lapis può essere monogrillo selettivo o bigrillo a scelta, così come la lunghezza e le strozzature delle canne.

La prova sul campo

L'occasione per provarla sul campo è particolarmente allettante, ci troviamo infatti nella Valle di Fiordimonte, con i suoi selvatici mai scontati e i suoi territori misti, fatti di boschi e radure che si estendono fra le colline e le montagne dell'Appenino Umbro Marchigiano. 

Ci confrontiamo con fagiani scaltri e pedinatori, incontrando anche alcune starne in una giornata dal clima rigido e istabile. Le condizioni sono avverse, ma in realtà ideali per testare l'efficacia e l'affidabilità di un' arma da caccia che deve appunto servire e regalare soddisfazioni al cacciatore in ogni ambiente e circostanza. 

Utilizzando cartucce Baschieri & Pellagri Extra Rossa di generosa grammatura; 26 grammi di piombo numero 7,5, la doppietta Lapis ha dimostrato stabilità e precisione oltre ad una piacevole sensazione allo sparo, non proprio tipica dei basculanti. 

Mi sono trovato a ingaggiare rapide stoccate nel bosco e tiri invece anche oltre i 25 metri negli spazi più aperti ed in entrambe le circostanze i selvatici cadevano perfettamente abbattuti dando modo ai miei cani di svolgere puntuali e sicuri recuperi. 

Nell'unica occasione in cui la distanza sembrava istintivamente proibitiva su una coppia di starne ho preferito rinunciare al secondo colpo per tentare una mirabolante coppiola o un più probaile ferimento; senza alcun rammarico, perchè credo sia questo lo spirito con cui utilizzare coerentemente armi di piccolo calibro a caccia. Buona visione...


Per ulteriori informazioni sulla doppietta Lapis visita il sito F.lli Poli