Brunel: “a pennello” sul cacciatore

Brunel sport nasce nel 1960, in Val di Fassa, dove nella sartoria di famiglia si iniziano a realizzare i primi costumi tradizionali ladini, l’abbigliamento per lo sci e l’alpinismo utilizzando quei pochi, ma buoni, materiali allora disponibili.

Il marchio Brunel sport (www.brunelsport.com) nasce nel 1960, in Val di Fassa, dove nella sartoria di famiglia si iniziano a realizzare i primi costumi tradizionali ladini, poi abbigliamento per lo sci e l’alpinismo utilizzando quei pochi, ma buoni, materiali allora disponibili. «Per anni l’azienda ha lavorato nel settore dello sci alpinistico e dell’abbigliamento tradizionale», racconta Roberto Defrancesco, che gestisce l’azienda insieme alla moglie, Ivana Brunel, che è titolare dell’azienda e segue la produzione dal 1987: dopo essersi diplomata alla Scuola di moda Barelli ha seguito le orme del padre Marcello, già sarto della Nazionale azzurra di sci negli anni Settanta. «Fin dal 1970 si producevano anche pantaloni per i guardiacaccia e le guardie forestali della nostra zona, poi, in seguito ad alcune valutazioni, alla fine degli anni Novanta abbiamo deciso di orientarci più verso il mondo outdoor. Oggi produciamo quasi esclusivamente questo tipo di abbigliamento, con minima parte di abbigliamento sci racing».

Brunel ha deciso di vendere le proprie collezioni nel punto vendita di Soraga di Fassa (Tn), 200 metri da poco ristrutturati, e in pochi negozi specializzati in Italia a cui si affiancano le fiere e l’e-commerce: «Chi, come noi, vuol creare prodotti artigianali di alta qualità, non ha modo di fornire i negozi. Una ditta artigianale a produzione interna deve testare ogni capo prima di metterlo in vendita: dopo il controllo qualità non siamo in grado di fornire altri negozi, perlomeno in Italia». All’estero invece, in Austria e Germania soprattutto, in alcuni punti vendita si possono trovare prodotti a marchio Brunel. Defrancesco in azienda segue la parte commerciale e il marketing, è a contatto da anni con molti cacciatori professionisti e conosce le cacce un po’ di tutto il mondo.

Brunel realizza molti prototipi e sdifettamenti, prima di arrivare alla realizzazione di un capo finale accattivante e distintivo.

Com'era la prima collezione caccia di Brunel?

Brunel ha deciso di vendere le proprie collezioni nel punto vendita di Soraga di Fassa (Tn), 200 metri da poco ristrutturati, e in pochi negozi specializzati in Italia a cui si affiancano le fiere e l’e-commerce.

«La prima collezione per caccia e natura, presentata a una mostra trofei nel 1995, comprendeva solamente alcuni pantaloni realizzati in tessuto tecnico nella versione estiva intermedia e invernale e nel classico tessuto in loden».

Quanto sono importanti l'esperienza sui tessuti tradizionali e la collocazione geografica di Brunel?

«L’esperienza sui tessuti tradizionali è la cosa fondamentale. Consideri che per noi vengono realizzati tessuti su nostre apposite direttive che riguardano il tipo, le percentuali dei vari filati, i trattamenti, le pesantezze, l’armatura. Questo lo si può fare solo se si è veramente preparati. Anche se la geografia può suggerire diversamente, non riforniamo solo cacciatori di montagna. Produciamo capi da usare tutto l’anno e infatti a catalogo si possono trovare capi per la caccia alla beccaccia nella macchia e nello spino e per la caccia all’estero, dai Paesi baltici al Kirghizistan, fino al Sudafrica».

Tutti i capi Brunel nascono da uno studio approfondito, su direttive tecniche dei partner e di ben selezionati professionisti del settore.

L'abbigliamento caccia è oggi realizzato con tessuti tecnici. Quali utilizzate abitualmente?

«Utilizziamo tessuti dalle particolari caratteristiche in base al tipo di caccia in cui vengono utilizzati e che quindi vanno dall’antitaglio, al termico, al finissaggio passando per pesantezza, idrorepellenza e impermeabilità».

L’alta qualità dei capi Brunel è garantita dai tessuti selezionati, dal design e dal taglio, dalla confezione con filo e cuciture che siano perfetti e garantiscano sulla durata.

Ivana e vostra figlia Lucrezia hanno formazione altamente specifica sulla moda. Come intendete la moda e lo stile nell'abbigliamento caccia attuale?

«Essendo entrambe modelliste e fashion designer, capisce bene che un capo realizzato dalla nostra azienda deve scostarsi totalmente da tutto quello disponibile sul mercato. Un capo firmato Brunel deve essere funzionale, comodo e confortevole con un taglio che, una volta indossato, manifesti un proprio stile che è poi quello ricercato dai clienti».

Una delle vostre peculiarità è il "su misura": perché e come funziona?

«Avendo la produzione interna, abbiamo la possibilità di vestire “a pennello”. Un cliente che desidera un capo particolare lo può ordinare e averlo su misura con tutte le modifiche richieste rispetto a un nostro capo standard. Dopo l’acquisto, poi, da segnalare il servizio completo di assistenza sartoriale per sistemazioni o riparazioni. Anche se i nostri capi sono talmente affidabili e tecnicamente perfetti da resistere all’uso permanentemente».

Definite i vostri capi "unici e attraenti", "con tagli superiori, confezionati con filo e cuciture innovative". Oltre a quanto già detto, spiega perché?

Hybrid è pantalone preformato, realizzato in tessuto S idro elasticizzato e traspirante e loden/alpacca, è dotato di numerose tasche con zip invisibili su cosce che garantiscono maggior trasudazione nelle giornate più calde e zip fondo pantalone con soffietto; cinturino rialzato con passanti ed elastico, apertura anteriore a zip, toppe in kevlar su sedere, ginocchia, fondo pantalone e interno gamba, fondo pantalone con elastico dietro. Comodo e leggero, mantiene la termicità naturale e non “pizzica”. Disponibile nella versione estiva e invernale (con ghetta incorporata) e aggancio allo scarpone nei colori verde, verde melange e marrone.

«Credo che la cosa più significativa stia nel fatto che nel settore caccia e natura, comunque altamente tecnico, sia più conveniente avere un capo di qualità, pagato magari di più, ma che duri nel tempo e mantenga pressoché invariate le proprie caratteristiche e che ci sia sempre assistenza post vendita. Per fare questo è importante affidarsi sempre a un team specializzato e competente che, una volta acquisite le informazioni dal cliente, lo indirizzi sul capo ideale spiegando le caratteristiche tecniche dei tessuti e accessori, la confezione e il design. Tutti i nostri capi nascono da uno studio approfondito, su direttive tecniche dei nostri partner e di professionisti del settore. 

Realizziamo molti prototipi e sdifettamenti, prima di arrivare alla realizzazione di un capo finale accattivante, che piaccia molto e che distingua da tutto il resto: per fare questo c’è bisogno di molto studio. L’alta qualità dei nostri capi è garantita dai tessuti selezionati, dal design e dal taglio, dalla confezione con filo e cuciture che siano perfetti e garantiscano sulla durata. 

Piumino Anorak resistente all’acqua realizzato in tessuto Wr verde antifruscio, elasticizzato con cuciture termonastrate, imbottitura in Primaloft eco e fodera interna in nylon 30 denari. Taglio dritto e molto comodo con varie soluzioni, ideale da portare nello zaino per chi non vuole portarsi ingombri e pesi eccessivi (900 grammi nella taglia L) soprattutto in condizioni avverse.

Non è semplice: provi a pensare a capi assemblati con filo in cotone che devono stare ore sotto la pioggia... se ne vedono molti, ma lei monterebbe una gomma di una 500 su una Ferrari? Noi assolutamente no!»

Racconta brevemente i principali capi attualmente in produzione? Qualche anticipazione sulla prossima collezione?

«Stiamo realizzando un nuovo capo con tessuti tradizionali in lana e loden e con un taglio aggressivo: sarà disponibile a partire dal mese di agosto. Molto interessanti e in vendita sul sito sono il nuovo pantalone Hybrid e il piumino Anorak. 

Il primo è un pantalone estremamente confortevole sia per la caccia vagante sia in appostamento, realizzato con la parte superiore in tessuto elasticizzato traspirante, mentre la parte da metà coscia al fondo in loden. Anorak è capo di minimo ingombro concepito per l’uso estremo in alta montagna, sia durante la caccia autunnale sia invernale, che si riavvolge all’interno del cappuccio ed è da portare con sé sempre nello zaino».