Beretta 98 A1 - Restyling della classica 98

Beretta serie A1
La tacca di mira ben rapportata con il mirino, consente unʼacquisizione immediata del bersaglio

Gli studi per una nuova pistola semiautomatica, iniziati nei primi anni ʼ70, portarono la Beretta a presentare nel 1975 il modello 92, calibro 9 mm Parabellum. Dai primi prototipi l’arma è stata modificata sia in  base alle necessità operative, sia per superare le severe prove alle quali doveva essere sottoposta. L’obiettivo era vincere la gara d’appalto per la sostituzione dell’arma da fianco Colt 1911 A1 calibro .45 ACP, in dotazione all’esercito degli Stati Uniti d’America. L’impegno dei tecnici della Beretta ha portato a ottenere un modello perfetto in grado di sbaragliare la concorrenza, vincere nel 1985 la gara d’appalto con lo US ARMY, che inizialmente prevedeva una prima fornitura di oltre 300.000 pistole, e conseguentemente far affermare in tutto il mondo il modello 92/98. Rispetto ai primi modelli i congegni di mira sono ridisegnati, ingrandendoli, per consentire un’acquisizione precisa e veloce del bersaglio. Il pulsante sgancio caricatore, inizialmente in stile europeo, è spostato dal fondo del fusto alla base della guardia del grilletto, a portata di pollice, rendendo la sostituzione del caricatore più veloce ed eseguibile con una sola mano. 

Beretta serie A1
La robusta unghia estrattrice, colorata in rosso, avvisa della presenza della cartuccia nella canna

Il pulsante è inoltre reso reversibile. Si introduce la sicura abbatti cane che in base ai mercati assumerà diverse configurazioni. Per impedire partenze di colpi in seguito a cadute dell’arma è aggiunta la sicura automatica al percussore. A partire dal 1988 è aggiunto un traversino che impedisce la proiezione retrograda del carrello nell’improbabile caso che questo si separi in due parti fessurandosi. Questa modifica fu apportata in seguito a degli incidenti avvenuti su alcune armi, per la precisione 4 pistole, che avevano sparato innumerevoli cartucce non di fabbrica che superavano l’energia cinetica di quelle normalmente utilizzate per le prove forzate. 

Beretta serie A1 
Neanche la Beretta poteva sfuggire alla moda della slitta applicata sotto al copricanna

A  queste caratteristiche, molte delle quali innovative per l’epoca, si univa la grande capacità di fuoco data dal caricatore bifilare della capienza di 15 cartucce e l’affidabilità dell’arma, emersa durante i test, resa dalla canna scoperta e dal sistema di chiusura a un solo grado di libertà che non prevede oscillazioni della canna durante il ciclo di sparo. La pistola Beretta serie 92, all’epoca della sua adozione da parte dell’esercito statunitense, trovò molti detrattori a causa della cartuccia utilizzata in quanto gli americani non vedono di buon occhio calibri al di sotto del .45. A distanza di anni le statistiche sugli scontri a fuoco e qualche nozione in più sulla balistica terminale hanno contribuito sufficientemente a sfatare il mito della grossa cartuccia americana che balisticamente e statisticamente, utilizzando palle “full metal jacket”, è sovrapponibile alla 9mm europea.

Beretta serie A1
I comandi sono ben raggiungibili e sagomati ergonomicamente

La pistola Beretta serie A1 è nata fondendo le caratteristiche della classica 92 a quelle della 90Two. Esteticamente e aggiungiamo fortunatamente non c’è stato nessuno stravolgimento estetico. Rispetto la linea della 90Two, caratterizzata da un disegno forse troppo avveniristico, la serie A1 è più vicina alla marziale serie 92. Persiste l’apprezzato e inconfondibile stile Beretta caratterizzato dalla canna scoperta. La guardia del grilletto “combat” è stata abbandonata in favore di quella arrotondata. La serie A1 ha mutuato dalla 90Two la slitta applicata sotto il copri canna per l’innesto di ausili visivi e di puntamento. 

Beretta serie A1
La leva di collegamento è parzialmente a vista

La pistola ha il carrello otturatore in acciaio fosfatato rivestito con “Bruniton” , il fusto è in lega leggera mentre la canna sempre in acciaio, è brunita e cromata all’interno.  L’arma è fornita con valigetta, caricatore di scorta, attrezzi per la pulizia e un lucchetto utile per lo stoccaggio dell’arma

Beretta serie A1 
Lo smontaggio ordinario è reso ancora più semplice con lʼadozione dellʼasta guida molla con molla prigioniera

La Beretta serie A1 è una pistola semiautomatica a cane esterno che adotta il sistema di chiusura a corto rinculo di canna derivata dal sistema Walther. Lo scatto è possibile in doppia e singola azione. La chiusura è attuata tramite un chiavistello oscillante dotato di due alette che ad arma in chiusura si adattano a dei recessi ricavati sui lati del carrello otturatore. La canna è dotata inferiormente di due tenoni. Il tenone anteriore  assicura il chiavistello alla canna permettendone l’oscillazione. Un pistoncino, ospitato nel tenone posteriore, agendo su un piano inclinato ricavato sul chiavistello, ne comanda l’oscillazione. All’atto dello sparo l’energia cinetica fa arretrare unitamente, per pochi millimetri, il gruppo canna/carrello otturatore. Dopo questa breve corsa il pistoncino urtando contro una parete del fusto fuoriesce dalla sua sede e costringe il chiavistello a ruotare verso il basso, interrompendo il vincolo meccanico realizzato dalle alette. In questa fase la canna si arresta mentre il carrello si disimpegna e continua la sua corsa retrograda. Il carrello, durante la sua corsa, provvede a estrarre, tramite l’estrattore, il bossolo vuoto, arma il cane e comprime la molla di recupero. A fine corsa, la molla si distende riportando in chiusura il carrello otturatore che in questa fase, tramite la nervatura d’alimentazione, sfila una cartuccia dal caricatore portandola a posizionarsi nella  canna, consentendo alla pistola di sparare il colpo successivo.

Beretta serie A1
Lʼammortizzatore metallico attutisce l’impatto del carrello otturatore contro il fusto durante il ciclo di sparo

La pistola A1 ha mutuato del precedente modello 90Two un ammortizzatore metallico che attutisce l’impatto del carrello otturatore contro il fusto durante il ciclo di sparo, contribuendo ad aumentare la durata dell’arma. Lo smontaggio da campagna della Beretta 98 A1 è di una semplicità a prova di principiante. Dopo aver tolto il caricatore ed effettuato l’accertamento dello stato dell’arma, basterà premere il pulsante elastico posto sul lato destro del carrello e ruotare la leva di smontaggio verso il basso. Sarà così possibile separare il carrello dal fusto e successivamente la canna dal carrello. Lo smontaggio è facilitato dalla molla di recupero solidale all’asta guida molla. Come ulteriore semplificazione, nel rimontare l’arma, non occorre neanche tirare verso l’alto la leva di smontaggio in quanto basterà far arretrare il carrello nelle guide, comprimendo leggermente la molla di recupero, per far risalire automaticamente il congegno nella posizione di blocco.

Beretta serie A1 
Il mirino è inserito in una fresatura a coda di rondine

L’arma è dotata della classica sicura manuale bilaterale posta sul carrello, derivata dalla serie 92, la quale provvede ad abbattere il cane ruotando la testa del percussore e disattivare la catena di scatto. È presente la sicura automatica al percussore e la mezza monta del cane. Una particolare conformazione del disconnettore impedisce lo sparo se il carrello non è perfettamente in chiusura. I caricatori bifilari, in lamierino metallico, hanno l’elevatore in materiale plastico, la capacità massima di 15 cartucce e sono dotati dei fori per il controllo visivo posti nella costolatura posteriore. 

Beretta serie A1 
Si noti il barilotto della sicura al percussore

La pistola Beretta serie A1, permette di spostare in deriva oltre la tacca anche il mirino, quest’ultimo inserito in apposita fresatura a coda di rondine. L’opportunità data dal mirino non ricavato dal pieno del carrello, quindi amovibile, è utile principalmente per gli utenti che desiderino sostituire le mire di serie, se mai possa emergere tale necessità. I congegni di mira della Beretta serie A1, risultano ben proporzionati e consentono di acquisire il bersaglio con facilità. 

Beretta serie A1
Lʼazionamento della sicura manuale fa ruotare la testa del percussore sottraendola allʼazione del cane

L’arma è nata principalmente per uso da difesa e viste le dimensioni “full size” può trovare largo impiego tra quanti possono utilizzarla indossando una divisa con fondina esterna. La proverbiale affidabilità delle pistole serie 92/98, ne fanno un’ottima scelta per difesa abitativa. L’arma, dotata di una precisione che va oltre quanto richiesto a un’arma da difesa, può regalare ore di divertimento al poligono. Con il giusto allenamento sarà facile concentrare i colpi nella zona del 9 del bersaglio di pistola standard alla distanza canonica di 25 metri. Con le dovute modifiche, effettuate da un bravo armaiolo, la Beretta può ottenere uno scatto da gara sia in singola sia in doppia azione ma è possibile ottenere risultati eccellenti con l’arma “out of the box” grazie allo scatto che solitamente, come nel modello testato, è risultato in singola azione pulito e netto. 

Beretta serie A1
Uno dei segreti dellʼaffidabilità delle pistole serie 92/98: la cartuccia si presenta praticamente in asse con la canna

La doppia azione è dotata del peso necessario a evitare sotto stress la partenza di colpi accidentali, risultando nel contempo fluida e senza incertezze. La percussione centrata e ben marcata assicura la partenza del colpo senza problemi. Sembra superfluo per quest’arma riportare che durante la prova a fuoco non si sono verificati inceppamenti di sorta ma questo per le pistole Beretta non è una novità, è una regola.

 

Beretta serie A1 
Lʼautore al tiro

Chi scrive sta prendendo una lunga vacanza con un’arma polimerica, in versione compact, dovuta soprattutto a pesi e ingombri. Dobbiamo però ammettere che riprendere in mano una Beretta, sparare dei colpi in velocità e trovare sul bersaglio una rosata stretta e ottenuta senza fatica, fa venire da pensare. La distribuzione dei pesi, l’inclinazione dell’impugnatura, l’asse della canna molto basso rispetto alla mano e lo stesso sistema di chiusura che non prevede la rotazione della canna verso l’alto, contribuiscono a aumentare la cadenza di tiro. Proprietà tutt’altro che trascurabile durante uno scontro a fuoco. Un’ultima nota per quanti pensano che la Beretta sia problematica, a causa dell’inserimento involontario della sicura, mentre si inserisce il colpo in canna, durante le fasi concitate di uno scontro a fuoco. Ripetiamo che per noi il problema è inesistente. Per avere una qualche probabilità di successo, utilizzando le armi da fuoco corte, in situazioni reattive, è obbligatorio utilizzare il porto con il colpo in canna a prescindere dalla loro organizzazione meccanica. Le pistole Beretta della serie 92/98 grazie alle loro sicure automatiche, nonché alla possibilità di tirare il primo colpo in doppia azione, consentono il porto con il colpo in canna in piena sicurezza. La sicura manuale dovrà essere utilizzata solamente per abbattere il cane: dopo averla inserita dovrà essere immediatamente disattivata, come se si dovesse compiere un unico movimento.    


Scheda tecnica

 

Produttore

Fabbrica d’armi Pietro Beretta S.p.A.,

via P. Beretta 18 

25063 Gardone Valtrompia, Brescia (Italia) 

Tel:+ 39 030 8341 1     

www.beretta.com

Distributore

Fabbrica d'armi Pietro Beretta S.p.A.

Modello

98 A1

Tipologia

Pistola semiautomatica a cane esterno

Calibro

9x21 mm

Chiusura

Geometrica a corto rinculo derivazione sistema Walther

Canna

Lunghezza 125 mm, 6 rigature destrorse, passo 250 mm

Caricatore/Serbatoio

15 colpi dotato di fori per verifica

Scatto

Doppia  e singola azione

Sicure

Manuale abbatti cane, automatica al percussore

Organi di mira

Tacca e mirino regolabili in deriva

Materiali e finiture

Carrello in acciaio al carbonio, fusto in alluminio “Ergal”

Lunghezza totale

216 mm

Peso a vuoto

970 g


 

 Scheda di valutazione

 

 

*Insufficiente   **Sufficiente   ***Discreto   ****Buono   *****Ottimo

 

 

Ergonomia ****

È unʼarma militare dalle dimensioni generose ma comunque adatta alla maggior parte delle conformazioni fisiche

 

Precisione *****

Lʼarma permette rosate concentrate alla distanza di 25 m

 

Sistemi di mira *****

Perfettamente acquisibili grazie alle proporzioni

 

Scatto ****

Rientra nei parametri delle pistole da difesa

 

Sicure *****

Non c’è altro modo di sparare oltre quello di agire sulla leva di scatto

 

Finiture *****

Il Bruniton, testato da anni, assicura una protezione elevata nel tempo

 

Impiego pratico *****

Porto in fondina esterna, difesa abitativa, impiego ludico in poligono

 

Compatibilità accessori ****

In commercio si trovano fondine, congegni di mira, accessori di puntamento