.308 Winchester e 7,62x51 Nato: intercambiabili o no?

Ogni grandezza fisica è misurabile, e dato che tutti i sistemi di misura altro non sono che delle convenzioni, è evidente che la stessa “cosa” può essere misurata con sistemi diversi e che si potrà stabilire una formula che consenta di convertire i valori di uno in quelli di un altro, al più con piccoli problemi di approssimazione.

.308 Winchester e 7,62x51 Nato
Un caricatore di arma di derivazione militare, M14, pieno di cartucce civili Federal: assolutamente nessun rischio a spararle

Abbiamo una temperatura di 100 gradi centigradi? Per esprimerla in Fahrenheit basta applicare la formula °F = ( °C x 1,8)+32, per cui otterremmo 212 , mentre il nostro doppio, 200 °C, corrisponderebbe a  392 °F: data la differente scala il valore in Fahrenheit non raddoppia, ma la formula consente una trasformazione semplice e accurata.

.308 Winchester e 7,62x51 Nato
Le munizioni a standard NATO sono caratterizzate dal simbolo del cerchio con dentro la croce: anche se sono sicuramente surplus potrebbero nascere dubbi sulla liceità del loro possesso

Stessa cosa per la misura di lunghezze: abbiamo una canna da 150 millimetri? Dividiamo per 2,54 e otteniamo 5.9 pollici, e così via.

La cartuccia ha sviluppato 2500 bar? Moltiplichiamo per 14,5 e trasformiamo il valore in Libbre per pollice, o PSI che dir si voglia.

Per passare da un sistema ad un altro, quindi, basta una semplice formula. Giusto? Più o meno… perché è bene ricordare che alcune costanti sono numeri irrazionali, con infinite cifre dopo la virgola, per cui, normalmente, si “arrotondano”, né più né meno come si faceva da scolari con il famoso P-Greco e così nei calcoli si possono avere delle differenze.

.308 Winchester e 7,62x51 Nato
Sul mercato sono reperibili ottime munizioni civili di tipo FMJ (Full Metal Jacket) che duplicano le prestazioni delle munizioni militari

Al di là di queste piccole, e per quanto ci riguarda trascurabili, inesattezze, esprimere una grandezza in un sistema o in un altro è semplice e lineare, e non pone alcun problema. O no?

Mai incontrato casi in cui i conti sulle pressioni, almeno apparentemente, non tornano per niente?

Prendiamo quelle massime ammesse per vari calibri di armi da fuoco, lunghe o corte che siano.

Negli USA i valori si esprimono in PSI (Pound per Square Inch, libbre per pollice quadrato) in Europa in bar (o pascal, un Newton su Metro Quadro, per cui 1 bar = 10.000 pascal), il fattore di conversione è di 14,5: 1000 bar uguale 14.500 PSI.

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Munizioni militari Cal. 7,62x51 NATO confezionate in nastri disintegrabili per l'impiego su mitragliatrice MG 42/59

Esaminiamo allora, ad esempio, il 40 S&W: in America la pressione massima stabilita dal SAAMI è di 35.000 PSI, in Europa la CIP la pone a 2.250 bar. Fattore di conversione? 35.000 diviso 2.250 uguale a 15,5 e poco più, non molto lontana dalla costante 14,5 che avremmo dovuto avere.

Forti di questa scoperta esaminano un’altra cartuccia: il 357 Magnum. Qui le cose si complicano: Usa 35.000 Psi, CIP 3.000 bar, con un fattore di 11,6.

.308 Winchester e 7,62x51 Nato
Il calibro .308 Winchester è diffusissimo nelle armi civili, sia da caccia che da tiro, stante la sua elevata precisione intrinseca

Ovviamente c’è un errore di fondo, che talvolta sfugge a chi legge: le pressioni massime sono stabilite da apposite commissioni che prendono in esame vari aspetti e seguendo propri si comportano più o meno prudenzialmente per cui non è detto che stabiliscano gli stessi limiti. Un esempio? La remota possibilità che possano esistere fucili in 8x57I, quelli forati a .318 e non .324, ha portato il SAAMI, l’ente statunitense che appunto si interessa di stabilire le caratteristiche delle munizioni commerciali, a fissare per il calibro 8x57IS la risibile soglia dei 35.000 PSI, mentre in Europa la prestante cartuccia tedesca è a 3.900 bar, che corrisponderebbero ad oltre 56.000 PSI!

.308 Winchester e 7,62x51 Nato
Uno dei più moderni progetti di arma militare in 7,62x51 è sicuramente l'FN SCAR
.308 Winchester e 7,62x51 Nato
La Sauer 303 è la più recente proposta di arma da caccia semiautomatica in .308 Winchester

Comunque, esclusa l'8x57 e poche altre, le munizioni commerciali, al di là e al di qua dell’Atlantico, sono caricate a valori inferiori ai limiti posti e quindi sono sicure in qualsiasi arma di calibro corretto: l’importante è capire che se misurassimo una specifica cartuccia contemporaneamente e con la stessa metodologia utilizzando due scale diverse, ad esempio in Psi e bar, le due pressioni rilevate evidenzierebbero la validità della formula di conversione.

Ma se usiamo protocolli e sistemi diversi per le due misurazioni ecco che i valori ottenuti sarebbero quasi certamente in contrasto con la formula di conversione e non è assolutamente detto che esista un’altra formula che consenta di passare agevolmente da una scala all’altra.

Crusher, sensori piezoelettrici o strain gauge danno risposte diverse al variare delle pressioni, così come spostare il punto in cui si pone il sensore; alcuni protocolli richiedono poi che il bossolo sia forato in corrispondenza del punto di misurazione, altri no: combinando queste possibilità si hanno valori differenti per la stessa identica cartuccia e non è detto che si possa effettuare la conversione esatta con una semplice formuletta.

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Una derivazione civile in .308 Winchester del Kalashnikov: il russo Saiga

Ed è proprio su queste discrepanze derivanti dai diversi metodi utilizzati per le rilevazioni che nascono “leggende metropolitane” che grazie alla Rete diventano verità assolute, da non mettere in discussione neanche per scherzo.

Un esempio lampante è la “voce di popolo” che ci ha spinto a stendere queste note: i differenti livelli pressori di cartucce che per anni sono state invece considerate equivalenti, ovvero il civile 308 Winchester ed il militare 7,62x51.

E’ spesso ripetuto in rete che tra le due cartucce, a parte lievissime discrepanze dimensionali dovute soprattutto a differenti tolleranze delle quote, vi sia una differenza abissale come pressione, qualcosa come 12.000 PSI, ovvero circa 860 Bar: fosse vero sarebbe pericoloso sparare la cartuccia più prestante in un’arma camerata per quella di livello inferiore, ma vero non è.

.308 Winchester e 7,62x51 Nato
Numerosi Mauser K98 furono convertiti in 7,62x51 dallo Stato di Israele: pensate che queste robustissime azioni avrebbero problemi a sparare il .308 Winchester anche qualora fosse vera la voce sulle sue pressioni più elevate?

Eppure le voci di popolo continuano, grazie alla rete ed al suo potere “moltiplicatorio”: una volta che una sciocchezza è stata ripetuta più volte diventa ipso facto una verità indiscutibile.

Allora cerchiamo di capire come si sia creata questa “leggenda metropolitana”.

Se si esaminano alla leggera le specifiche statunitensi del 7,62x51 militare vedremo che in effetti la pressione massima ammessa è di 50.000 PSI, mentre la sua copia civile, il 308 Winchester, arriva a ben 62.000 PSI.

Detta così sembrerebbe che la voce di popolo fosse confermata: 12.000 PSI di differenza non sono insignificanti e questo giustificherebbe le idee che circolano in Rete secondo le quali sparare un 7,62x51 in una’arma camerata in 308 non avrebbe conseguenze, mentre utilizzare una munizione civile in qualche ex ordinanza potrebbe portare a grossi problemi.

.308 Winchester e 7,62x51 Nato
Gli Sniper americani hanno in dotazione le munizioni M118 Long Range.Sono caricate con estrema cura e spingono una palla Sierra da 175 grs a circa 2600 piedi al secondo: questi risultati non si raggiungono certo con basse pressioni

Ma c’è un grosso “però”: i due livelli pressori indicati sono sì esatti, ma vengono determinati secondo protocolli ben diversi e quindi non sono comparabili!

Non è l’unico caso nella vita di tutti i giorni, e ci sia permesso un esempio per chiarire quanto asserito.

Prendiamo i consumi di carburante di una qualsiasi automobile. Se sulle specifiche leggiamo che la tale auto fa X chilometri con un litro mentre un’altra arriva a Y, saremo sicuramente in grado di dire quale è più parca nei consumi, ma solo se i due valori sono stati misurati secondo uno stesso protocollo, ad esempio prevedendo una strada in pianura e la macchina non a pieno carico.

.308 Winchester e 7,62x51 Nato
Cartucce .308 Winchester pronte per essere sparate in un clone AR10

Ora supponiamo invece che una delle due case automobilistiche utilizzi un protocollo ben diverso, dove magari la strada considerata è in salita e l’auto viaggia a pieno carico.

Anche questo protocollo darà valori confrontabili tra tutte le auto che lo seguono, ma che relazione c’è tra il consumo rilevato tra le nostre due ipotetiche automobili con le loro regole ben differenti? Esiste una “formula” di conversione esatta che ci permetta di trasformare il consumo in salita e a pieno carico con quello in pianura e con la vettura “leggera”? La risposta è un secco NO. 

.308 Winchester e 7,62x51 Nato
Disegno quotato del bossolo: .308 Winchester o 7,62x51? Inutile chiederselo: le dimensioni sono esattamente le stesse

E non è detto che se una consuma meno di un’altra secondo il primo protocollo questa relazione si mantenga anche se si misura con il secondo e la prova l’abbiamo davanti agli occhi tutti i giorni, basta esaminare i consumi per il ciclo urbano e per quello in autostrada: è facile verificare che difficilmente le proporzioni tra i due valori corrispondono linearmente per le varie vetture, ed esistono auto che consumano meno di altre in un ciclo mentre sono più bevitrici in un altro: i due consumi con sono legati da una formula matematica precisa.

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Il Galil, altra arma derivata da disegno Kalashnikov

Chiarito questo esempio torniamo alla questione 308-7,62 Nato: uno raggiunge i 62.000 PSI se misurato con una serie di regole, che sono quelle del SAAMI statunitense, mentre il 7,62x51 viene misurato secondo quelle dell’esercito americano, totalmente diverse e molto più “antiche”: state certi che misurando con lo stesso protocollo le due cartucce troveremmo una sostanziale equivalenza, con soli 2000 PSI di differenza (60.000 per il 7,62x51 e 62.000 per il .308), solo 138 BAR.

Crusher e sistemi elettronici danno inevitabilmente valori differenti a fronte della stessa pressione e non è detto che lo facciano in modo lineare: sono due sistemi diversi di rilevare le pressioni e esprimono i valori in due unità di misura differenti, e se poi usiamo situazioni di “contorno” dissimili, le discrepanze aumentano notevolmente.

Nel passaggio da arma militare a civile demilitarizzata la capacità dei caricatori è stata in genere ridotta: con la recente approvazione del "correttivo" i caricatori avranno un drastico limite anche per le armi nate civili

In definitiva Crusher e Piezo utilizzano due unità di misura differenti che per motivi storici sono spesso indicate con la stessa sigla, PSI, generando una notevole confusione.

Il sistema dei crusher di rame è stato introdotto alla fine dell’Ottocento ed è rimasto l’unico disponibile fino a pochi decenni orsono: al tempo era ovvio indicare i valori rilevati con l’unità di misura per la pressione del sistema americano, ovvero Libbra per Pollice Quadrato o PSI (Pound per Square Inch).

Quando sono entrati nell’uso comune i sistemi elettronici si è ancora una volta utilizzato il PSI, ma ben presto ci si è accorti che l’elettronica dava valori più elevati e con un andamento differente: in pratica servivano due unità di misura diverse, dato che non esisteva una formula magica per passare da un  valore rilevato con un sistema a quello trovato con l’altro.

In calibro 7,62x51 anche il nostrano Beretta BM59

L’unità legata al crusher è stata allora denominata CUP (Copper Unit Pressure), ossia Unità di Pressione per il (crusher) di Rame, mentre i valori individuati con i sistemi moderni sono rimasti in PSI, ma nel parlare comune a complicare le cose si è continuato a utilizzare questa sigla anche per i valori rilevati con il crusher, creando come accennato una discreta confusione e alimentando ad esempio la nostra leggenda metropolitana sulle differenze di pressione tra 7,62x51 e 308 Winchester: i militari stabilivano le pressioni con il crusher di rame, il Saami con i sensori piezoelettrici.

.308 Winchester e 7,62x51 Nato
La ricarica del .308 Winchester è semplicissima e alla portata di tutti: le componenti sono numerose e facilmente reperibili, basta avere solo un minimo di attenzione e attenersi alle dosi consigliate dai manuali

Ricapitolando: è vero che le munizioni militari hanno come limite massimo 50.000 unità di pressione, ma sono CUP, mentre quelle civili arrivano a 62.000 PSI, e CUP e PSI non sono la stessa cosa! 

La famosa differenza di 12.000 è un calcolo sbagliato e non ha senso perché non si possono sottrarre unità di misura diverse.

Che poi le munizioni militari siano caricate ad un livello inferiore al tetto massimo mentre alcune cartucce da caccia cerchino di sfruttare ogni possibilità per offrire qualcosa in più al cacciatore è un altro fatto da tenere presente, ma questo esula un po’ dal discorso della pericolosità di scambiare le due munizioni per motivi di pressione massima ammessa.

.308 Winchester e 7,62x51 Nato
L'M1A è la versione civile dell'M14 statunitense, la sfortunata ordinanza che si dice "nacque già vecchia": recenti esperienze sul campo hanno riportato in primo piano sia l'M14 che il suo calibro, il 7,62x51

Non tutto quello che si legge in Rete è vero e purtroppo è facile trovare sciocchezze anche sulla carta stampata che pure dovrebbe essere oggetto di un vaglio da parte dei responsabili, ed il fatto che una voce venga ripetuta più volte non la trasforma in verità: Vox Populi, evidentemente, ma non Vox Dei.

308 E 7,62x51: ISTRUZIONI PER L'USO

Chiarito che le pressioni di 7,62x51 e 308 sono sostanzialmente le stesse, rimane da vedere se ci sono altri problemi che richiedono una certa attenzione prima di utilizzare cartucce commerciali 308 Winchester in armi a cameratura militare

.308 Winchester e 7,62x51 Nato
Le munizioni della tedesca RWS sono tra le più performanti in ambito venatorio

In effetti un punto che richiede attenzione c’è, e nasce dalle diverse quote delle camere di cartuccia, più “abbondanti” nelle armi militari: se consideriamo che le munizioni militari hanno dei rigidi paletti sul tipo e sugli spessori dell’ottone mentre quelle civili possono avere bossoli sottili ed essere caricate al massimo, utilizzando queste ultime in una camera militare al limite superiore delle tolleranze sono possibili stiramenti eccessivi del bossolo.

Cosa si rischia? Sostanzialmente nulla se ci si limita ad utilizzare cartucce di fabbrica: salvo casi limite il bossolo si allunga e si assottiglia appena sopra il fondello ma non si arriva ad una fessurazione o separazione, ma se si utilizzano poi gli stessi bossoli per la ricarica è evidente che il distacco è molto probabile già alla prima ricarica.

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Bossoli militari sparati in un'arma con eccessivo "spazio di testa", l'Headspace: l'innesco perforato ha permesso la sfuggita di gas all'indietro creando un potenziale pericolo. Prima di utilizzare un'arma ex ordinanza, o anche un usato se è per questo, è buona regola controllare lo stato della camera con i calibri Passa-Non Passa

Su armi ben progettate il volto del tiratore dovrebbe essere al sicuro dai gas sfuggiti in caso di fessurazione, ma certo se si è mancini e si utilizza un'arma con la finestra di espulsione sulla destra, qualcosa si rischia di arrivare alla faccia ed agli occhi: prima di sparare una cartuccia commerciale "HOT" su un'arma militare in 7,62x51 è bene controllare il valore dell'head space e regolarsi di conseguenza.

In ogni caso, non ha molto senso sparare cartucce commerciali ad alte prestazioni in una ex ordinanza, sia per il loro costo che per motivi prudenziali, non conoscendo al storia pregressa del nostro esemplare.

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Il calibro 7,62x51 è stato il primo ad essere impiegato sulle armi disegnate da Eugene Stoner, come l'AR10: con il ritorno di popolarità di questa cartuccia i cloni e i derivati dell'AR10 sono oggi sempre più numerosi

Oltre alle quote “a freddo”,si deve poi tenere conto della possibile “elasticità” della chiusura, elasticità quasi inevitabile nelle armi a chiusura posteriore.

Esemplare il caso dei FAL FN che chiudono posteriormente ed hanno un castello asimmetrico ad L: facemmo tempo fa delle prove e dopo al massimo quattro ricariche avevamo inevitabilmente la separazione del fondello.

Quindi prima di utilizzare una ex ordinanza è necessario controllare lo stato della cameratura. Come? Mediante il ricorso ai classici tre calibri Passa-Non Passa e Field del 308, attrezzi che ogni buon armaiolo dovrebbe avere per essere certo di vendere armi sicure, usate o ex ordinanza che siano.

.308 Winchester e 7,62x51 Nato
I pesi più paganti per un tiro di precisione vanno dai 168 ai 180 grani, ben più dei canonici 147 della cartucce militari ordinarie

In effetti, bastano i soli calibri NoGo e Field: l’ideale sarebbe che l’arma rifiutasse di chiudere sul NoGo, ma sulle ex militari è un caso molto raro.

L’importante è che il fucile non chiuda assolutamente sul Field: le quote potrebbero essere ancora all’interno delle tolleranze NATO, ma i bossoli commerciali verrebbero messi a dura prova.

Superato questo esame potremo sparare cartucce civili di tutti i tipi senza alcun timore e ricaricare stando entro i limiti.

Già, la ricarica: ci si preoccupa dei 12.000 (finti) PSI di differenza tra 7,62 e 308, ma le nostre ricariche che pressione sviluppano?

308 e 7,62x51: LE PRESTAZIONI STANDARD

Numerose sono le cartucce civili adatte ad un tiro di precisione, come queste Lapua

Le munizioni militari in calibro 7,62x51 devono rientrare in rigide specifiche che ne permettano un uso sicuro in tutte le condizioni ambientali, anche le più estreme.

La tipica cartuccia 7,62x51 utilizza una palla totalmente incamiciata (FMJ) pesante 147 grani che viene spinta ad una velocità nominale di 2750 fps, con più o meno cinquanta piedi al secondo: da soli 2700 a 2800.

Per ottenere queste prestazioni non eccessive possono bastare pressioni inferiori a quelle massime stabilite, ma come detto sopra si devono mettere in conto tutti i casi peggiori possibili.

Le munizioni civili del 308 Winchester, al contrario, esistono in una miriade di caricamenti, tutti peraltro al di sotto del limite massimo in condizioni standard.

.308 Winchester e 7,62x51 Nato
Molti Garand sono stati trasformati o sono stati realizzati in 7,62x51: la loro asta di armamento, lunga e storta, può risentire di una pressione troppo elevata in corrispondenza della presa di gas

Per le armi semiautomatiche a recupero di gas, poi, si deve tener presente un altro parametro, rigidamente stabilito dalle specifiche militari, ossia la pressione alla presa di gas (Port Pressure): difficilmente questo parametro sarà rispettato da caricamenti civili e, questo sì, richiede attenzione prima di utilizzare cartucce 308 in armi ex militari.

Se la pressione alla porta è troppo bassa si possono avere inceppamenti (ma è un caso molto raro, per non dire inesistente), mentre la situazione opposta, quella di una pressione eccessiva, è sicuramente la più diffusa e la più pericolosa.

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L'asta di armamento di un M14 ha una struttura a gradino, sempre più lineare e robusta, però, di quella dell'arma da cui deriva, il Garand: solo una pressione veramente eccessiva alla presa di gas potrebbe crearle problemi

Molte munizioni 308 sono caricate con polveri progressive, in modo da tenere bassa la pressione massima e dare una spinta più lunga alla palla e la conseguenza è che alla presa di gas avremo pressioni anche molto superiori a quelle previste: anche in caso di armi ben progettate si avrà comunque un aumento dello stress a carico degli organi interessati, come pistone e aste di armamento e all’arma stessa, con un arretramento troppo veloce dell’otturatore ed una battuta troppo violenta a fine corsa.

Nei casi peggiori, tipico il caso del Garand, potremo avere addirittura deformazioni delle aste di armamento o altri danni. Sotto questo punto di vista è effettivamente meglio non sparare cartucce 308 in armi 7,62x51, ma le pressioni massime non c’entrano granché.