L’adesione agli ideali nazisti può costare il ritiro del porto d’armi

Il caso

Materia: diritto delle armi e di pubblica sicurezza

Ambito: titolarità del porto d’armi e adesione agli ideali nazisti

Normative di riferimento: Artt. 11,39,43 tulps, art. 604bis lett.b) codice penale

Tizio, titolare di porto d’armi, risultava denunciato alla Procura della Repubblica per i reati di istigazione a delinquere per motivi di discriminazione raziale, etnica e religiosa e per aver esternato, in modo chiaro, la propria adesione e condivisione degli ideali nazisti sul proprio profilo Twitter.

Nei suoi confronti scattava immediatamente il provvedimento di divieto detenzione armi e munizioni ai sensi dell’art. 39 del TULPS in quanto il reato ad egli contestato da parte della Procura ed il proprio inneggiamento e la propria adesione conclamata a quel tipo di ideali non risultavano certamente compatibili con il possesso di armi.

Nei confronti del provvedimento Tizio si opporrà, proponendo impugnativa davanti al Tar adducendo che il provvedimento stesso sia da considerarsi, in sostanza, illegittimo, sproporzionato, con evidenti difetti di istruttoria e di ricostruzione e valutazione dei fatti.

Il ricorso di Tizio

Scendendo nel particolare, possiamo affermare come Tizio abbia sostenuto, nel proprio ricorso, come la sua esternazione circa l’adesione agli ideali nazisti sia da considerarsi male interpretata, e come i fatti da cui sarebbe derivata la denuncia davanti alla Procura della Repubblica sarebbero ancora tutti da accertare (nel testo della sentenza non sono riportati). Tra l’altro, il GIP avrebbe ritenuto che le esternazioni fatte sul profilo Twitter abbiano rappresentato una semplice espressione, legittima, del proprio pensiero e sostenendo come la frase (che nel testo della sentenza non viene riportata) non abbia valenza negazionista e antisemita e non emergendo alcun turbamento dell’ordine pubblico.

Il Tar darà torto a Tizio.

Il ricorso al Consiglio di Stato e la sentenza

La vicenda approda in Consiglio di Stato ed anche qui Tizio avrà torto marcio.

Secondo il Consiglio di Stato la valutazione emessa dal Prefetto che aveva applicato nei confronti di Tizio il provvedimento di divieto detenzione armi e munizioni è del tutto legittimo.

In particolare, avvalora la valutazione di inaffidabilità di Tizio il fatto che egli sia risultato denunciato per reati  di istigazione alla delinquenza per motivi raziali e di discriminazione religiosa.

La gravità del reato stesso ed il profondo disvalore dei fatti e l’allarme sociale suscitato hanno determinato un giudizio di inaffidabilità del soggetto, risultato quindi incompatibile con la detenzione di armi.

Anche l’esternazione della chiara adesione di Tizio agli ideali nazisti, fatta tramite il proprio profilo Twitter, viene dai giudici del Consiglio di Stato considerata come elemento avvalorante il giudizio di inaffidabilità.

Il Consiglio di Stato ha espresso infatti come l’orientamento giurisprudenziale ormai affermato legittimi del tutto le Prefetture e le Questure a disporre provvedimenti limitanti  in materia di armi anche nei confronti di quei casi in cui non emerga una vera e propria responsabilità penalmente rilevante dell’interessato.

In conclusione, quindi, l’adesione agli ideali nazisti rappresenta elemento pienamente valido per comminare un provvedimento di divieto detenzione armi ed il ritiro del porto d’armi da parte dell’Amministrazione.

Video: L’adesione agli ideali nazisti può costare il ritiro  del porto d’armi


Corrado Maria Petrucci 

Esperto in Diritto delle Armi e della Caccia 

Responsabile rubrica legale  All4shooters.com  /  All4hunters.com      

email: legalall4shooters@gmail.com