Pedersoli Boarbuster Apocalypse calibro .45/70: la prova  

L’idea del Pedersoli Boarbuster Apocalypse

L’idea era quella di creare una versione del Boarbuster, fichissima e rivoluzionaria, ispirata ai film d’ambientazione catastrofico-post apocalittica ed action (un incrocio fra le saghe di Mad Max e John Wick, per capirci…), per dare vita a un’arma “strana” quanto bella e accattivante in termini d’estetica, capace non di meno d’estendere il suo range operativo oltre quello che già facevano le varie versione del Boarbuster.

Esercizio di stile quindi, certamente; ma al contempo un oceano in più di sostanza per un’arma che davvero – dopo averla provata – ci sentiamo di consigliare come unico strumento di sopravvivenza in qual si voglia scenario ostile.

Ne è uscito fuori una specie di capolavoro che sin dalla sua prima apparizione al pubblico a Las Vegas, e poi via via a Verona passando quindi per Norimberga sino a Bastia Umbra, non ha mancato di catturare l’attenzione di tantissimi appassionati, strappando entusiastici commenti di meraviglia a partire da quelli di chi scrive.

La “cosa”…

Lo caratterizzano la particolarissima livrea bronzea del Cerakote che riveste tutte le parti in acciaio, dalla leva maggiorata al castello, sino alla canna da 17 pollici con filettatura esterna della volata per l’assemblaggio potenziale di qual si voglia accessorio (dai freni di bocca ai silenziatori). Una canna robustissima quanto precisa, tra l’altro, e nonostante i suoi soli 432 millimetri di lunghezza, grazie alla rigatura a sei righe. Come avremo modo poi di spiegarvi.

Il tutto innestato in “legni” che legni non sono, ma tutto tecnopolimero d’altissima qualità a partire dalla pala del calcio assemblata con calciolo in gomma con funzione shock absorber,  e dotata di sistema di sgancio/aggancio della cinghia rapido e istintivo, accoppiato a un poggiaguancia regolabile in alzo e deriva per qual si voglia tipo di customizzazione e modalità d’uso. Da quello rapido con mire ottiche, a quello mirato attraverso l’uso di sistemi di puntamento elettronico tipo Red Dot assemblabili nella bella slitta Picatinny proprietaria di serie.

Sino ad arrivare alla voluminosa ed elegante astina, dotata di interfaccia M-Lock per un eventuale montaggio di torce o sistemi di puntamento laser, sino ai bipiede per tiro mirato a lunga distanza (come abbiamo fatto noi in prova).

Pala e astina con inserti in vera pelle poi, che diventano iper-funzionali all’effetto del grip, con un plus di non poco conto nella tipologia specifica di arma d’ispirazione “apocalittica”: più la usi e la maneggi e la “rovini”, più l’aspetto dell’insieme diventa vissuto, quindi bello e perciò… fichissimo! E il cerchio che si chiude…

Prove al tiro con la carabina Boarbuster Apocalypse

Abbiamo provato la Pedersoli Boardbuster Apocalypse al coampo di tiro di Valle Duppo, sparando munizioni Hornady Lever Evolution calibro .45/70 con palla da 375 grani. 

Nel video abbiamo fatto un’estrema sintesi, nella realtà abbiamo sottoposto l’arma ad un vero e proprio stress test relativo alle sue capacità operative.

Quindi, ci siamo dedicati a 3 tipologie di prove estreme per saggiarne le capacità.

1) Tiro mirato a lunga distanza (per la tipologia d’arma e calibro, ovviamente), con varie serie di colpi esplosi fra i 100 e i 200 metri con arma equipaggiata con ottica a 4 ingrandimenti, bipiede e freno di bocca proprietario.

Tutti i colpi sparati in posizione sdraiata basso/alto di circa 30°/35°, ponderati ma in sequenze abbastanza rapide.

Risultato: possiamo dirlo? Quasi monotono! Con ogni colpo – dico ogni – che ha fatto suonare i gong di 20 cm. di diametro tranne un unico colpo che lo ha solo sfiorato un poco basso sulla sinistra per colpa mia sui 200 metri.

In poche parole: certo non è un’arma da sniper o da selezione estrema e raffinata su animali delicati come il capriolo, ma per certo una carabina precisissima sia per il calibro di riferimento .45/70 Gov. che in assoluto, e nonostante i soli 17 pollici di canna, ovvero 43,18 cm., “costretti” in questo caso a gestire vere e proprie “belve” come le ogive da 325 grandi delle Hornady Lever Evolution. Botte da orbi dal potere d’arresto impressionante (circa il quintuplo di qual si voglia palla asciutta del 12), capaci d’attingere bersagli di ogni dimensione con esito letale, a distanze assolutamente considerevoli.

Nota particolare: vuoi per il freno di bocca, vuoi per l’ergonomia dell’arma, vuoi per il bilanciamento, vuoi per il calciolo in gomma etc etc… Abbiamo constato un rinculo affatto punitivo, con anzi, una piacevolezza d’utilizzo davvero notevole.

2) Tiro in piedi a braccio libero a media distanza: qui, smontati bipiede, freno di bocca ed ottica, ed assemblato invece un classico RED DOT, abbiamo sgranato cartucce a simulare i tipici scenari di tiro di una battuta di caccia al cinghiale, alternando tiri sui 15/20 metri, con altri sui 30/35 e sui 50/60. Insomma, in piena dimensione “postarolo”.

Risultato: né più né meno tutto quello che già sapevamo della piattaforma Boarbuster. Ovvero, fluidità estrema del ciclo di riarmo e perfetta bilanciatura dell’insieme a garantire ingaggio istintivo e altrettali doppiaggi dei colpi sino alla ricerca di eventuali bersagli in più.

3) Tiro in piedi a braccio libero a corta e cortissima distanza: queste sessioni, le abbiamo fatte per simulare l’azione tipica di un canaio che intervenga sull’abbaio a fermo dei cani, o per proteggerli dall’attacco di un grosso verro. Il tutto, disassemblato anche il punto rosso, con l’uso delle semplici mire metalliche evidenziate da inserti in fibra ottica a contrasto.

Risultato: l’Apocalypse, grazie alla calciatura in tecno polimero, risulta arma bilanciatissima e dalla portabilità assoluta. Cosa che si traduce nel poter poi svolgere l’azione di tiro rapido con efficienza e precisione, il tutto con una facilità di puntamento impensabile in qualsiasi altra tipologia d’arma, grazie all’estrema compattezza dell’insieme.

In poche parole: abbiamo fatto sia io che Stefano sempre tre centri su tre tiri rapidi, sparando fra i 10-15 metri alto-basso (altezza di cinghiale).

Conclusioni sulla Pedersoli Boarbuster Apocalypse

Signore e signori, cacciatori e tiratori, cinghialai e appassionati di belle armi, ecco a voi un vero e proprio capolavoro di carabina a leva! Versatile e compatta, precisa e divertente, sicurissima ed efficiente. Originalissimo oggetto nel suo concept.

Uno di quelli che, in un mondo normale, dovrebbe stare sempre nel retro del nostro pick up con tutti i suoi accessori e un paio di scatole di munizioni, come affidabile compagno d’avventure e assicurazione sulla vita.

Una carabina che, in ogni caso, farà la gioia di chiunque decida di mettersela in armeria per poi farne uso intenso fra campi da tiro, boschi e foreste.

Perché bella e bella, ma l’Apocalypse è nata per questo: …sparare bene!!!


Per saperne di più, visitate il sito della Davide Pedersoli.