Tactical 73 TAC 9 NANO, il "black rifle" in 9x21

Tactical 73 è una giovane azienda italiana che nel giro di pochi anni si è costruita una rispettabile reputazione nell’allestimento di carabine e pistole dalla forte vocazione tattica. Tra le diverse varianti di black rifle in calibro .223 Remington nel catalogo dell’azienda, ne troviamo anche una appartenente alla specie delle Pistol Cartridge Carbine, ovvero carabine in calibro da pistola, la TAC 9, camerata in 9x21 e disponibile in versione standard con canna da 8 pollici (20,3 cm) o in versione Nano con canna da 5,5 pollici pari a 140 millimetri. È in quest’ultima versione che abbiamo provato in poligono questa interessante carabina.

Il TAC 9 Nano in pillole

Il TAC 9 è costruito su base AR15 utilizzando la migliore componentistica prodotta negli USA e parti originali. L’upper receiver prodotto dall’azienda americana Odin Works è specifico per il calibro 9, ed è abbinato a un lower receiver prodotto dalla stessa Tactical 73. Come la maggior parte delle PCC anche il TAC 9 ha una semplice e affidabile chiusura a massa. L’alimentazione avviene tramite caricatori compatibili Glock, di facilissima reperibilità.

G.B., © G.B.

Una vista ravvicinata permette di osservare il compensatore radiale Synergy della SLR Rifleworks, che a dirla tutta ci ha un po’ delusi.

La canna da 5,5 pollici della versione Nano è avvolta da un handguard di tipo Mlock della SLR Rifleworks e monta in volata un compensatore lineare della Syr Synergy. Anche la manetta di armamento è un prodotto SLR Rifleworks. Il calcio telescopico è prodotto dalla Odin Works e può essere esteso e regolato su diverse posizioni con estrema facilità. Il pacchetto di scatto è un Timney a singolo stadio, con peso di sgancio di 3 libbre, pari a 1360 grammi. L’impugnatura a pistola è una Magpul K2 nentre la sicura a leva è ambidestra.

Sulla volata della canna da 5,5 pollici è applicato un compensatore radiale Sinergy, sempre prodotto dalla SLR Rifleworks.

G.B., © G.B.

Il TAC 9 Nano con calcio ritratto è lungo 49,5 cm. Abbiamo montato sul nostro un punto rosso Aimpoint ACRO P1.

Una lunga slitta Picatinny occupa tutta la parte superiore dell’upper receiver e permette di montare organi di mira meccanici fissi o di tipo pieghevole (flip-up) oltre che un’ottica a punto rosso.

Abbiamo avuto la possibilità di provare il TAC 9 in versione Nano e non ce la siamo fatta scappare, anche perché nello stesso periodo avevamo disponibile  un collimatore a punto rosso Aimpoint ACRO P1 che sembra fatto apposta (in effetti lo è) per essere montato sulle carabine in calibro da pistola e sulle armi di tipo PDW. Come già avvenuto per la nostra prova della carabina POF 415 anche questa volta ci siamo avvalsi della preziosa collaborazione di Davide Cremaschi, tiratore e tecnico di secondo livello FITDS.

La prova a fuoco del TAC 9 Nano calibro 9x21

Per quanto riguarda il munizionamento, sono state allestite alcune ricariche con palle in lega IGF da 124 grani per provare il funzionamento dell’arma e un secondo lotto con palle GECO Hexagon da 124 grani, destinate al test della precisione. Il comportamento dell’arma allo sparo è docile ma non troppo, con sollecitazioni sulla mano e sulla spalla avvertibili, anche se perfettamente gestibili. La precisione è buona, considerando che la canna è lunga come quella di una pistola full size, o poco più. Come prevedibile la migliore rosata alla distanza di 18 metri è stata ottenuta con le munizioni ricaricate con palla GECO Hexagon da 124 grani, mentre quelle allestite con palla IGF in lega sono state più erratiche. Un grosso difetto manifestatosi con le palle IGF durante il nostro test è stata una fastidiosa fumosità allo sparo, probabilmente dovuta al tipo di grasso usato per ingrassarle. A parte questo la TAC 9 Nano ha sempre funzionato in maniera impeccabile senza alcun inceppamento.

Non ci resta quindi che invitarvi a guardare il video dove troverete tante altre informazioni. Buona visione!

Video: Tactical 73 TAC 9 NANO, prova in poligono

Scheda tecnica del Tactical 73 TAC 9 NANO