Nove domande a Barbara Mazzali

Barbara, tu sei già molto conosciuta tra i cacciatori, ora è il momento di farti conoscere anche dagli appassionati di armi. Presentati brevemente....

Ho 48 anni, sono mantovana, figlia di armiere e cacciatore. Sono un libero professionista, consulente nel settore della sicurezza e consulente parlamentare al Senato della Repubblica. Legata al territorio e alle sue tradizioni, sono appassionata dell’arte venatoria, delle armi e del tiro sportivo (trap e percorso di caccia).

Barbara Mazzali al tiro
Barbara Mazzali si propone di difendere i diritti di cacciatori e tiratori.

Perché secondo te non si è mai riusciti a far unire cacciatori e tiratori per fare un fronte comune in difesa delle armi?


È una bella domanda, spesso me la sono posta anch’io. Vedo molte categorie che, al contrario di noi tiratori e cacciatori, si uniscono, fanno lobby e squadra come gli animal-ambientalisti, che nonostante le molte sigle, quando devono ottenere qualcosa sono sempre uniti.

È una necessità che si dovrà affrontare e risolvere in quanto abbiamo una gran parte dell’opinione pubblica contro. Le troppe frammentazioni e specializzazioni non agevolano questo percorso che ormai è diventato una priorità.

In Italia ci sono decine di associazioni venatorie spesso e volentieri rivali, siamo forse l’unico paese dove c'è una Federazione per il Tiro a Volo e una per il Tiro a segno... Fa davvero bene tutta questa frammentazione?


Naturalmente no. Dovremmo prendere esempio dalla Francia e da altri Paesi europei dove questi problemi non esistono, in particolare i cugini cacciatori transalpini godono di considerazione ed hanno un loro Partito denominato “Chasse, Peche et traditions”.

Manifesto elettorale Barbara Mazzali
Il manifesto elettorale di Barbara Mazzali.

In quale lista elettorale ti presenterai?

Mi presento come indipendente nella Lista di Fratelli d’Italia alle Regionali della Lombardia, nel Collegio di Bergamo. 

Per inciso Fratelli d’Italia è stato l’unico Partito politico che ci ha offerto, come categoria, spazio nelle proprie liste senza pretendere il tesseramento o militanza al Partito. Un atto di stima e fiducia verso una categoria di cittadini onesti, titolari di porto d’armi quindi con una fedina penale pulita. Queste non sono solo mie parole ma quelle di Giorgia Meloni, quando la incontrai l’estate scorsa a Lodi insieme ad altri amici cacciatori/tiratori.

Quando sarai eletta quale sarà il tuo primo atto in difesa del mondo della caccia e delle armi?


L’importante è farcela, essere eletta, nonostante la strada sia in salita. Qualora venissi eletta, vorrei costituire un punto di riferimento in Lombardia per le nostre categorie che per troppi anni sono state solo un bacino di voti o niente più. 

L’obiettivo è ridare considerazione e dignità ai cacciatori ai tiratori in tutte le sue specializzazioni. Ovviamente rientrano nelle categorie da tutelare anche i collezionisti e appassionati di armi corte, lunghe e rigate. Vorrei portare avanti disegni di Legge Regionali che semplifichino la burocrazia e che tengano conto delle esigenze del mondo degli armieri e dei cacciatori e di tutte le nostre categorie.

Barbara Mazzali e Stefano Pedersoli
Barbara Mazzali esamina un fucile ad avancarica con la guida di Stefano Pedersoli della omonima azienda.
Barbara Mazzali e Emanuele Piotti
Barbara Mazzali frequenta regolarmente le aziende della Val Trompia, qui è con Emanuele Piotti della Fratelli Piotti.

Secondo te perché i governanti d’Europa (che non escono mai di casa senza scorta armata) sono così fortemente contrari alle armi possedute legalmente?

Sarò diretta, senza giri di parole: sta maturando nel nostro Paese la consapevolezza che vi sia la necessità di aumentare la sicurezza del cittadino sotto vari aspetti, in particolare l’esigenza di una radicale modifica della Legge sulla “legittima difesa”.

Assistiamo a dei fatti dove chi è vittima e reagisce, d’ufficio viene iscritto nel “registro degli indagati”, per non parlare del paradosso dei risarcimenti chiesti dai familiari dei rapinatori che si costituiscono parte civile chiedendo risarcimenti di decine di migliaia di euro a coloro che non hanno fatto altro che tutelare la loro proprietà privata e l’incolumità dei propri familiari.

Bisogna prenderne atto e legiferare di conseguenza, basta con questo eccessivo garantismo e buonismo di facciata. 

Il detentore di armi non è da discriminare tanto meno da penalizzare.  

Chi possiede un’arma non è un violento ma è solo un onesto cittadino dalla fedina penale illibata che decide di avere uno strumento per la sua legittima difesa, ripeto c’è differenza tra offesa e difesa. 

Io ho grande rispetto delle armi e le uso con la consapevolezza e l’intelligenza di chi ne riconosce anche la delicatezza. 

Quindi con buonsenso. Oggi le armi sono delle vere e proprie opere d’arte di tecnica e meccanica, alcune sono veri e propri capolavori e rappresentano l’eccellenza della produzione armiera del nostro Paese. Tutto questo va tutelato protetto e sopratutto valorizzato. Un patrimonio da accompagnare e di cui andar orgogliosi. La nostra Val Trompia deve ritornare a splendere per eccellenza e alta qualità.

Barbara Mazzali e Andrea Aromatico
Barbara Mazzali, qui con Andrea Aromatico sarà presente a HIT Show.

Come vedi la deriva animalista presa da Forza Italia e soprattutto personalmente da Silvio Berlusconi? Dal momento che sono vostri alleati alle prossime elezioni, non credi che questo potrà creare dei conflitti all'interno della coalizione?


Il Berlusconi animalista con la sua scelta tradisce di fatto una fascia di elettorato fidelizzato per avventurarsi in una deriva che non gli porterà alcun beneficio. 

Come sostiene un mio caro amico: “I cacciatori e i tiratori votano, gli animali no”. 

Sempre che la Signora Brambilla non riesca a modificare la Costituzione in tal senso...  Non posso tollerare chi mette al centro l’animale rispetto all’uomo, alla famiglia ed ai suoi valori. La leva principale che mi ha convinta a scendere in campo è proprio questa e posso pubblicamente affermare di essere a tutti gli effetti l’antitesi del “Brambilla pensiero”. Vorrei poterla incontrare in un dibattito pubblico ove potermi confrontare a viso aperto.

Difendere la caccia e le armi sportive significa anche e soprattutto difendere il posto di lavoro di tanti cittadini italiani (e non solo). Secondo te le associazioni del settore (Conarmi, Anpam ecc) fanno tutto quello che possono o dovrebbero fare di più?


È nota la mia amicizia con gli armieri della Val Trompia, ne vado fiera perché so che essi con il loro lavoro offrono occupazione e prestigio del nostro Paese all’Estero. Lo testimoniano i dati relativi all’export con percentuali da capogiro. Dietro la caccia e le armi sportive vi sono infatti decine di migliaia di posti di lavoro dell’indotto da essi generati. Oltre un punto di PIL la dice lunga. Va da sé che come nella caccia è così anche nelle armi: “Uniti si vince”.

Sarai presente alla fiera HIT Show di Vicenza?


Certamente, ci sarò e verrò a trovarvi al vostro stand per incontrare la redazione di all4shooters e gli appassionati.


Benissimo, a presto allora!