Davide Canella, il fotografo di wargame

Foto scattata durante la Mil-Sim
Nella tenda del colonnello, foto scattata durante la Mil-Sim “Operazione River Raider”

Operazione River Raider, è una gara di softair Mil-Sim rievocativa di 24 ore, organizzata per la prima volta a luglio di quest’anno in Val Borbera (Al) da Paolo Di Cara, da diversi anni appassionato softgunner e reenactor della Guerra del Vietnam. 

La Mil-Sim prevedeva l'esecuzione di diverse missioni interattive da parte delle fazioni contrapposte: U.S. Army e Vietcong/NVA. In una vasta area adiacente il torrente Borbera, in frazione Borghetto, preparata accuratamente per tempo dagli organizzatori con bunker, trappole esplosive e i due HQ ben fortificati, si è svolta così una giocata veramente emozionante che ha coinvolto diversi club di softair provenienti da tutta Italia.

Davide Canella in azione
Non è il soldato Joker, ma Davide Canella in azione, con una impeccabile tenuta da Marines.  

All'evento era presente anche un fotografo molto particolare, che avevamo conosciuto qualche mese prima a Militalia, e che ha attratto la nostra attenzione per il suo stile. 

Chiacchierando di macchine fotografiche abbiamo così scoperto che Davide Canella, così si chiama, è una sorta di “viaggiatore del tempo” della fotografia. 

Ama infatti scattare immagini di wargame (ma non solo) con macchine fotografiche d'epoca a pellicola. Le immagini che corredano questo articolo si riferiscono proprio all'evento River Raider.

Ciao Davide, raccontaci qualche informazione biografica su di te...

Sono nato nel 1999 a Busto Arsizio e ho frequentato il liceo scientifico diplomandomi nel 2018, da un anno frequento l’istituto Bauer di Milano dove studio fotografia.

Come ti sei avvicinato al mondo della fotografia, e in particolare a quella analogica?

Foto in pellicola
Un'altra foto scattata rigorosamente in pellicola da Davide Canella.

Mi sono avvicinato al mondo della fotografia dall'estate 2017, mi è sempre piaciuto disegnare ma soprattutto mi è sempre piaciuto il cinema, specialmente d’epoca, indeciso se intraprendere la vita militare o sognare una carriera da attore, quando vidi per la prima volta il film “Life” del 2015 di Anton Corbjin, che parlava del primo servizio fotografico di Dennis Stock (fotografo della leggendaria agenzia Magnum) a James Dean, mio idolo. 

Capii vedendo quel film che non volevo più essere James Dean, ma Dennis Stock. 

Fortuna volle che un mio grandissimo amico, venuto a sapere della mia neonata passione, mi regalò il corredo fotografico appartenuto a suo nonno, fotografo negli anni 70: una Nikon Nikkormatt prima serie con corredo lenti e borsa in pelle nera, bellissima. 

Andai a prendere un rullino e chiesi al fotografo come funzionasse quel marchingegno a me sconosciuto, un po’ di fretta mi diede un Kodak colorplus e mi spiego come funzionava l’esposimetro, ed iniziai. 

Fu la mia fortuna iniziare a rullino, perché con la paghetta dell’epoca scattare voleva dire rinunciare alle prime sigarette e agli sprechi, ogni scatto doveva essere pensato, la presi come sfida e mi innamorai.

Quali sono i tuoi fotografi preferiti?

Campo base operazione River Rider
Il campo base della fazione USA, durante l' Operazione River Rider.

Dennis Stock ovviamente, Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, Doisneau, Lynch, Scianna, ed un elenco interminabile che prenderebbe almeno quattro paragrafi!

Quali attrezzatura usi per i tuoi reportage sul mondo del wargame?

Per i miei reportage di wargame utilizzo tuttora la mia Nikkormatt come feci per River Raider, ambientato in Vietnam appunto, ma possiedo una Canon digitale che uso raramente ed una Leica IIIC degli anni 40, per le occasioni speciali. Ho anche una reflex biottica Lubitel formato 6x6.

Quali sono le differenze principali tra lo scattare con una reflex a pellicola e una digitale?

Foto Special Forces
Special Forces, una pattuglia di Recon Marines all'Operazione River Rider 2019.

Scattare a pellicola è ben differente che scattare in digitale, ha i suoi impacci, non si hanno anteprime fin quando non si sviluppa, i rullini sono da Massimo 36 scatti, 12 quando uso il medio formato, e non mi permettono di eliminare difetti o dettagli che non mi piacciono, ma hanno un altro decisamente un altro sapore. Danno tutt’altra soddisfazione decisamente.

Quali sono le fasi della fotografia analogica che ti piacciono di più? E quali le più problematiche?

La fase della fotografia analogica che più adoro è la stampa, scendere in camera oscura, accendere le luci rosse, mettere il giusto jazz e mettere mano ai negativi. La parte problematica è quando uso carte fotografiche d’epoca, che mi prendono più tempo del solito, ma ripagano con una resa da macchina del tempo

USMC sotto il fuoco nemico
USMC sotto il fuoco nemico. Per questo scatto Canella ha usato una fotocamera digitale.

Che differenze ci sono, a livello fotografico tra wargame e reenactment?

Fra reenactment e wargame le differenze sostanziali stanno principalmente nel realismo dello sporco, che in una rievocazione non c’è mai, specialmente nelle immagini statiche, il che mi rende più difficile far sembrare realistiche le foto. Nel wargame, essendoci una parte dinamica, tendenzialmente la gente si sporca e suda, come succede quando vola il piombo, rendendo le foto più realistiche. A livello di inquadrature, il lavoro rimane praticamente lo stesso ma nel wargame viene facilitato dal fatto che anche l’attrezzatura fotografica è a rischio, costringendoti a fare inquadrature già più realistiche in sé, facendo posare molto di meno il soggetto.

Che consigli daresti a un ragazzo che volesse dedicarsi alla carriera di fotografo?

Foto scattata con polaroid
Tactical Seal Team, foto scattata con apparecchiatura Polaroid d'epoca.

I consigli che si potrebbero dare sono infiniti, ma di fatto è una questione puramente soggettiva: l’importante è trovare un proprio stile e studiare la fotografia, e la storia della fotografia. Fotografando bisogna sempre pensare che quello che si fa qualcuno lo avrà già fatto in qualche modo, quindi bisogna sempre ragionare sulla questione dell’originalità e del plagio, o il tributo. L’unico consiglio veramente utile, nel campo del reenactment/wargame è di non post-produrre pesantemente le foto! Piuttosto scattate a rullino, neanche le foto della grande guerra erano bruciate ai bordi o ingiallite in certi modi che si vedono ogni tanto in giro..

Viviamo in un mondo ossessionato dalle immagini in diretta prodotte con gli smartphone, pensi che ci sia ancora spazio per un fotogiornalismo di qualità?

Nel fotogiornalismo di qualità ci spero! Spero davvero che possa succedere ancora, ma l’andazzo recente, non mi fa pensare troppo in positivo...

Quali sono, a breve termine, i tuoi prossimi progetti legati al wargame?

Per i prossimi progetti legati al wargame, aspetto il continuo di River Raider!


Per saperne di più su Davide Canella: https://www.facebook.com/davide.canella.566