Cinema: American Sniper

Il soggetto 


Premettiamo che questo articolo contiene spoilers, ovvero notizie che potrebbero rovinare il gusto di vedere "American sniper" un film che è anni luce lontano e davanti a "Jarhead" di Sam Mendes con Jake Gyllenhaal, il film più recente (uscito nel 2005) sull’impiego degli snipers team durante la Prima Guerra del Golfo. Troppo goliardico e superficiale, “testa a barattolo” (appunto Jarhead, come vengono definiti i marines) aveva sentenziato la fine della figura dello sniper in un contesto bellico quale quello caratterizzante l’Operazione Desert Storm (1990-91).

E in effetti il film corrispondeva alla realtà tattica sul campo di quell’epoca. Nelle sterminate distese di sabbia kuwatiane aerei e razzi si dimostravano molto più rapidi nel raggiungere ed eliminare l’obiettivo di quanto potessero fare un tiratore e il suo spotter per portarsi in posizione e procedere, seppure addestratissimi ed equipaggiati con i migliori fucili di precisione. Guerra ipertecnologica, nella quale il ruolo umano sul campo era volutamente limitato, per contenere le perdite.

American Sniper
Bradley Cooper a colloquio con il regista Clint Eastwood durante le riprese del film

Poi le cose sono cambiate. L’intervento in Afghanistan (Operazione Enduring Freedom) nel 2001 e la seconda Guerra del Golfo (2003), hanno trasformato le operazioni di vasta scala, tese ad eliminare un esercito nemico, che fosse quello iracheno o quello dei talebani, in un estenuante controllo delle aree urbane fortemente infiltrate da terroristi che hanno iniziato una guerriglia, ancora in corso, fatta di attentati nei confronti delle forze della coalizione. 

In questo contesto di scontro casa per casa, vicolo per vicolo, di pattugliamento e di conseguente difesa delle proprie truppe impiegate sul campo con compiti sempre più di polizia urbana, la figura del cecchino ha ritrovato tutta la sua efficacia operativa sul campo. 

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Molte le scene del film dove si può apprezzare in primo piano l’equipaggiamento personale in dotazione agli U.S. Navy SEAls ma anche ad altri reparti operativi in Iraq

Tecnicamente il film è tutto qui, con il protagonista Chris Kyle, un tiratore scelto dei U.S. Navy SEAls, divenuto in azione lo sniper con il numero maggiore di abbattimenti delle forze statunitensi (255 dichiarati di cui 160 confermati), impegnato nella impari lotta di voler proteggere sempre ed ovunque dai tetti delle assolate case irachene ogni pattuglia che esce in esplorazione in città. 

Ovviamente c’è dell’altro nella pellicola di Eastwood, ma il giudizio sulla figura tutta d’un pezzo di Chris e la sua vita privata sempre più in bilico tra essere un militare americano, convinto dei suoi valori a tal punto da eliminare anche dei bambini se questi costituiscono un pericolo per i compagni giù in strada e un padre che deve sforzarsi di rientrare nella tranquilla quotidianità americana di tutti i giorni, lo lasciamo a voi se andrete a vedere il film o se l’avete già visto.

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Un RPG-7 in mano ad un adolescente. La guerra in Iraq e in Afghanistan si è combattuta senza esclusione di colpi. Il film lo testimonia molto crudamente

La pellicola scorre così tra gli orrori di una guerra in cui Chris sembra muoversi più a suo agio rispetto a quando deve tenere in braccio suo figlio o presenziare ad un tranquillo barbecue, organizzato dalla moglie con i vicini di casa e i momenti di finto relax domestico. 

Eppure questa infallibile macchina da guerra, prima di entrare quasi per caso nei SEALs, era un ragazzone texano abbastanza immaturo, un cowboy che ancora non aveva deciso bene cosa fare nella vita come ce lo mostra Clint nelle scene iniziali del film.

Poi, colpito profondamente dagli attentati alle ambasciate americane di Kenya e Tanzania del 1998, un attacco alle rappresentanze del suo paese, lo stesso che il padre gli aveva insegnato ad amare in un contesto famigliare in cui i valori come da tradizione americana sono “Dio” e la “Patria”, Kyle dà una svolta alla sua vita entrando in un ufficio di reclutamento.

Inizia una nuova dimensione esistenziale in cui Chris troverà dei compagni, i commilitoni, e una casa, l’esercito ma soprattutto una missione: sfruttare il suo innato talento di tiratore, che da bambino aveva scoperto andando a caccia con il padre ma di cui si era dimenticato, per combattere i cattivi: “i terroristi” per cui ora diventerà un incubo soprannominato “Shaitan al Ramadi”, cioè "il diavolo di Ramadi". Nel frattempo però Kyle incontra anche la donna della sua vita da cui ha due figli che vede nei periodi sempre troppo brevi di licenza, quando è di ritorno dai lunghissimi turni in Iraq.

American Sniper - Trailer italiano HD

American Sniper 
Chris Kyle con la moglie. Clint Eastwood alterna in un continuo crescendo durante tutto il film le scene operative al fronte con quelle dedicate agli affetti in patria del tiratore scelto

Proprio le esigenze famigliari con il passare degli anni, iniziano inevitabilmente a venire in contrasto con una vita, quella militare, che Chris si ostina a non voler abbandonare pur avendo dato già tanto al suo paese; sempre generosamente in prima linea e sempre miracolosamente illeso, mentre molti dei suoi compagni rimangono uccisi o mutilati. 

Alla fine il momento esistenziale più difficile viene superato con l’abbandono della divisa a favore di un nuovo ritrovato ruolo nella vita quotidiana, quello di aiutare i reduci mutilati a tornare a sentirsi uomini completi nell’unico modo possibile a Kyle: insegnandogli a sparare nei poligoni.

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Uno sniper team è a tutti gli effetti un unità militare, anche se costituita in genere solo da due soldati (lo sniper e lo spotter)

Armi individuali lunghe 


Il film inizia in piena missione operativa con Chris Kyle appostato su di un tetto in un agglomerato urbano iracheno. Imbraccia un Mc MIillan TAC 338, considerato da molti operatori il fucile sniper per eccellenza in calibro .338 Lapua Magnum, e in forza a diversi corpi d’élite del mondo, tra i quali appunto i Navy SEALs. 

È una carabina bolt action dotata di ammortizzatore di rinculo, con ottica Leupold Mark 4 8.5-25x50mm M1 Mil Dot e bipiede Harris. La distanza utile di tiro è di 1600 m. Nel suo primo turno di impiego in Iraq Kyle adotta però un SOCOM Mk. 13 Mod. 5, altro bolt action da cecchino in uso nei U.S Navy SEALs e in altre unità adibite alle operazioni speciali. Il fucile si basa sulla “Remington 700 long action” ed è in calibro .300 Winchester Magnum. L'arma è dotata di calciatura Accuracy International, ottica Nightforce NXS e bipede Harris.  

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Lo M40A1. Nel film viene ampiamente impiegato per le scene di addestramento di Chris nei Navy SEAls e nella versione M40A3 da lui poi utilizzata sul campo di battaglia

Il Remington M40A1 7.62x51mm NAT0 è un fucile di precisione attualmente utilizzato dallo United States Marine Corps. 

Dopo la Guerra del Vietnam dal modello M40 A1 si è passati all’attuale M40A3, sostituendo l’originale calcio in legno, con uno in fibra di vetro e il cannocchiale Redfield 3-9x40 con l'Unertl MST-100 10x42. 

È dotato di caricatore estraibile da 5 colpi, cadenza di tiro 10-12 colpi al minuto. Tiro utile 800 metri. Nel film viene ampiamente impiegato per le scene di addestramento dei Navy SEAls e nella versione M40A3 da Chris sul campo di battaglia. 

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Nella scena una delle innumerevoli operazioni di polizia in cui ormai da anni le campagne militari, lanciate a suo tempo dagli USA e dalle forze della coalizione in Iraq e Afghanistan, si sono purtroppo impantanate con il loro continuo tributo di morti e feriti

L’originario M40A1, tra l’altro, per quanto riguarda il grande schermo è anche l’arma preferita da Tom Berenger (alias sergente Thomas Beckett dei tiratori del Corpo dei Marines) in "Sniper" del 1993. 

Passando nel settore dei semiautomatici, sia il protagonista che i suoi compagni imbracciano durante le operazioni di controllo delle abitazioni irachene più volte l’SR-25 o Stoner Rifle 25 (dal nome del suo ideatore) in calibro 7,62×51mm NATO, fabbricato dalla Knight's Armament Company. 

Le parti che compongono l'SR-25 sono intercambiabili per il 60% con quelle dell'AR-15 e dell'M16. Il margine di errore è di 13mm su un obiettivo distante 100m. 

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Una delle scene in fase di ripresa, con l'attore Bradley Cooper al tiro con un fucile MK12 SPR

L’MK12 SPR (special purpose rifle) è un altro fucile utilizzato da Kyle con livrea mimetica Tan (color sabbia-kaki), bipede Harris, caricatore da 30 colpi e ottica Leupold Mark 4. 

L’arma era nata dall’esigenza dell’USS SOCOM di adottare un fucile da fornire ai tiratori scelti (marksman) delle forze speciali basato sulla piattaforma AR15\M16 camerato nel calibro standard NATO 5,56x45mm. 

Questo perché le forze speciali di esercito e marina lamentavano una scarsa precisione delle carabine M4 oltre una certa distanza (sopra i 300 metri), problema dovuto in primo luogo alla canna utilizzata, troppo corta. 

La canna impiegata dal MK12, una heavy barrel match grade più lunga, abbinata alla nuova munizione MK262 OTM risolse questo problema, consentendo tiri fino a 550\600 metri con una precisione più che accettabile. 

Il battesimo del fuoco per questo sistema d’arma fu negli immensi spazi dell’Afghanistan nel 2001. Con l’utilizzo di munizioni ancora più performanti si ottennero centri a 1000\1500 metri. Il MK12 mod.o\SPR venne impiegato frequentemente dagli operatori anche nel teatro iracheno.

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Nella scena una delle innumerevoli operazioni di polizia in, in cui ormai da anni le campagne militari, lanciate a suo tempo dagli USA e dalle forze della coalizione in Iraq e Afghanistan, si sono purtroppo impantanate con il loro continuo tributo di morti e feriti

L’M16 A4 quarta versione prodotta della Colt del famoso fucile d’assalto, impiegato per la prima volta in Vietnam negli anni ’60, è largamente visibile nelle spedizioni di pattugliamento dei militari USA proposte nel film. Nota realistica dato il suo ampio impiego sia in Afghanistan sia in Iraq. Il modello A4 registra nuovamente il gruppo di fuoco a raffica di 3 colpi (max 700-900 colpi al minuto), oltre a sicura e colpo singolo semiautomatico. 

Come da tradizione progettuale mantiene il sistema a presa di gas con otturatore rotante. La canna del fucile è internamente cromata.

L'arma si smonta rapidamente senza la necessità di attrezzi speciali. L’M16A4 spara proiettili 5,56x45 millimetri standard NATO per una portata effettiva di 550 metri. Oltre a cannocchiali e ottiche, gli utenti possono anche attaccare una maniglia sulla slitta superiore. Sul lato inferiore, l’M16A4 è invece compatibile con un lanciagranate M203 per granate da 40mm.  

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Il duro addestramento sostenuto da Chris Kyle negli U.S. Navy SEAls

Molto impiegati da Kyle e compagni sono anche i MK 18 Mod. CQB carabine, M4 a canna corta in 5.56x45mm. 

Come è ovvio che sia, il realismo Eastwoodiano riguarda anche le armi imbracciate dal nemico. 

Ecco quindi che Mustapha, il cecchino iracheno antagonista di Chris, è rigorosamente armato con un PSL, con un SVD Dragunov e con un fucile Tabuk di produzione locale nelle varie scene di conflitto a fuoco e di cecchinaggio in cui è coinvolto. 

Il primo, Puşcă Semiautomată cu Lunetă, (fucile semiautomatico con ottica) è un fucile di precisione di fabbricazione rumena molto simile in apparenza al più famoso Dragunov russo, entrato in servizio negli anni ’70.

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Mustapha, il cecchino iracheno antagonista di Chris, è rigorosamente armato con un PSL, con un SVD Dragunov e con un Tabuk nelle varie scene di conflitto a fuoco e di cecchinaggio in cui è coinvolto

L'ottica del PSL è fabbricato dalla I.O.R. di Bucarest che produce ottiche sin dal 1936. Il tiro utile è fino a 1300 metri, il caricatore ha una capienza di 10 colpi. Ce ne sono molti in giro in Iraq tutt’oggi. 

Chi non ha mai sentito parlare del Dragunov Snayperskaya Vintovka Dragunov (SVD), alla lettera “fucile di precisione Dragunov”? 

È un semiautomatico sovietico camerato per il 7,62×54mm R, alimentato tramite caricatore ricurvo bifilare da 10 colpi.

SVD Dragunov
Fucile da tiratore scelto SVD Dragunov in calibro 7.62x54r

Originariamente fu concepito non per equipaggiare soldati altamente specializzati ma come arma di supporto per la fanteria che con l’adozione dei fucili d’assalto (adatti a scontri su breve e media distanza) aveva perso invece la possibilità di ingaggio su lunga distanza. 

Ecco perché in ogni plotone degli eserciti del Patto di Varsavia, era presente almeno un tiratore armato di Dragunov. 

Il fucile è dotato (di fabbrica) di un’ottica a sgancio rapido PSO-1 e di un'astina e calcio in legno traforati, su cui è possibile installare un supporto per l’appoggio della guancia, che deve essere rimosso per mirare agevolmente con i sistemi metallici. Sugli ingaggi a distanze superiori ai 600 m e fino ai 1.300 m l’arma risulta letale solo se imbracciata da un tiratore esperto.

Il Tabuk Sniper Rifle è un fucile di precisione, semiautomatico di fabbricazione irachena camerato in 7.62x39mm. Ha parti in comune sia con la famiglia dei fucili Zastava M70 e M72 sia con l’AK47. Prodotto fino all'invasione americana è stato ampiamente utilizzato come un fucile da tiratore scelto sia dall’esercito regolare iracheno, sia dai ribelli e dai miliziani successivamente alle due guerre del Golfo. 

Mitragliatici leggere e pesanti 


Fanno la loro comparsa sul set anche le mitragliatrici leggere Mk 48 Mod 0 che è la variante 7.62x51mm della Mk 46 Mod 0. Questa versione non è stata più fabbricata a favore della messa in produzione della Mk 48 Mod; 1a M249 SAW e la M240 Bravo.

Browning GAU-16/A
Una mitragliatrice pesante Browning GAU-16/A in azione di fuoco da un UH-1N Marine Huey

Per le mitragliatrici pesanti abbiamo le Browning M2HB, che si vedono montate sugli M113 e sugli M1A1 Abrams; la Browning GAU-16/A cha fa fuoco da un elicottero, per la precisione un UH-1N Marine Huey, e una M197 Vulcan ben visibile sul muso di un USMC AH-1W Super Cobra. 

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La pistola SIG-Sauer P226 infilata nella tasca frontale del giubbotto antiproiettile del Capitano Martens in una scena del film

Armi individuali corte 


Qualche inesattezza c'è invece tra le armi corte. 

Se infatti il Capitano Martens ha infilata nel tascone frontale del giubbotto antiproiettile, pronta all’uso, una pistola SIG-Sauer P226, assetto da guerra non proprio da regolamento ma sicuramente indice di esperienza sul campo, la stessa arma per tutto il film viene fatta portare con fondina legata alla coscia destra anche a Chris Kyle. 

Nella realtà Kyle ha utilizzato una Springfield TRP Operator 1911 e successivamente è passato alla SIG-Sauer P220 .45 ACP. 

Uniformi e dotazioni individuali 


Molto realistica la ricostruzione delle dotazioni individuali sia degli operatori Navy SEALs sia degli elementi appartenenti all’USMC. 

In particolare il disegno del camouflage delle tenute da combattimento è storicamente aggiornato via via che Kyle partecipa ai vari turni di missione in Iraq, dimostrando anche nei minimi dettagli la più assoluta fedeltà storica della ricostruzione voluta nel film da Eastwood.

Curiosità: la granata anticarro in mano al ragazzino iracheno


Nella cruda scena iniziale del film, quando Kyle inquadra nel cannocchiale un ragazzino iracheno che si sta minacciosamente avvicinando ad un drappello di militari americani in esplorazione, ai quali da un tetto è chiamato a fare da copertura, l’ordigno che l’adolescente vuole scagliare, una volta a portata di tiro, è una granata anticarro di fabbricazione sovietica della serie RKG 3.

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Le granate anticarro di fabbricazione sovietica della serie RKG 3, come quella affidata al bambino iracheno nella scena iniziale del film, sono state impiegate massicciamente dalla Guerriglia in Iraq, soprattutto contro gli Humvees ma anche contro altri veicoli ruotati e cingolati della Coalizione

Se oggigiorno le granate anticarro propriamente dette sono considerate armi pressoché obsolete, in quanto le armi anticarro portatili sono ormai quasi esclusivamente auto-propulse (razzi o missili), tuttavia la Guerriglia in Iraq ha registrato un massiccio impiego di questo tipo di granata soprattutto contro gli Humvee ma anche contro altri veicoli ruotati e cingolati della Coalizione. 

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Uno sniper team è a tutti gli effetti un'unità militare, anche se costituita in genere solo da due soldati (lo sniper e lo spotter)

Lo sniper team e lo spotter 


Uno sniper team è a tutti gli effetti un unità militare, anche se costituita in genere solo da due soldati (lo sniper e lo spotter); entrambi gli operatori sono dei tiratori scelti, ma si alternano nei due ruoli. 

Questo serve da una parte a non affaticare gli occhi dello spotter, dall’altra a liberare le braccia del tiratore spesso costretto a mantenere il suo fucile in posizione di "approntamento" per lunghi periodi di tempo. 

Lo spotter è chiamato a osservare il terreno circostante attraverso lo "spotting scope" ovvero un cannocchiale ad alto ingrandimento, cercando di localizzare il bersaglio e indicando al tiratore velocità e direzione del vento; a lui sono affidate anche le comunicazioni via radio. Non ultimo lo spotter deve con il suo fucile d’assalto difendere il perimetro dell’appostamento da eventuali incursioni nemiche. 

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Il duro addestramento sostenuto da Chris Kyle negli U.S. Navy SEAls

La preparazione dell'attore  Bradley Cooper 


L'attore Bradley Cooper, che interpreta Chris Kyle, in varie interviste ha accennato a come abbia dovuto allenarsi con i Navy SEALs, per acquisire quella naturalezza nel maneggiare i vari tipi di armi tipica di un vero professionista. 

Non solo, essendo di corporatura meno robusta rispetto a Kyle, ha dovuto rivolgersi ad un nutrizionista per acquisire la massa muscolare del personaggio che doveva interpretare.  Ben 18 kg in più rispetto al peso forma dell’attore, raggiunti con una dieta che prevedeva un pasto ogni 55 minuti per arrivare ad assumere 8.000 calorie quotidiane, oltre naturalmente ad un allenamento muscolare sostenuto per 4 ore al giorno per diversi mesi. Alla base di tutto poi lo studio dei filmati originari dove appariva Chris. 

I cecchini più famosi. Kyle è stato veramente il migliore? 


È difficile nel campo dei tiratori scelti stabilire chi sia stato il migliore di tutti tempi. Su quale base dobbiamo giudicare? Sulla quantità di colpi messi a segno o sulla maggior distanza del bersaglio? E poi quanto contano gli abbattimenti non confermati, visto che già quelli confermati possono essere “di parte”, data la oggettiva difficoltà di verifica in un contesto bellico operativo nel quale l’obiettivo colpito si trova a chilometri di distanza e spesso in pieno settore nemico? E ancora, quanto conta la tecnologia? La storia militare infatti narra di cecchini con ottiche primitive che nel passato in proporzione hanno messo a segno più colpi e a maggior distanza.

Per quanto riguarda il numero di abbattimenti se è vero che il "Diavolo di Ramadi" come era stato soprannominato, è stato sicuramente il cecchino più letale delle forze statunitensi (avendo battuto il record di A. F. Waldron - 9th Infantry Division - 109 abbattimenti confermati in Vietnam e di Charles ‘Chuck’ Mawhinney dei Marines,103 nemici uccisi) nel confronto con “mostri sacri” quali il tiratore finlandese Simo Häyhä, detto la “morte bianca”, per la sua capacità di mimetizzarsi nella neve, che nella guerra russo finlandese degli anni 40 mise a segno 705 abbattimenti confermati (505 con fucile, 200 con fucile mitragliatore) o con Vasilij Grigor'evič Zajcev, l’eroe sovietico di Stalingrado, con all’attivo confermate 242 uccisioni ma pure con Lyudmila Pavlichenko tiratrice russa, meno celebrata, ma con ancora più abbattimenti, 309 per l’esattezza, confermati, il pur micidiale Kyle recita un ruolo quasi da comparsa, sempre basandosi e fidandosi sui dati forniti dai vari eserciti di appartenenza dei singoli tiratori.

Se poi passiamo alla valutazione del tiratore in base alla distanza del bersaglio scopriamo che, al di là di alcune leggende pompate soprattutto su Internet, ad oggi il più lungo tiro dalla distanza della storia è stato messo a segno nel 2002 durante l’Operazione Anaconda nel Sud dell'Afghanistan. 

Il caporale Rob Furlong del Princess Patricia's Canadian Light Infantry colpì con il suo Mc Millan TAC-50 alimentato da proiettili A-MAX, l'autista talebano di un camion di rifornimenti alla distanza accertata di 2430 metri. 

Il miglior tiro di Kyle sembra sia invece avvenuto nel 2008 a Sadr City, un distretto suburbano di Baghdad, da una distanza di appena (si fa per dire) 1,9 km; notizia che tra l’altro l’esercito non ha mai confermato ufficialmente. 

Locandina American Sniper
Locandina del film American Sniper

Scheda del film

Titolo: American Sniper 

Regia: Clint Eastwood.  

Interpreti: Bradley Cooper, Sienna Miller, Jake McDorman, Luke Grimes,  

Genere: Guerra, azione 

Durata: 134 min 

Distribuzione: Warner Bros 

Il film è liberamente tratto dal libro autobiografico di Chris Kyle (scritto insieme a Scott McEwan e Jim DeFelic), intitolato American Sniper: The Autobiography of the Most Lethal Sniper in U.S. Military History. 

Sito ufficiale