Una brutta superstizione, ancora molto diffusa in Italia vuole che regalare un coltello sia un atto in grado di attirare la sfortuna, oppure di “dare un taglio” all'amicizia con la persona a cui si dona la lama. Per questo chi riceve in dono un coltello dovrebbe annullare questa malasorte dando al donatore una moneta, in questo caso si tratterebbe di una vendita e non di un dono.
Si tratta di un pregiudizio tanto radicato da essere sopravvissuto all'era digitale, tanto che diversi siti dedicati ai consigli sui regali la riportano e la sostengono.
L'origine di questa credenza sembra risalire ai tempi dei Vichinghi, per i quali ricevere in dono un coltello, o molto più probabilmente un'ascia, implicava l'essere messi così male da non potersene permettere uno, il che era motivo di grande disonore. Il motivo per cui questa superstizione norrena abbia tanto preso tanto piede proprio in Italia, uno dei paesi dove il coltello ha assunto mille forme e usi nel corso dei secoli è forse il mistero più grande.
Ma se guardiamo le superstizioni e le usanze legate al coltello a livello mondiale, ci renderemo conto quanto questo sia considerato quasi universalmente un potente talismano , un oggetto dal forte valore apotropaico, cioè in grado di allontanare la sfortuna. Vediamo un po' di queste credenze popolari. Secondo le antiche tradizioni regalare un coltello a una partoriente le assicurerebbe un parto sereno, mentre piantare un coltello nel terreno nelle fondamenta di una casa scaccerebbe la sfortuna. Un coltello posto nella culla di un neonato sarebbe un potente talismano, e secondo le tradizioni della Danimarca si usava legare alle culle dei neonati una borsa contenente sale, pane, rosmarino e un coltello per tenere alla larga spiriti maligni, gnomi e altre creature malvagie. Nella cultura sassone si seppellivano i defunti con un coltello affinché non si trovassero nell'aldilà indifesi e disarmati.
Secondo una tradizione greca tenere sotto il cuscino un coltello con manico nero protegge dagli incubi. Nella tradizione di Creta le giovani spose si avviavano all'altare nascondendo un piccolo coltello con l'impugnatura nera in una delle scarpe, come talismano contro le maledizioni degli invidiosi. Subito dopo il matrimonio, gli sposi usavano lo stesso coltello per incidere sulla soglia della loro casa una croce che avrebbe tenuto alla larga demoni e spiriti maligni.
Il coltello con l'impugnatura nera è un oggetto carico di significati magici perché secondo il neopaganesimo il nero assorbe le energie negative e la lama le respinge al mittente . Non è un caso se uno degli oggetti più sacri della liturgia Wicca è l' Athame , un coltello non affilato, con il manico nero, che durante i riti viene usato solo come convogliatore di energia.
Il cultellum nigri manubrii (coltello dal manico nero) è uno strumento carico di valenza positiva anche per la magia tradizionale europea che lo delega alla chiusura del cerchio magico, in grado di proteggere il mago da pericolosi contatti con gli spiriti. Certo, a volte i coltelli sono protagonisti di credenze “a doppio taglio”: ad esempio in Islanda, se un coltello sfugge di mano al pescatore mentre pulisce il pesce e cade con la punta verso il mare, preannuncia una pesca particolarmente abbondante. Se invece cade con la punta verso l'entroterra, le reti resteranno vuote per un po'...
Ma torniamo in Italia, dove abbondano le credenze legate ai coltelli. Nella tradizione abruzzese un coltello collocato sul davanzale della finestra con la punta all'insù rappresenta un'efficace protezione contro gli spiriti portatori di tempesta. Sicuramente una delle più belle tradizioni legate al dono di una lama e quella del “Coltello d'amore” tipico dell'Italia centrale e meridionale del XVIII secolo. Il coltello d'amore veniva scambiato come pegno tra le coppie che si fidanzavano. Solitamente reca incise sulla lama frasi e disegni romantici e ha un manico in corno di bufalo nero sul quale spiccano piccoli elementi circolari in osso detti “occhi di dado” che hanno la funzione di allontanare dalla persona amata gli sguardi malevoli e il malocchio. Solitamente dopo il matrimonio il coltello d'amore veniva appeso sopra il letto nuziale per assicurare amore e felicità alla coppia.
Restando in Italia, il coltello settecentesco di origine tirolese Fuhrmannsbesteck , presentava sulla lama delle incisioni che avevano un significato particolare. Da un lato erano incise nove lune e nove stelle (o croci) "Neun Sternen neun Monde" in tedesco e dall'altro l'acronimo "I.N.R.I" o più comunemente I.H.S.
Il potere di questi simboli combinati all'acciaio della lama gli dava conferiva al coltello il potere di contrastare il male. Il numero 9 è particolarmente magico poiché potenzia il numero 3 simbolo di guarigione 3x3=9. Una filastrocca tirolese recita così "Neun Kreuz und neun Mou' – Giwag alles Hexn Werch ou" cioè “nove croci e nove lune annullano tutta l'opera delle streghe”.
Simile per potere e utilizzo è anche il Drudenmesser, un chiudibile anch'esso ricco di simboli sulla lama e sul manico, in grado di tenere lontano dalla nostra vita uno spirito maligno specifico, il Drud, chiamato anche Trud o Alp, un essere in grado di mutare forma per meglio intrufolarsi nella case degli uomini.
Restando in Alto Adige, la tradizione popolare vuole che quando la “Windsbraut” (sposa del vento) cerca di rubare il fieno risucchiandolo con le sue trombe d'aria, basta lanciare dentro il vortice un coltello per neutralizzare la strega dispettosa.
Quindi se programmate un fidanzamento in grande stile potete contattare il valente armaiolo e coltellinaio Sandro Mariani per commissionargli un coltello d'amore. Se invece ritenete che le streghe o i folletti debbano essere tenuti a distanza l'uomo giusto per voi è Michele Sferragatta, maestro indiscusso nella costruzione artigianale del Fuhrmannsbesteck e del Drudenmesser.
Le superstizioni negative e il loro insegnamento
Certo, ci sono anche credenze che danno al coltello un'accezione negativa, o almeno piuttosto ambigua.
Una superstizione diffusa in Grecia e in Turchia vuole che due amici non debbano mai passarsi l'un l'altro il coltello direttamente. In caso di necessità il primo lo deve appoggiare su un tavolo, o a terra, e quindi il secondo lo raccoglierà. Un'altra superstizione dice che non si deve mai chiudere un coltello aperto da qualcun altro. Un'altra ancora, di origine russa, diffida dal leccare la lama del coltello da tavola, pena disgrazie e sfortuna.
Queste credenze in realtà hanno un senso logico, perché invitano alla prudenza nel maneggio dei coltelli, in particolare di quelli chiudibili. Ma regalare un coltello porta davvero male? Ovviamente no, e in paesi più pragmatici del nostro come gli USA, o in Scandinavia, regalare un coltello è un'usanza consolidata tanto che molte aziende hanno in catalogo modelli “presentation” particolarmente adatti a essere personalizzati e donati. Regalare un coltello non porta male, al contrario, oltre a permetterci di essere originali contribuisce a diffondere la cultura della lama in cui l'Italia vanta un'eccellenza e a mantenere vivo un settore industriale che tutto il mondo ci invidia. E se proprio volete liberarvi di una moneta, tenetela da parte e datela a chi davvero ne ha bisogno.