Max, parlaci un po’ di te. Quando hai iniziato a fare coltelli?
Ho iniziato nel 1993, dopo vari anni passati a cercare di affilare e usare i coltelli ho deciso di farmene uno: è subito piaciuto agli amici e a me naturalmente, quindi ne ho fatto un altro e un altro e via così fino a partecipare invitato da Paolo Dolcimascolo alla mia prima mostra al Game Fair di Bracciano e avendo lì ottenuto un buon successo, ho continuato a farli fino ad oggi.
Hai avuto qualche ispiratore o maestro in particolare?
Ispiratori tanti… e parlando di maestri, cerco di imparare da tutti coloro che fanno qualcosa che possa tornarmi utile, poi essendo stato a trovarli in laboratorio ho imparato molto da Marc Alfieri e Charles Bennica.
Quando hai iniziato a far coltelli era certamente più difficile avere informazioni rispetto a oggi. Qual è stata la cosa più difficile da imparare?
Il problema quando ho iniziato a fare coltelli io era soprattutto riuscire a trovare i materiali per costruirli.
All'inizio ad esempio non riuscivo a trovare barre d'acciaio e quindi riciclavo forgiandoli cuscinetti, molle e qualsiasi altra cosa trovassi con alto tenore di carbonio, i primi acciai “veri “che riuscii a reperire erano in tondino da un pollice che dovevo poi forgiare e temprare per tirarci fuori una lama, vivendo poi in una provincia totalmente deindustrializzata per me era difficile trovare anche gli strumenti meccanici per fare le lavorazioni.
In seguito, quando iniziai a conoscere altri coltellinai, venni a sapere dei negozi americani (Knifemaker Supplies) che vendevano materiali e strumenti per coltellinai. Fu una vera manna dal cielo poter trovare tutto quello che mi serviva! Oggi con internet è tutto molto più facile e si può avere qualsiasi materiale e le informazioni per lavorarlo.
Quali sono le tipologie di coltello che preferisci costruire?
I chiudibili, perché mi piacciono i meccanismi e mi piace realizzarli al meglio. Ma faccio anche coltelli a lama fissa da caccia e perfino da tavola.
Quali sono i tuoi materiali prediletti per le lame e le impugnature?
Per le lame amo molto i damaschi ma anche i nuovi super acciai prodotti con le tecnologie delle polveri che hanno caratteristiche meccaniche superlative.
Ultimamente ad esempio sono rimasto particolarmente colpito lavorando il Vanadis 10, un acciaio con una resistenza all’urto e flessibilità inaspettate per la durezza ottenibile (superiore ai 65 Hrc).
Ha anche una strabiliante resistenza all’usura, ovvero la durata del filo, che mi ha costretto a finire di lavorarlo con abrasivi e paste al diamante perché le normali carte abrasive con grana fine non riescono ad asportare materiale! Per i manici invece prediligo i materiali naturali, che hanno sempre il fascino ineguagliabile del materiale vivo.
Secondo te qual è la vera filosofia del coltello Custom?
Per me il coltello Custom deve essere appunto un pezzo realizzato per il cliente.
Un pezzo unico, anche se può essere replicato.
Per rispettare ciò, non ho mai voluto fare dei "master" dei miei modelli, ovvero dime di costruzione, e parto sempre dal disegno del coltello, tant'è che nei miei coltelli si vede lo scorrere del tempo.
Se prendiamo ad esempio una mia daghetta, vedremo che è cambiata nel corso degli anni, così come cambiano i miei gusti e in parte quelli del pubblico. Per me quindi il senso del coltello Custom vuol dire che se due clienti hanno due miei coltelli dello stesso modello e con gli stessi materiali e li mettono vicini, vedranno che qualche piccola differenza c'è, quindi ciascuno ha il “suo” coltello.
A quali fiere partecipi in Italia e all’estero?
Oggi partecipo a poche fiere, a marzo normalmente vado a Norimberga per l'IWA, ad aprile non posso esimermi, visto la vicinanza, di andare a Livorno.
Un appuntamento fisso è poi quello di dicembre al CIC Show di Milano.
Girando sui social media sembra che oggi ci siano più coltellinai che collezionisti di coltelli. Cosa ne pensi?
Pur non frequentando molto i social, penso che sia una buona cosa, perché ciò dà il polso di quanto la passione per i coltelli sia diffusa ed in crescita.
Comunque, un hobbista è pur sempre un appassionato che contribuisce a diffondere l’amore per i coltelli
Che consiglio daresti a un aspirante coltellinaio?
Di non voler bruciare le tappe, iniziare studiando molto, anche libri di tecnologia (cosa da molti tralasciata) e fare un passo alla volta ma farlo bene.
Per ulteriori informazioni sui coltelli di Max Salice Sanna: http://www.max-knives.com/