Intervista esclusiva a Ron Lake, l'uomo che ha reinventato i coltelli custom

Ron Lake e il giornalista Roberto Allara
Ron Lake (sin.) durante l'intervista con il nostro Roberto Allara.

Ron Lake, classe 1941, nativo dell'Illinois, inizia da giovanissimo a lavorare nel campo della meccanica diventando in breve tempo il responsabile della costruzione dei prototipi in una azienda automobilistica e aeronautica. 

Nel 1965 costruisce un piccolo laboratorio nel suo garage e così incomincia la sua leggenda. 

Nel 1971 entra nella American Knifemaker's Guild e decide di dedicarsi a tempo pieno al lavoro di coltellinaio.

Oggi Ron Lake è considerato uno dei padri della coltelleria moderna e pur non accettando più ordini per nuovi coltelli, gira le fiere internazionali. Abbiamo avuto il piacere di incontrarlo alla scorsa edizione della mostra di coltelli artistici e custom organizzata della Corporazione Italiana Coltellinai a Milano e lo abbiamo intervistato in esclusiva per www.all4shooters.com

Mr Lake,  hai iniziato a costruire coltelli più di 40 anni fa. Come è cambiato il modo di fare coltelli in questo arco di tempo?

Coltelli Lake logo italiano
Ron Lake è una persona di spirito: per un collezionista italiano ha impresso il suo logo tradotto nella nostra lingua...

In realtà sono 52 anni che faccio coltelli... Comunque, sostanzialmente il modo di fare coltelli non è cambiato molto. 

Quello che è completamente diverso sono i macchinari. Oggi ci sono le smerigliatrici a nastro e le fresatrici, ma una volta non si usavano. 

Io sono stato il primo membro della Knifemaker's Guild a possedere una fresatrice. 

A quei tempi si partiva da spezzoni di acciaio che si sbozzavano con il flessibile. 

Questa evoluzione nella strumentazione ha fatto sì che da quando è nata la Knifemaker's Guild, nel 1971 il livello di qualità e maestria dei suoi membri è cresciuto costantemente. Ora si è un po' livellato, così come gli stili hanno iniziato a sovrapporsi. Una volta si poteva facilmente riconoscere un coltellinaio osservando un suo coltello, oggi è tutto un po' più sfumato e confuso.

Quali consigli daresti a un giovane che volesse iniziare oggi la carriera di knifemaker?

Primo coltello Ron Lake
Il primo coltello prodotto da Ron Lake, quello citato da Sid Latham nel libro “Coltelli americani”, fotografato sulla rivista che lo presentò.

Gli direi di non farsi grandi speranze. Oggi è facile diventare un coltellinaio: quello che è difficile è restare un coltellinaio. Quando io ho iniziato non c'era mercato, non c'erano mostre di coltelli. È vero, potevi prendere un tavolo a una fiera di armi, ma quando chiedevi trenta o trentacinque dollari per un coltello, la gente ti rideva in faccia.

Coltello Ron Lake a lama fissa
Un raro coltello di Ron Lake a lama fissa con logo inconsueto. La pinzetta è alloggiata nel manico, ai due lati del codolo.

Oggi il mercato è enorme, ma c'è anche tantissima concorrenza. Quindi anche se è cambiato tutto, la difficoltà dell'essere un coltellinaio è sempre la stessa; devi assicurarti che la qualità che offri sia coerente con il prezzo. Mi ricordo quando tanti anni fa andai a una mostra di lame in Germania, e c'era un tale che cercava di vendere i suoi coltelli a un prezzo altissimo, 800-1000 marchi tedeschi (circa 4-500 euro attuali) ma nessuno glieli comprava.  

Gli suggerii “Hai appena iniziato a fare coltelli, perché non abbassi un po' i prezzi?” 

Lui mi rispose: “Ma io ci metto un sacco di tempo a fare un coltello.” 

Io gli dissi: “Vedi? Tu dovresti andare ancora un po' a scuola. Devi essere tu a pagare per la tua formazione, non puoi aspettarti che lo facciano i clienti”. 

Il giorno dopo aveva abbassato il prezzo a 20-25 marchi a coltello, ma ugualmente non riuscì a venderne nemmeno uno. Non l'ho mai più rivisto in giro.

Si vede che essere un coltellinaio non era il suo destino...

Vedi, io lo dico sempre: io sono guidato da due “D”: il desiderio, che nasce nella testa, e la determinazione che nasce dallo stomaco. È la determinazione quella che ti fa stare sveglio tutta la notte per finire un lavoro, e che ti fa alzare alle cinque del mattino per volare a un "knife show". Ma mi rendo conto che a volte è duro fare tutto questo mantenendo la qualità assoluta del lavoro.

Pensi che l'età dell'oro per i coltelli artistici sia passata o che il meglio deve ancora arrivare?

Coltello da taschino Watch Pocket di Ron Lake
Il Watch Pocket è un piccolo coltello per il taschino dei pantaloni, manico in oro 14 cararati, interframe in madreperla premium.

Oh, senz'altro il meglio deve ancora arrivare! Se guardi i primi coltelli chiudibili che ho fatto sembrano spazzatura in confronto a quelli che si fanno oggi, ma all'epoca sembravano prodotti della scienza spaziale. 

Io sono stato il primo nella Knifemaker's Guild a fare coltelli chiudibilie quando all'epoca la gente credeva che dovessero costare meno di quelli a lama fissa. 

E parliamo di un'epoca in cui con 4,99 dollari ti compravi un pieghevole della Buck, e un fighter di Loveless costava 115 dollari. Così anch'io misi in vendita i miei chiudibili a 115 dollari, perché non sapevo in che altro modo stabilire un prezzo.

Qual è la cosa più bella del tuo lavoro di coltellinaio?

Coltello Lake Kressler
Lake Kressler. Una rara collaborazione tra Dietmar Kressler, che ha fatto la lama, e Ron Lake che ha realizzato impugnatura e fornimenti.

Poter lavorare a casa mia vedendo crescere i miei figli, essere libero di decidere quando iniziare e finire di lavorare. Alla fine la cosa che migliore non è il denaro, ma la gente che ho incontrato. Ovvio, ogni tanto incontri anche qualche idiota, ma è un rischio calcolato. Mi piace la gente e mi piace trattare tutti allo stesso modo. Mi è capitato di incontare persone che hanno un sacco di soldi e che per questo si aspettano di essere trattate meglio degli altri, ma con me non funziona. Non farò mai un coltello più in fretta del necessario, nemmeno se me lo pagano il doppio. Se fai cose del genere inevitabilmente ti rovini la reputazione, e nel nostro mondo la reputazione è fondamentale. 

Coltello Lake Sierra
Sierra è forse il più noto modello di Lake: questo ha interframe in madreperla nera. Perni e pulsante di chiusura in oro.

Un giorno un tale mi chiese: “Perchè i tuoi coltelli sono così cari?”. La stessa domanda me la fece ragazza alla prima edizione dello show di Parigi, all'Hotel Mercur. 

Mi ricordo che questa ragazza, avrà avuto diciotto anni, entrò nel salone vestita in modo elegante ed evidentemente costoso. Iniziò a guardare i tavoli e poi, arrivata al mio mi chiese “Come mai i tuoi coltelli costano così tanto?” le risposi: “Perchè sopra c'è il mio nome”. E vale ancora per oggi. 

Poco tempo fa ho incontrato un broker di coltelli che lavora in Giappone e gli ho chiesto quali custom si vendano per la maggiore: “Loveless e Lake” mi ha risposto, “per il nome”. C'è sicuramente qualcuno che ha sul tavolo dei coltelli più belli dei miei ma per costruire una reputazione ci vuole tempo, e anche tanto.

Quali sono secondo Ron Lake le tre cose più importanti in un coltello custom?

Due coltelli con blocco lama
Due coltelli con blocco della lama e apertura brevettati, uno con la sicura Lake-Walker. Notare l’insolito logo. Sono stati prodotti industrialmente da CRKT.

Prima di tutto i materiali, intendendo sia quelli dell'impugnatura che della lama. Poi come questi sono accoppiati tra loro. 

Le lame devono subire un trattamento termico appropriato: se usi un acciaio inox di qualità non puoi fargli il trattamento termico in un forno normale e aspettarti buoni risultati. 

Poi c'è l'abilità artigianale, uno può essere abile, molto abile o eccezionalmente abile. 

Se un artigiano fa un coltello con quattrocento finiture diverse sulla lama, buoni materiali ma lo vende a un basso, questo non mi piace. 

Se diventi un bravo coltellinaio è giusto che il tuo lavoro sia pagato bene, e la gente deve accettare questo concetto.

È facile costruire un coltello, il difficile è riuscire a vivere facendo il coltellinaio.

L'ultima cosa è già emersa: fatevi un nome, conquistatevi una reputazione. Tutti i produttori di coltelli marcano la lama con le lettere parallelamente alla lunghezza della lama, ma io ho ruotato il mio logo di novanta gradi. Una volta mi hanno chiesto “Perché metti il tuo marchio girato dalla parte sbagliata?” io ho risposto: “Perché se mando uno dei miei coltelli a un giornalista so già che lo pianterà in un tronco prima di fotografarlo, ed è così che si deve leggere il mio nome”. Raccontai questo aneddoto a Bill Moran, nel 1972, e da quel giorno anche lui iniziò a marcare i coltelli come faccio io. La migliore pubblicità è quella gratis!

Per approfondire: www.lakeknives.com

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