Caccia: La protesta dei vegani

“Sai perché dovremmo riaprire Dachau? Dobbiamo riaprire proprio i bei forni che ci sono per fare energia rinnovabile umana, perché ci sono molti umani marci che non servono a nulla”. Parola di vegana. È la chiusura shock del servizio di Monica Raucci e Davide Pennacchi andato in onda mercoledì 6 aprile a La Gabbia di La7; dopo un servizio apparentemente leggero sulla Fiera del benessere, del bio e del vegano andata in scena a Cesena, il finale lascia storditi. È chiaro che le minacce coinvolgono una platea ben più ampia dei cacciatori (per i vegani è un assassino chiunque mangi carne), ma chi si dedica all’attività venatoria non può certo dormire sonni tranquilli se pensa che in giro c’è chi valuta la riapertura dei lager. 

Nelle ultime settimane l’argomento ha trovato un’inaspettata diffusione grazie alle provocazioni di Giuseppe Cruciani, oggetto infine di una tentata aggressione negli studi di Radio 24 per le posizioni espresse durante alcune trasmissioni de La Zanzara. Le Iene hanno tentato di approfondire la diatriba con un’intervista doppia a Cruciani e a Valerio Vassallo, esponente del Movimento Etico Tutela Animali e ambiente: e le polemiche sono divampate per le affermazioni di Vassallo secondo il quale “quello che è stato fatto ai tempi di Auschwitz adesso lo stiamo facendo agli animali”.

L’orrida metafora dei lager sembra ben incistata del linguaggio dei vegani: sulla bacheca Facebook dello stesso Vassallo una sua follower, V.C., scrive esplicitamente che “i campi di concentramento erano nulla in confronto agli allevamenti e macelli. Sono morti 7 milioni di persone: [di] animali macellati in Italia solamente ne vengono uccisi 8 milioni al giorno” e, a chi contesta tale aberrazione, replica che “Questo è perché pensi [che] l’uomo sia superiore agli altri animali. […] Quegli ebrei non erano, per grandissima parte, innocenti, a parte i bambini ovvio. Erano assassini che sono stati messi dalla parte delle vittime torturate e uccise o portate alla morte. Quando le vittime sono animali di specie non umana sono invece SEMPRE INNOCENTI! Mettiti nei panni degli animali invece di preoccuparti degli uomini che ammazzano altri uomini. L’uomo è l’unica brutta crudele bestia esistente su questa terra (escluso poche eccezioni)”. Se poi non fosse chiaro il motivo di un’affermazione così grave, ci pensa la stessa V.C. a chiarire: “per me sono assassini tutti quelli che sfruttano e uccidono (delegando altri, spessissimo) animali in qualsiasi modo. Tra un bambino e un animale… un animale. Sai perché? Un animale è innocente dalla nascita fino alla morte, anche per vecchiaia. Un bambino nasce innocente ma è […] un possibile e molto probabile assassino di innocenti consapevole in futuro”.

Proteste dei vegani contro la caccia: Il nostro parere sul tema

Senza voler discutere delle basi della filosofia morale (è unanimemente riconosciuto che non esista assegnare comportamenti etici come l’innocenza a un animale) o dell’apologia del genocidio per salvare vite animali, è interessante notare che il mondo venatorio, solitamente pronto a far sentire la propria voce quando vede lesi (o a rischio) i propri diritti, stavolta pare stranamente silente: se si fa eccezione per un paio di comunicati di solidarietà a Cruciani da parte di Federfauna e Federcaccia, tutto il nutrito mondo dell’associazionismo sembra quasi porsi in una posizione d’ombra. Forse per non esacerbare la polemica, forse per non aprire una diatriba violenta contro chi ha in mente soltanto la conversione (o l’annientamento?) di chi la pensa in modo diverso, forse perché in Italia i cacciatori sono soltanto qualche centinaio di migliaia e invece i non vegetariani più del 90% della popolazione. Ma c’è da stare in guardia: perché è vero che sono solo parole, però pensare che a giro per il Paese si trovano individui che per salvare la vita di un animale (allevato, cacciato) sarebbero disposti a rinnegare la comune appartenenza alla natura umana fa salire uno strano brivido sulla schiena.