Torna il problema storni per la campagna olivicola

Da Confederazione Italiana Agricoltori  

L'ormai imminente avvio della campagna olivicola sta facendo tornare in maniera determinante alla ribalta il problema dello storno - lo sturnus vulgaris - che tanti danni ha arrecato negli anni scorsi agli olivicoltori brindisini e non solo. 

Un problema ormai atavico, che ogni anno viene puntualmente sollevato e segnalato dalle organizzazioni agricole Cia e Confagricoltura di Brindisi, che chiedono interventi risolutivi da parte delle istituzioni preposte: Regione Puglia, Governo nazionale e Unione europea. 

Ad oggi, infatti, il problema dello storno non è stato ancora risolto.

Il risultato è che in ogni annata agraria milioni e milioni di storni depredano interi raccolti di olive, determinando danni per svariati milioni di euro agli olivicoltori della provincia pugliese.

Da parte delle istituzioni preposte serve un forte impegno affinché questa problematica venga affrontata e risolta una volta per tutte. In tal senso, la Cia e la Confagricoltura di Brindisi condividono appieno l'iniziativa avviata dai consiglieri regionali Fabiano Amati e Donato Pentassuglia di presentare una proposta di legge avente come oggetto "Autorizzazione al prelievo in deroga dello sturnus vulgaris". 

Un'iniziativa che è finalizzata a consentire il prelievo in deroga della specie selvatica sturnus vulgaris, così da proteggere i raccolti agricoli e limitare le conseguenze di natura igienico-sanitarie. 

Allo stato attuale, verosimilmente per un mero errore, la disciplina comunitaria non consente il prelievo dello storno, salvo un provvedimento di autorizzazione al prelievo in deroga opportunamente motivato.

In attesa che la normativa europea venga modificata, è opportuno mettere in atto tutte le azioni utili a limitare i danni provocati dagli storni. E quello del prelievo in deroga per la stagione venatoria 2015-2016 rappresenta una soluzione che, quanto meno, mira a ridurre la presenza di questa specie selvatica negli oliveti brindisini.

Alla base di tutto serve un apposito studio di monitoraggio sul fenomeno migratorio dello sturnus vulgaris, la cui realizzazione viene sollecitata da Cia e Confagricoltura Brindisi.