Sicilia: una regione, tante cacce

Un territorio in grandissima parte non conquistato dall'urbanizzazione, ricco di colline e con un buon numero di rilievi con quote considerevoli. 

Presenti anche grandi pianure, parecchie zone umide, le tipiche cave tanto narrate da Felice Modica e una varietà arborea tra le più interessanti d'Italia; si tratta di una serie di condizioni che contribuiscono a definire una terra ricca di habitat e predisposta ad accogliere diverse specie animali, molte migratorie, qualcuna stanziale e sicuramente parecchie di interesse venatorio.

Cane in ferma
La caccia sia alla selvaggina stanziale che migratoria regala ai cacciatori siciliani concrete soddisfazioni, per gli amanti dei cani da ferma e non solo

La tradizione venatoria siciliana vanta una meravigliosa cultura della caccia al coniglio con ausilio dei cani e anche del furetto, abile scovatore. 

Per tanti anni è stata la caccia più diffusa anche perché tanti i conigli presenti; col tempo la passione è rimasta tale ma i conigli sono diminuiti soccombendo alla Mixomatosi e alla più micidiale M.E.V. (Malattia Epatico Virale). 

Per tale motivo alcuni cacciatori hanno optato per altri tipi di selvatici. 

Si è creata così una varietà di pratiche venatorie inusuali per l'isola ma tutte hanno trovato il loro giusto sviluppo e oggi vengono esercitate con discreto e soddisfacente profitto sia dai cacciatori più anziani che dalle nuove leve. 

Alcuni dei soliti divieti hanno limitato molti tipi di caccia; non può più essere insidiata la coturnice anche se gode di discreta salute, la classica caccia agli anatidi nei pantani è praticamente scomparsa per la chiusura di tali zone oramai protette e infine la caccia alla lepre viene spesso limitata per mancanza di censimenti.

Paesaggio siciliano
La varietà degli ambienti in Sicilia consente di svolgere con successo altrettante tipologie di caccia

Ciò nonostante la presenza di selvaggina in Sicilia risulta comunque variegata e questo grazie ad un clima mite che ne favorisce una areale di svernamento tra i più importanti d'Europa. 

Da settembre a gennaio assistiamo alla migrazione di diverse specie che poi nel prosieguo della stagione si esibiscono in un incessante erratismo  che diventa complice di alcuni interessanti e periodici concentramenti di specie che garantiscono un certo divertimento per le doppiette siciliane. 

Si parte pertanto dalle più calde giornate estive dove sono presenti tortore, colombacci e quaglie, per poi passare al più mite periodo autunnale che palesa la presenza dei tanto attesi tordi, delle allodole, delle anatre e dei beccaccini che sosteranno sull'isola per un lungo periodo.

Ferma e consenso su beccaccia
Per il suo clima mite la Sicilia offre la possibilità di superare l'inverno a molte specie di selvatici migratori fra cui la beccaccia

Novembre è il mese delle beccacce ma già dalla fine di Ottobre la Regina del Bosco, con pochi esemplari, si rivela ai più incalliti fungaioli che solcano le montagne dei Nebrodi  o delle Madonie in cerca dei prelibati porcini. La farà da padrona fino a tutto gennaio con dei passi migratori che nei primi giorni di Dicembre raggiungeranno i massimi picchi. In questo stesso periodo si assiste all'arrivo delle pavoncelle e di qualche cesena, parecchio difficili da avvistare ma sempre più presenti. Anche la selvaggina stanziale ricopre un ruolo importante. Il coniglio, come già accennato, anche se in parte diminuito rimane il principe della caccia siciliana e fino a Novembre accompagna la passione dei cacciatori più tradizionali.

cinghiale
Anche il Sicilia nei boschi della Trinacria la specie cinghiale sta proliferando vedendo molti appassionati coinvolti

Alcuni si dedicano alla caccia alla volpe, purtroppo pochi, ma esistono delle squadre ben organizzate che saltuariamente programmano battute di buon esito. Da qualche anno il boom della caccia al Re della macchia ha forgiato la figura del cinghialaio siciliano, meno tradizionale rispetto ad altre regioni italiane ma parimenti appassionato grazie anche al proliferare di questo ungulato nei  boschi più fitti della Trinacria. 

A tutto ciò si aggiunge la caccia ad alcune specie che seppur considerate migratorie hanno in parte scelto la Sicilia per fissare la loro residenza per tutto l'anno, è l'esempio delle folaghe presenti in gran numero e cacciate a dovere dagli appassionati della piana di Lentini. 

Insomma un'isola che per le specie presenti può essere definita  parecchio variegata e sarebbe anche ricca  se ci fosse anche una gestione amministrativa più attenta e competente, oltre a  qualche zona protetta in meno.