Caccia agli acquatici, i pericoli derivanti dalla possibile riforma alla 157  

Con un comunicato diffuso nei giorni scorsi, l'associazione Acma ha lanciato un allarme in merito a una delle modifiche della 157 attualmente in discussione.

Le zone lagunari, ma anche le foci dei fiumi, potrebbero essere interdette all'attività venatoria, con perdita anche di tutto il contributo che i cacciatori portano con i ripristini ambientali e la cura dei loro siti di caccia alla biodiversità. 

La modifica proposta relativamente al riordino del territorio a caccia programmata, rischia di escludere il demanio marittimo dai territori nei quali è possibile esercitare la caccia, indubbiamente anche a causa degli attacchi mediatici relativi all'argomento decisamente fuorvianti rispetto alla reale pratica venatoria concessa sulle aree lagunari e costiere.  Questa previsione, secondo ACMA comporterebbe la fine della caccia in molte zone litoranee, nelle foci dei fiumi, nelle lagune e in qualsiasi altra area di sua competenza. Una proposta ingiustificata a detta dell’associazione, che ha poi ricordato che il demanio marittimo rappresenta la zona di elezione per la caccia agli acquatici in molte regioni italiane e che non esistono norme europee che ne impongano la sottrazione dal territorio cacciabile.

Una notizia allarmante per i tanti appassionati cacciatori di acquatici del nostro paese che nei loro siti di caccia sotto il silenzio e l'indifferenza di chi non conosce la realtà venatoria, creano e gestiscono dei luoghi di sosta e svernamento, spesso anche di nidificazione per molte specie di fauna acquatica, sia cacciabile sia protetta, delle vere oasi di biodiversità che non esisterebbero se non ci fossero i cacciatori che hanno la colpa per il periodo della stagione venatoria anche di vivere in questi territori altrimenti inesistenti la propria passione. Questi sono i ripristini ambientali di cui in molti salotti spesso si parla ma che trovano attuazione nella realtà soltanto nel lavoro continuativo, nella passione e nel sacrificio economico dei cacciatori. Questo è ciò che forse si troveranno a ricevere come compenso per il proprio impegno i cacciatori di acquatici che speravano nell'arrivo con  la riforma della 157 di alcune richieste avanzate da anni, come l’esercizio venatorio un'ora dopo il tramonto per la caccia agli acquatici, l’inserimento dell'oca selvatica tra le specie cacciabili come in molti altri paesi dell'Unione Europea.