Le mire aperte per la caccia

Mire aperte per la caccia
Una tacca di mira di tipo Battue, con doppio punto luminoso verde

La precisione è una caratteristica intrinseca del binomio arma-cartuccia, che consente di ottenere rosate il più possibile raggruppate. 

Il tiro, di qualunque genere, non solo accademico ma anche operativo come può essere quello di caccia, privilegia l’esattezza, che consiste nel colpire il punto mirato, o almeno nel far sì che la rosata, nel caso del tiro accademico, abbia come centro il punto mirato. D’altra parte il tiro ha origine militare; l’importante è colpire il bersaglio. E a caccia, se non si colpisce non si mangia.

In soldoni, una rosata di un centimetro a un metro dal punto mirato è precisa, una rosata di sei centimetri ma con il centro esattamente sul punto mirato è esatta e consente, a caccia, di portare a casa il camoscio o il cinghiale.

Mire aperte per la caccia
Una tacca di mira ampiamente regolabile e dotata di riferimenti in fibra ottica verde

L’esattezza del tiro è legata al sistema di mira usato e al suo azzeramento. Nel sistema di mira più semplice, tacca e mirino, quest’ultimo va allineato al centro della tacca in modo tale che tra esso e le pareti della tacca stessa si vedano due strisce luminose, che devono essere uguali. 

Inoltre la sommità del mirino deve essere allineata con il bordo superiore della tacca. Il tutto, così allineato, si porta sul bersaglio. C’è naturalmente l’eccezione, come in tutte le regole: alcune tacche di mira molto aperte hanno una finestra in cui deve collocarsi il mirino a perla. In ogni caso, la presa di mira a caccia con mire aperte è indicata solo per i bersagli alle distanze brevi, al massimo quelle della braccata al cinghiale. Sembra semplice, ma occorre tener conto di alcuni fatti.

Mire aperte per la caccia
Spesso la fibra ottica sul mirino è di colore complementare a quella sulla tacca

Ad esempio, quando una luce proveniente da una sorgente non puntiforme passa attraverso una fessura, come le due che ci sono ai lati del mirino centrato, si generano delle frange di diffrazione, le cosiddette frange di Fresnel. Ciò significa che non si vede una linea netta di luce, ma una serie di linee alternativamente più chiare e più scure, a partire dai bordi della fessura. Queste frange di diffrazione hanno scarsa importanza a caccia sebbene ne abbiano, eccome, nel tiro accademico.

Infatti si generano anche se la “fessura” che stiamo osservando è costituita dal bordo superiore del mirino e da quello inferiore del bersaglio. Questo significa che quando siamo “entrati” con il mirino nel nero, possiamo comunque vedere alla sua sommità una linea bianca, che è una frangia di Fresnel. I tiratori che dicono: vedo il bersaglio schiacciato ma sono ancora nel bianco, sono entrati nel bersaglio con il mirino e vedono delle frange di Fresnel. Quel colpo sarà alto.

Mire aperte per la caccia
Una tacca di mira molto spartana, ma comunque regolabile lateralmente e dotata di ben tre punti di riferimento colorati

Noi non vediamo il mirino e la tacca ma una figura schematica che crea un contrasto sul bersaglio; delle mire percepiamo solo i contorni. Una variante, sulle armi da caccia, comporta una tacca di mira molto aperta per rendere veloce l’allineamento, ed un mirino a perla ma anche in questo caso vediamo solo una figura schematica. Diverso è il caso di una tacca sottolineata da punti luminosi in fibra ottica ed un mirino che presenta un analogo punto ma in colore diverso.

Mire aperte per la caccia
Una tacca di mira aperta e con finestra, con doppia regolazione: laterale e in elevazione
Mire aperte per la caccia
Spesso sulle carabine bolt-action e il mirino è protetto da un tunnel metallico

Per tirare bene, dobbiamo fare in modo che le mire non ci procurino illusioni ottiche e che assicurino il massimo contrasto. La tacca di mira deve essere molto sottile, oppure strombata. Il motivo è che una tacca spessa con fessura non strombata crea due “muri” nel proprio spessore. Quando la luce arriva di lato, necessariamente uno dei due muri sarà più illuminato rispetto all’altro. Questo ci farà apparire, a mirino esattamente centrato, una fessura maggiore sul lato più illuminato. Quindi sposteremo il mirino e mireremo più a destra o a sinistra, sbagliando senza accorgercene. Il fenomeno non si manifesta con le tacche che hanno punti luminosi in fibre ottica, perché hanno entrambi la stessa luminosità anche se la luce arriva lateralmente.

Mire aperte per la caccia
La tacca di mira a fogliette su un express di Purdey; è molto aperta e una linea rimessa in oro facilita la presa di mira
Le mire aperte per la caccia
Il mirino che troviamo in prossimità della volata dello stesso fucile, a perla su stelo

Il mirino, se non è in fibra ottica, deve essere strombato in senso opposto a quello della tacca, a forma di tronco di piramide con la base maggiore disposta verso il tiratore. Qualunque “muro”, ancorché poco percepibile, porterebbe allo stesso inconveniente. Si può minimizzarlo con un mirino a perla di piccole dimensioni, come normalmente si trova sui fucili Express.

Le mire a fibra ottica, benché utilissime per la caccia, non sono indicate per il tiro di precisione in poligono. Dobbiamo quindi scegliere il tipo di mire che si adatta maggiormente all’uso che ne vogliamo fare, sopportando anche qualche inconveniente collaterale.