Video: La pulizia della armi: II parte, i semiautomatici

Semiauto sì, ma quale?

Dove un basculante presenta sempre e in ogni caso solo 3 componenti smontabili manualmente (batterie tipo Holland&Holland a parte), il semiauto presenta una serie di più parti mobili smontabili e ispezionabili che necessitano innanzitutto un’accurata conoscenza di quello che abbiamo in mano, attrezzatura minimale idonea, e una manualità di base che deve essere considerata imprescindibile per ogni cacciatore che si ritenga tale.

Semiauto poi, ma di che tipo? Perché parlare di inerziale, presa di gas o lungo rinculo di canna (i tre tipi base di modalità di funzionamento del ciclo espulsione/riarmo), significa aver a che fare con sistemi diversi di funzionamento e relative complicazioni meccaniche, che richiedono diversi approcci anche per quel che riguarda manutenzione e pulitura.

L’inerziale

E’ il sistema reso celebre da Benelli e oggi, scaduto il brevetto, utilizzato da quasi tutti i fabbricanti pur se storici specialisti di altre tecnologie. Il cuore del tutto è nell’otturatore, dove una robusta molla precompressa, agisce come propulsore dell’intero meccanismo, senza altre parti mobili.

Il presa di gas

Semiautomatico a presa di gas di fabbricazione nazionale, per la sua perfetta funzionalità va smontato in ogni componente, pulito e lubrificato.

E’ sistema che ha visto dagli anni ruggenti primeggiare Beretta con la serie mitica degli A 300. A differenza dell’inerziale, non usa l’energia cinetica del rinculo per funzionare, ma una porzione dei gas prodotti dalla combustione della polvere, che spillati da alcuni fori in un punto prestabilito della canna e convogliati in un pistone, spingono questo in moto di retrocessione controllata da molle e camme attraverso cui abbiamo l’apertura dell’otturatore e relativa espulsione del bossolo sparato, che alla successiva fase di ritorno allo stato normale convogliano una spinta inversa capace di azionare ciclo di riarmo e chiusura dell’otturatore.

Lungo rinculo

E’ il capostipite della specie, con il mitico Auto 5 della Browning (cioè, uscito nel mercato nel 1905!), funzionante tramite mollone di recupero lungo il cilindro del serbatoio, legato tramite anelli solidali alla canna, che in fase del ciclo di riarmo costituisce blocco solidale con l’otturatore rinculante all’interno del castello lungo binari di scorrimento. Ce ne sono ancora pochi, ma ci sono. Senza poi dire che i Cosmi, le Ferrari dei semiauto, funzionano proprio con questo sistema.

Ovvio che siano composti di parti differenti da pulire bene e in modo affatto specialistico.  

Le parti

Un semiauto smontato, presenterà 1) tappo di ritenzione; 2) astina; 3) canna (e strozzatori); 4) carcassa e calcio; 5) otturatore. E se a presa di gas: il gruppo presa di gas/PISTONE.

Video: La pulizia della armi: II parte, i semiautomatici

Materiali e attrezzatura

Prima di tutto, si installi il “banco di lavoro” all’aperto, o in luogo in cui più che probabili gocce di olio e morchia non facciano un casino (date retta, scarterei a prescindere la cucina od il salotto, specie se siete conviventi o sposati! Date retta. So di cosa parlo…). Per chi ha luogo dedicato tipo officina, il problema non si pone. Dico quello dell’olio, non della convivenza…

Questo kit di pulizia Fluna Tec Gun Care comprende il Fluna Gun Degreaser da 100ml, il Fluna Gun Coating da 100 ml e un panno in microfibra.
  • Un tavolo di lavoro possibilmente in plastica o materiale che in caso d’urto non danneggi parti dell’arma.
  • Un vecchio asciugamano da stendere sul tavolo da lavoro.
  • Una buona spazzola da scarpe.
  • Un vecchio spazzolino da denti ben pulito e asciutto.
  • Un pennello di buona qualità, di quelli per verniciare purché nuovo o pulito.
  • Carta da cucina, di quella a rotoli.
  • Un panno in microfibra di quelli per pulire i vetri. Meglio se nuovo, ma va bene anche uno usato, purché lavato bene, e quindi asciutto.
  • Scovoli del calibro adeguato.
  • Olio per armi o di quelli tutto fare (svitoil o similari, oppure quelli per le macchina da cucire, se ancora esistono), reperibili in qualsiasi ferramenta (e che non voglio nemmeno credere non abbiate in casa). In caso, sostituire con un po’ di nafta.
  • Una confezione di olio detergente per armi (questo si può ordinare senza problemi on line, e anche in tempo di lock down si trova. All’occorrenza, basta un po’ di nafta).
  • Un punteruolo e un martello.

Certo, la pulizia più accurata prevederebbe anche un compressore con pistola ad aria e lo smontaggio di tutte le parti e pulitura a fondo pezzo per pezzo, ma per tutto questo, meglio andare dall’armaiolo se non si è esperti e non si possiede tutta l’attrezzatura.

Smontaggio

Dopo aver controllato 2.200 volte che l’arma sia scarica prima di maneggiarla (fatto? Rifatelo!), procediamo – se non fatto in precedenza– a rimuovere le cinghie di trasporto.

Quindi, passiamo allo smontaggio.

Prima di ogni cosa, con l’arma ancora integra e l’otturatore rigorosamente aperto (per le ragioni di cui sopra), si rimuove lo strozzatore in uso (ormai, nei semiauto le canne a strozzatura fissa sono più rare dell’araba fenice), tenendo il fucile in mezzo ai piedi ed agendo con la chiavetta che dovrebbe essere ancora nell’ultimo luogo in cui l’avete lasciata (se non l’avete persa, e capita!).

Sistemato lo strozzatore in un punto che non dia fastidio (dovreste ancora avere l’apposita scatola di stoccaggio), passiamo a svitare il tappo, quindi con calma si sfila l’astina, e dunque –sfilata via la canna- si rimuove nei presa di gas il pistone, e in tutti gli altri le parti a copertura del castello (foderi) se presenti, e quindi iniziamo la fase di attenta pulizia.

Pezzo per pezzo

Tappo: Sembra il pezzo meno importante, ma non è così! Non serve solo a fermare l’astina attorno al serbatoio e amen, ma ha un ruolo di primaria importanza per il funzionamento dell’insieme, che deve essere il più possibile un blocco solidale una volta assemblato. Non solo, almeno in un ormai “vecchio” progetto Fabarm (Euro 3), funzionava anche come valvola ausiliaria di scarico di gas e relative pressioni in eccesso. Aggiungo poi che è quello che tende a sviluppare più spesso ruggine nel filo suo e di ritenuta, quindi deve essere pulito e oliato bene.

Prima, con rimozione meccanica tramite spazzola o pennello a secco dei materiali più importanti, poi con nafta o detergente, quindi va oliato bene, asciugato degli eccessi, e messo a riposo in attesa di rilubrificare l’arma.

Astina: nei semiauto non ha mai un’importante ruolo meccanico, tende come sia a raccogliere sporcizia, e una bella spazzolata è sempre meglio dargliela. Come un velo di lubrificante nella parte interna che poi va a contatto col serbatoio, che non fa mai male.

Castello e calcio: i più inesperti, possono limitarsi a dare una robusta spazzolata a tutto il gruppo otturatore e ai binari con abbondanti dosi di detergente o nafta e quindi oliare bene il tutto. Insomma, possono limitarsi a tutte le parti diciamo così, a vista. Non tralasciando cucchiaia dell’elevatore e tutto quello che è accessibile. Prima, verificando che non rimangano semini, particole di foglie od aghi di pino. Poi, passando al chimico. Usando anche la carta per rimuove ogni residuo di sporco immaginabile.

Importante è pulire bene anche il gruppo di scatto. Lo si fa rimuovendo prima il perno (in alcune marche, sono due), con il quale questo è fissato alla carcassa, e quindi procedendo come sempre ad un’accurata pulizia.

Chi ha un po’ più di manico, specie dopo una stagione impegnativa, può tranquillamente smontare anche il calcio, pulire tutto, e quindi passare a smontare anche l’otturatore avendo cura di partire dalla manetta d’armamento. Ma per questi è inutile che spieghi…

Mi raccomando, lubrificare sempre bene il tutto prima di riassemblare.

Scovolo in bronzo fosforoso, cotone e nylon per la pulizia delle anime delle canne.

Canna (e dove presente, gruppo presa di gas): per la canna si procede come al solito, ma – attenzione – prima di passare a scovolare con forza, rimontate lo strozzatore (che avrete cura di avere già pulito e lubrificato), non prima di aver dato una bella pulita anche al filo dove questo poi verrà avvitato! E’ importante per evitare di poter rovinare il filetto in qual si voglia modo.

Ciò fatto, si procede come al solito: dandoci forte di scovolo elicoidale del calibro di riferimento, quindi passando carta impregnata di detergenti specifici o nafta, quindi asciugando il tutto per poi lubrificare e dunque un’ultima passata con stoppaccino di carta ad asciugare l’eccesso.

Siamo pronti per l’esterno, se arma non a presa di gas.

Diversamente, dovremmo rivolgere ancora parecchie attenzioni con i prodotti e gli strumenti suddetti per pulire a specchio anche e soprattutto i fori per lo spillaggio dei gas, e tutte le parti mobili del sistema, dal pistone sino al manicotto di scorrimento.

NB. Per chi usi semiauto a lungo rinculo di canna, mai e dico mai, oliare l’anello di freno del mollone!!!

Riassemblaggio e messa a riposo: prima di procedere, dare un filo d’olio a tutte le parti mobili, e quindi procedere in senso inverso alla fase di smontaggio. Ricordandosi una volta terminato il lavoro, prima della messa a riposo del fucile in armeria, di camerare un salvapercussore e quindi agire sul grilletto per scaricare la batteria e mantenerne integra tutta la sua capacità d’azione.

Ovviamente, l’arma dopo ultimo passaggio con panno lubrificato deve essere maneggiata col medesimo anche durante il suo collocamento in armadio ad hoc per evitare di lasciare ditate sulle parti metalliche più sensibili.

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